Il nome secondino che a Silone non
era mai piaciuto poiché gli ricordava i "secondini" delle
carceri, era stato scelto dal padre in modo del tutto casuale al momento
della registrazione della nascita in Comune. In realtà i nomi prescelti
erano Mameli o Cairoli. Ma il sindaco aveva sollevato obiezioni.
"Dategli il mio nome" suggerì, allora, il segretario comunale
che si chiamava, appunto, Secondino e così il bambino venne registrato.
Successivamente, specialmente nei
soggiorni in Russia, il nome di Secondino Tranquilli fu sostituito da
"Tranquilli".
La scelta del nome Silone avvenne nel
1923, nel carcere di Barcellona.
Con il nome Silone fu firmata una
serie di articoli pubblicati sul settimanale "La Batalla"
diretto da un rivoluzionario catalano, Joaquin Maurin.
"Il nome Silone -spiegò nel
racconto <<Il pane di casa>>- mi fu occasionalmente
suggerito da due motivi: esso ricordava il capo della resistenza dei
Marsi Poppedio Silo nella guerra sociale contro Roma ed era quindi
simbolo di autonomia; inoltre, per un'illazione un po’ forzata, poteva
significare simpatia per l'opposizione catalana contro Madrid, in
armonia con gli articoli che scrivevo".
Il nome Ignazio fu scelto in onore
del santo di Lodola per "battezzare il cognome pagano".
La Corte d'appello dell'Aquila cambiò
legalmente il nome di Secondino in quello di Ignazio e con un decreto
del capo provvisorio dello Stato, il 24 gennaio 1947, il cognome
Tranquilli diventò Silone anche per l'anagrafe.
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