Accordo Mussolini-Hitler |
Subito
dopo l'annessione dell'Austria, nella crisi in Cecoslovacchia,
Chamberlain si era illuso che Hitler lavorasse per la pace, ma Hitler
improvvisamente rompe la tregua e a Berlino il 26 settembre pronuncia
uno dei suoi discorsi piu' violenti. Si scaglia contro Benes, il
Presidente della Repubblica Ceca. E' un ultimatum. |
STORIA
EUROPEA: HITLER,
il 12 Marzo appaga la sua ambizione e compie la sua
"vendetta" sull'Austria. Il 12 Marzo,
dovevano svolgersi le elezioni, l'Anchluss, un plebiscito per far
scegliere agli austriaci o l'indipendenza o il partito nazista che
Hitler diceva essersi diffuso nel Paese e (con un ultimatum) pretendeva
dal governo l'assegnazione ai suoi filonazisti presenti in Austria, il
ministero degli interni, della guerra e delle finanze. Lui stesso si
pone a capo delle forze armate la invade, la conquista e a Vienna
il suo primo pensiero é andare a scovare i suoi ex professori; chi lo
aveva bollato agli studi dell'Accademia "mediocre", o quelli
che l'avevano disprezzato, e persino i singoli negozianti che gli
avevano rifiutato un lavoro quando faceva il barbone. Fece loro terreno
bruciato, facendogli perdere l'impiego, la casa e di alcuni non si seppe
mai più nulla."Il mio ricordo piu' infelice è quando vivevo in
mezzo a questa gente felice" seguitò a ripetere, mentre ora tutti
lo acclamavano e lo applaudivano. A Braunau, dov'era nato, andò a
togliere il confine di persona, tronfio, appagato, osannato,
divinizzato.
Mussolini che
aveva fatto un patto con l'Austria per evitargli questa aggressione,
fece marcia indietro. Gli austriaci li abbandonò al loro destino
nonostante ora avesse Hitler al confine del Brennero. Nè del resto
poteva fare molto, visto che era stato informato dell'invasione solo
l'11 sera quando ai confini tedeschi-austriaci tutto era ormai già
pronto.Il 16 aprile
alla Camera Mussolini cerco' di giustificarsi ma era un barcamenarsi,
facendo risaltare buoni rapporti che ora lo legavano a Hitler, anche se
costui lo aveva tenuto del tutto all'oscuro di questa sua iniziativa,
che non era da poco conto (e non sarà la sola). L'Austria non era una
banale colonia africana, era una Nazione che veniva cancellata dalla
carta geografica. Forse questo atto e questa sconfitta degli austriaci
era l'unica soddisfazione che si prese Mussolini, evocando quanto gli
era accaduto nel suo soggiorno a Trento, umiliante ospite nella patrie
galere del Kaiser con una accusa infamante. Nello stesso 16
aprile a Roma, l'Italia si impegna con l'Inghilterra a ritirare
ufficialmente le truppe in Spagna (che erano giunte a 50.000) e gli
inglesi riconoscono all'Italia la definitiva annessione
dell'Etiopia. Lo stesso atteggiamento assume la Francia, il 4 ottobre.
Inspiegabilmente davanti ai fatti austriaci che portano Hitler a un
ulteriore preoccupante espansionismo, troviamo i due Paesi quasi sulle
stesse posizioni di Mussolini. Risultato le due potenze vanno ad
assecondare le velleità sia di Mussolini che di Hitler e naturalmente
quest'ultimo ora pensa già ad altro: all'annessione della
Cecoslovacchia. L'Europa si
interroga sempre di più, molto preoccupata; gli inglesi mobilitano la
loro flotta, c'è alta tensione di nervi in alcuni capi di Stato e
grande arroganza in altri ma é null'altro che un' ipocrita
atteggiamento davanti all'opinione pubblica. Non sapremo mai che accordi
furono stipulati. |