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Programma elettorale di Sergio Gallo, Giudice del Tribunale di Napoli, candidato al C.S.M.  per la componente Giudici di merito (scheda verde).

1.             Introduzione

Il 30 giugno e il primo luglio i magistrati sono chiamati alle urne per il rinnovo del CSM.

La competizione per il C.S.M. costituisce un momento di valorizzazione di idee e persone e non di scontro tra opposte fazioni e, pertanto, occorre in sintesi ma con la dovuta chiarezza esporre un programma per il Consiglio Superiore della Magistratura che si fondi sulla tutela dell’ordine giudiziario e dei magistrati, sull’efficienza dell’esercizio della giurisdizione e sul perseguimento di una adeguata professionalità del giudice.

Vi è però una questione di metodo che per noi appare fondamentale: poiché crediamo in un’azione fondata sul principio per cui la magistratura continua a costituire un’istituzione terza ed imparziale occorrendo riaffermare nel contempo l’apoliticità e l’indipendenza del magistrato a garanzia e fondamento della sua legittimazione sociale.

Ciò premesso si deve osservare come la riforma del CSM  deve essere valutata in relazione al disegno di legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario.

Dall’analisi dei due impianti  normativi si deve concludere come si tenti di procedere ad uno svuotamento delle competenze del CSM così da renderlo un organo di ordinaria amministrazione con profili essenzialmente burocratici.

Queste modifiche sono idonee ad incidere sulla stessa collocazione dell’ordine giudiziario nelle strutture dello Stato e il nostro impegno deve essere diretto a realizzare la conservazione dei principi su cui si fonda l’attuale ordinamento giudiziario e precisamente la tutela dell’organo di autogoverno della magistratura, l’eliminazione della organizzazione verticistica degli organi giurisdizionali (distinguendo gli stessi solo in base alle funzioni esercitate e non in considerazione del grado ricoperto) nonché la salvaguardia del principio della precostituzione per legge del giudice.

Va, poi, impedita l’ attrazione degli organi del pubblico ministero al controllo governativo così come la preventiva indicazione delle priorità penali in materia di reati da perseguire.

 

2.             Tutela dell’ordine giudiziario

 

Impegno prioritario è quello diretto a rafforzare il ruolo del CSM di tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura nei confronti di qualunque attacco o anche nei confronti di tentativi di esercitare sulla magistratura   interferenze o pressioni.

Ma la tutela che il CSM può accordare, nell’attuale contesto storico, non può prescindere dalla considerazione del progressivo processo di “marginalizzazione” del magistrato ordinario in atto rispetto ai magistrati appartenenti alla magistratura amministrativa e contabile ed anche rispetto alla stessa magistratura onoraria ed alla “degiurisdizionalizzazione” di ampi settori della vita e delle attività dei cittadini.

Aspetti importanti di questa marginalizzazione sono l’assenza o carenza di uomini, mezzi e strumenti che sorreggono ogni aspetto della giurisdizione nonché il declassamento retributivo in atto.

La crisi dell’associazionismo giudiziario può portare a far configurare un ruolo attivo anche del CSM che, ai sensi dell’art. 10 lett. c. L. 195/1958, ha compiti e funzioni di assistenza. e così, tra l’altro, il CSM dovrà farsi carico di studi preparatori per la costituzione di “fondi pensione” o svolgere un’azione per la corresponsione ai magistrati madri dell’indennità giudiziaria durante il congedo obbligatorio.

 

3.             Efficienza

 

Il CSM deve poi incentivare e garantire un esercizio efficiente della giurisdizione sia individuando meglio e sanzionando le cadute di professionalità sia valorizzando il potere e il ruolo del giudice in ogni suo aspetto.

L’efficienza poi deve costituire l’obiettivo primario dei Dirigenti degli Uffici Giudiziari e il CSM dovrà sempre più prestare attenzione alla formazione dei dirigenti perché per essere un buon dirigente non basta essere un buon magistrato.

Occorrerà premere affinché gli uffici giudiziari siano dotati di uomini e mezzi sufficienti in particolar modo per le realtà meridionali sensibilizzando gli organi istituzionali a partire dal Ministero della Giustizia.

 

4.             Professionalità

 

Il CSM deve assicurare che l’esercizio della giurisdizione sia espletato da una organizzazione capace di garantire un sempre più alto livello di professionalità.

In questo contesto un aspetto davvero preminente è rappresentato dalla formazione del magistrato e dal suo aggiornamento professionale: occorre rafforzare la struttura che attualmente si occupa della formazione professionale prevedendo una vera e propria Scuola della magistratura emanazione del CSM e sottoposto alla sua vigilanza.

Ritengo che il CSM debba promuovere la trasformazione del giurista italiano in europeo dotandolo di un patrimonio culturale e professionale che gli consenta di competere con i colleghi degli altri paesi.

Occorrerà poi assicurare che la condotta dell’intero ordine giudiziario sia improntata al  necessario riserbo.

Un’ attenzione particolare va, infine, dedicata alla sezione disciplinare del Consiglio.

Occorre garantire al massimo la trasparenza della sua attività garantendo a tutti giudizi rapidi e, soprattutto, che non siano improntati a faziosità: appare quindi opportuno dotare la sezione di un proprio gruppo di inquirenti i quali effettuino una prima delibazione effettuando gli accertamenti sui casi sottoposti all’attenzione consiliare demandando alla sezione, la cui composizione è scesa ad appena sei componenti, le sole attività decisionali. Appare opportuno, al riguardo che tale gruppo sia del tutto separato dall’ispettorato del Ministero.

Appare, da ultimo, necessario fare il massimo sforzo al fine di garantire certezza in ordine alle condotte alle quali il magistrato deve ispirare la sua attività e la sua condotta anche privata: la strada per raggiungere tale obiettivo è quella della tipizzazione degli illeciti disciplinari e, nell’attesa, attribuire valore ed efficacia alle statuizioni del codice etico del quale la magistratura associata si dotò anni addietro.

 

Queste sono le linee di lavoro che seguirò in caso di elezione.