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ATTIVITA’ DELLA G.E.C. DEL 24-25 SETTEMBRE 2003

 

1.      PREMESSA

Ormai l’attività ordinaria della G.E.C. è del tutto condizionata dall’incalzare degli avvenimenti per cui molto spesso non si riesce più a discutere con la dovuta calma tutti gli argomenti all’ordine del giorno e viene richiesta una presenza costante dei componenti anche per più giorni durante la settimana.

Anche questa settimana la GEC si è riunita in via ordinaria mercoledì 24 settembre ma poi si è dovuta nuovamente riunire in via urgente il successivo giovedì 25 settembre a seguito dell’approvazione in Commissione Giustizia del Senato del disegno di legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario con la proditoria modifica dell’art.7 e dell’ormai famigerato “emendamento Bobbio”.

Cerchiamo dunque di informare i colleghi e i simpatizzanti del Gruppo in tempo reale di quanto accade anche perché è netta la sensazione di trovarci in un periodo davvero “storico” per l’ordine giudiziario e per i rapporti tra le Istituzioni dello Stato.

 

2.      Valutazione delle assemblee del 18 settembre ed iniziative conseguenti

Al primo punto dell’ordine del giorno della GEC di mercoledì 24.9.03 è la valutazione delle assemblee del 18 settembre indette per protestare contro le gravissime affermazioni nei confronti dei magistrati pronunciate dal Presidente del Consiglio.

Ebbene la GEC ha potuto riscontrare il pieno e totale successo in tutta Italia delle assemblee indette dall’Anm con la lettura del documento predisposto dalla GEC e trasmesso al Presidente del Parlamento europeo.

La partecipazione dei magistrati è stata altissima come anche la partecipazione dei capi degli Uffici giudiziari a significare come sia molto sentita la necessità di difendere l’indipendenza della magistratura e la dignità della giurisdizione.

Si è altresì riscontrato come a dette assemblee abbiano partecipato anche numerosi avvocati e rappresentati di varie associazioni forensi.

Ulteriori iniziative saranno valutate e decise dal CDC il prossimo 4 ottobre.

Da segnalare peraltro come il Ministro della Giustizia abbia richiesto ai Capi degli Uffici giudiziari informazioni sulle assemblee e la GEC ha immediatamente evidenziato come trattasi di iniziativa quantomeno atipica.

 

3.      Congresso ANM

L’organizzazione del prossimo Congresso nazionale dell’ANM prosegue e molto probabilmente è stata individuata la sede tra quelle che nella precedente riunione erano state indicate.

 

4.      Gruppi di lavoro

Alcuni gruppi di lavoro proseguono la loro attività alacremente. In particolare il gruppo di lavoro sul “civile” sta definendo gli aspetti organizzativi del convegno nazionale che si svolgerà con molta probabilità il prossimo 12 e 13 dicembre a Roma.

Il gruppo ristretto sull’ordinamento giudiziario ha predisposto una prima bozza di documento peraltro incompleta e si spera di avere un materiale più organico al più presto.

 

5.      Riforma dell’ordinamento giudiziario ed emendamento Bobbio

Le notizie pervenute proprio durante il pomeriggio e la sera di mercoledì 24 settembre circa l’approvazione dell’emendamento Bobbio in materia disciplinare hanno indotto la convocazione urgente a Roma per il giorno successivo di almeno un componente di ogni gruppo presente nella GEC perché si è deciso di indire una conferenza stampa per denunciare il più vivo allarme di fronte alla proposta di riforma approvata proprio la mattina del 25 in Commissione Giustizia al Senato.

La conferenza stampa ha visto la partecipazione di giornalisti di tutte le testate televisive e di tutti i giornali ed ha avuto ampia eco sia nei telegiornali sia sui quotidiani.

La GEC ha evidenziato come la proposta di riforma non sia assolutamente idonea ad assicurare una migliore funzionalità ed efficienza del servizio nonché una magistratura professionalmente più qualificata.

Essa invece crea una organizzazione giudiziaria assurda ed ingestibile e riduce l’indipendenza reale dei magistrati che è garanzia irrinunciabile affinché tutti siano uguali di fronte alla legge.

La GEC ha poi evidenziato come le proposte avanzate dall’ANM non siano state assolutamente prese in considerazione né vi è mai stato un reale confronto ma soprattutto come le modifiche inserite all’ultimo minuto sui casi di illecito disciplinare siano palesemente in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione perché interferiscono sul contenuto di atti giurisdizionali e limitato la libertà di espressione del pensiero.

Pertanto la GEC proclama sin d’ora lo stato di agitazione. Conferma la convocazione del CDC per il 4 ottobre per discutere il testo, rilanciare le proposte elaborate dall’Anm ed adottare le ulteriori opportune iniziative necessitate dalla gravità della situazione.

Il Presidente dell’Anm ha ricordato in particolare come l’emendamento Bobbio potrebbe addirittura portare al divieto di associazioni come l’Anm e noi ricordiamo che potrebbe essere in pericolo anche l’esistenza del gruppo di Magistratura Indipendente.

Nel contempo il Presidente dell’Anm ha sottolineato il passaggio di una intervista rilasciata dal Segretario Generale di M.I. alla “Stampa” di Torino in cui il nostro Antonio Patrono concludeva affermando testualmente che si ha “l’impressione che questa riforma serve per saldare i conti con i magistrati”

I componenti di MI in Giunta condividono l’analisi del Segretario generale e sottolineano come sia indispensabile la sensibilizzazione di tutti gli aderenti di MI per la particolare gravità della situazione ricordando come proprio Patrono sin da giugno aveva richiesto una maggiore attenzione di tutta l’Anm proprio sugli sviluppi della riforma dell’ordinamento giudiziario.

Antonietta Fiorillo                  Sergio Gallo