Tipologia: Articoli - Data pubblicazione su Diritto
e Giustizia: 25/6/2002 In Parlamento la prima votazione per gli otto consiglieri
superiori È in programma questa mattina alle 11 la
prima votazione del Parlamento in seduta comune, per lelezione degli otto membri
laici del Consiglio superiore della magistratura. Nelle previsioni della vigilia, però,
appare scontato che il quorum necessario allelezione non verrà raggiunto: nelle
prime due votazioni è infatti richiesto il voto dei tre quinti dei parlamentari, mentre
dalla terza sono sufficienti i tre quinti dei presenti. Ma al di là della maggioranza
qualificata, a fare prevedere lo slittamento alla prossima settimana è una considerazione
tutta politica: la volontà dei partiti di attendere lesito delle elezioni tra i
togati (30 giugno e 1° luglio). Dagli otto membri laici, cinque dei quali
dovrebbero andare alla maggioranza e tre allopposizione, sarà scelto anche il nuovo
vice presidente del Consigli superiore. Una designazione molto delicata, considerando che
si prevede una maggioranza dei togati di sinistra, alla quale, per forza di
cose, il futuro vice presidente non potrà essere troppo sgradito. In questottica, la candidatura a
lungo più accreditata è stata quella del presidente del Consiglio nazionale forense,
Emilio Nicola Buccico, che sebbene avvocato e indicato da Alleanza nazionale, ha dalla sua
una lunga gestione bipartisan alla guida del Cnf, e un rapporto non bellicoso
con i magistrati. Paradossalmente, pare che i maggiori ostacoli alla candidatura di
Buccico siano venuti proprio dal suo partito di riferimento. Poche possibilità, causa scarsa sintonia
con i magistrati, per il candidato di Forza Italia, Giuseppe Di Federico, docente di
Ordinamento giudiziario allUniversità di Bologna e mente della versione
originale della riforma, ancora più radicale di quella contro la quale l80% dei
magistrati ha scioperato la scorsa settimana. Per le stesse ragioni, non prendono quota le
candidature del presidente dei senatori dellUdc e docente di diritto costituzionale,
Francesco DOnofrio, e dellex Ministro dellUniversità, Ortensio
Zecchino. Più che dallesito della votazione
odierna, il rebus del prossimo Csm sarà risolto, o quantomeno chiarito nelle sue linee di
fondo, dalle votazioni per il rinnovo dei sedici magistrati della componente togata del
parlamentino. Comè noto, per la prima volta lelezione del Csm
seguirà una nuovo regolamento elettorale, approvato dal Consiglio dei ministri (sotto
forma di Dpr) il 16 aprile scorso (leggibile integralmente in arretrati del 18 aprile) in
attuazione della legge 44/2002 che ha modificato il sistema elettorale del Csm. Il Dpr
sostituisce il precedente regolamento elettorale 132/90 e prevede novità come la
riduzione dei componenti elettivi da 30 a 24, di cui 16 togati, labolizione delle
liste, e colori diversi per le schede (articolo 2 del regolamento) per i tre collegi unici
nazionali previsti, uno per i magistrati di Cassazione (2 seggi), uno per i Pm (4 seggi) e
uno per i giudici di merito (10 seggi). Le operazioni di voto, fissate per domenica
30 giugno (dalle 8 alle 20), e lunedì 1 luglio (dalle 8 alle 14), si svolgeranno presso i
seggi elettorali istituiti in ogni tribunale, con una distinzione legata alla funzione
svolta dagli elettori. I magistrati in servizio presso i tribunali, le procure presso i
tribunali, le Corti di appello, le Procure generali presso le Corti di appello, i
tribunali per i minorenni e le relative procure, nonché i tribunali di sorveglianza,
infatti, voteranno nel seggio del tribunale della località
luogo nel quale ha sede l'ufficio di appartenenza. I magistrati fuori ruolo,
i magistrati della Direzione nazionale Antimafia e i magistrati di merito destinati alla
Cassazione ed alla sua procura generale voteranno nel seggio predisposto presso il
tribunale di Roma. Una differenza, questa, stabilita dallarticolo 2 della legge 13
febbraio 2001, n. 48, che ha sostituito gli articoli 115 e 116 dellOrdinamento
giudiziario (come regolato dal Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12). I magistrati che
esercitano le funzioni di legittimità presso la Cassazione e la sua procura generale,
infine, dovranno esprimere il proprio voto presso lufficio centrale elettorale
costituito al Palazzaccio. Per quanto riguarda invece le modalità di
voto, ogni magistrato-elettore riceverà tre schede di colore diverso, una per collegio:
una bianca, per votare per un candidato relativo ai magistrati di legittimità; una
grigia, per scegliere il candidato per conto dei pubblici ministeri; ed una verde, per
votare un magistrato con funzioni giudicanti di merito. Su ogni scheda potrà essere
indicato un solo nome, scegliendo dallelenco dei candidati affisso in ciascun
seggio, composto dai nomi dei magistrati che siano stati presentati ufficialmente come
candidati al Consiglio superiore da un minimo di 25 colleghi-elettori. Lo scrutinio,
infine, verrà effettuato a Roma dallUfficio elettorale centrale, che procederà
prima ad una generale mescolamento delle schede provenienti da tutta Italia,
mentre il Consiglio attuale rimarrà in carica fino al 31 luglio prossimo, in modo da
permettere uno spoglio senza |