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IL NOSTRO IMPEGNO

Sergio Gallo

L’impegno dei candidati individuati da Magistratura Indipendente per le prossime elezioni per il CSM si riassume nell’analisi che, prendendo spunto dall’interpretazione dei recenti impianti normativi, individua i punti di un’attività che li vedrà totalmente impegnati qualora saranno eletti.

L’interpretazione della nuova legge elettorale del CSM ed in particolare la riduzione del numero dei suoi componenti si riconduce al disegno costante, in atto da anni, del ridimensionamento dell’autonomia e dell’indipendenza dell’ordine giudiziario che passa attraverso un ridimensionamento del ruolo del CSM – tale da costruirlo quasi come organo burocratico di alta amministrazione – nell’ottica del più ampio fenomeno della cd. “marginalizzazione” della magistratura ordinaria a scapito della magistratura amministrativa e contabile, da un lato, ma anche della magistratura onoraria dall’altro.

Occorre pertanto procedere al rilancio del ruolo e della funzione del CSM, ruolo e funzione costruiti intorno al ruolo e alla funzione del giudice nell’odierno sistema costituzionale.

In quest’ottica non si può non procedere nel ribadire la nostra contrarietà alla separazione delle carriere tra p.m. e giudici, separazione che da un lato contrasta col principio della comune cultura della giurisdizione e, dall’altro, non favorisce l’individuazione della concreta vocazione di ogni magistrato.

Il rilancio del CSM dovrà avvenire lungo tre direttrici fondamentali: a) tutela dell’ordine giudiziario e di ogni singolo magistrato; b) realizzazione di una giurisdizione efficace; c) rilancio della professionalità.

La tutela passa sicuramente attraverso una accelerazione della definizione delle procedure pendenti dinanzi alla 1^ commissione che, nate quasi sempre da esposti infondati, determinano un oggettivo rallentamento della progressione in carriera dei magistrati.

E passa altresì attraverso una risoluzione celere di tutte quelle procedure di incompatibilità ambientale e funzionale il cui decorso nel tempo determina solo un aggravamento della situazione come è accaduto per il cd. caso Napoli.

L’efficacia della giurisdizione deve riguardare non solo i magistrati e i dirigenti degli Uffici ma anche e soprattutto il CSM e richiede tra l’altro che l’organo di autogoverno si caratterizzi per una sempre maggiore trasparenza specie per materie particolarmente sentite dai magistrati come ad esempio le graduatorie e i trasferimenti.

L’efficacia della giurisdizione poi richiede un impegno da parte del CSM a pensare anche all’organizzazione del lavoro del giudice. E’ il caso del cd. ufficio del giudice e in questo campo si deve dispiegare al massimo la cd. capacità politica e propositiva del CSM in un serrato confronto col Ministero della Giustizia.

Infine il rilancio della professionalità passa attraverso una sempre più corretta e adeguata individuazione dei dirigenti nonché una sempre maggiore formazione dei magistrati al fine di contribuire alla costruzione di un vero e proprio “giurista europeo”. 

Un accenno al profilo dell’attività disciplinare del CSM che richiede una accentuata  procedimentalizzazione del giudizio disciplinare e finalmente la tipizzazione dell’illecito disciplinare.

Il nostro impegno è quello di attuare queste linee programmatiche ma anche quello di dare adeguata rappresentatività alle istanze di tutti i magistrati e gli Uffici giudiziari del territorio nazionale nel rispetto dei valori da sempre propugnati dell’indipendenza e apoliticità del magistrato.