csm.jpg (15074 bytes)

“COSE” DEL C.S.M.

di Sergio Visconti

            Circa un mese fa la V° Commissione del C.S.M. proponeva all’unanimità il conferimento dell’ufficio direttivo di Presidente del Tribunale di Vasto al dott. Guido Ghionni, Presidente di sezione del Tribunale di Napoli, magistrato esperto, stimato e con un ottimo curriculum professionale.

            Il relatore, dott. Achille Toro, di Unicost, presidente della V° Commissione, redigeva anche la motivazione, rifacendosi ad una norma della circolare vigente, che impone di proporre il primo candidato “fuori fascia”, in assenza di magistrati adeguati “in fascia”, pur comparandoli con quelli dello stesso concorso. La motivazione rendeva giustizia al dott. Ghionni del suo valore professionale e della prevalenza rispetto agli altri candidati dello stesso concorso.

            In data 11/6/2002, inopinatamente (caso unico nella storia di questo C.S.M.) il dott. Toro modificava la propria proposta, indicando al posto del dott. Ghionni il dott. Tullio Moffa, magistrato che non conosco, e che sarà sicuramente meritevole, ma che certamente non ha un curriculum professionale pari a quello del dott. Ghionni, quanto meno per seguirlo nel ruolo di anzianità e per essere stato solo presidente di sezione del Tribunale di Lanciano, ufficio semidirettivo certamente non paragonabile a quello di presidente di sezione del Tribunale di Napoli.

            A lui si accodava – è spesso capitato in questo Consiglio – il dott. Ippolisto Parziale, dei Movimenti Riuniti. Più dignitosamente il dott. Carlo Di Casola, di Magistratura Democratica, si asteneva, e il dott. Fabio Massimo Gallo, di Magistratura Indipendente, riproponeva il dott. Guido Ghionni.

La notizia non merita altri commenti, se non quella di segnalare: l’unicità del caso in quattro anni; il ripensamento del presidente dott. Toro dopo aver scritto anche la motivazione; l’adesione immediata del dott. Parziale dei Movimenti Riuniti, gruppo spesso di sostegno alle proposte non credibili di Unicost.

            Io ritengo che la tutela dei nostri colleghi passi anche attraverso decisioni corrette, trasparenti e coerenti del C.S.M., senza calpestare o massacrare i diritti di chicchessia.

            Il caso del dott. Guido Ghionni, storicamente unico in questo C.S.M., crea amarezza infinita per avere ingiustamente mortificato un collega valoroso, violando in modo palese quanto meno i criteri della circolare e le prassi del C.S.M.