MASSIMO SATTA
Massimo
Satta è un chitarrista che sa fare il musicista. Ma come, direte voi, se
suona uno strumento (la chitarra) sarà automaticamente un musicista no? No.
Spiego. Eserciti di chitarristi, fiera arma in pugno, non sanno nemmeno dove
sta di casa la musica e pensano al loro strumento come un’entità a sé, un
feticcio da venerare, una fede da difendere. Quale musicista non ha mai
avuto la pessima esperienza di suonare insieme ad un altro chitarrista della
razza ‘soldato a 6 corde’, che è tutto concentrato su di se e quando suona
si crede solo su una rupe, stagliato nel vento? E’ anche comprensibile che
al giorno d’oggi, in questa società della competizione e del ‘se non sei il
meglio hai chiuso’ questa figura prenda piede, la necessità di
autoaffermarsi, la sete di stima nel prossimo spinge le persone a
comportarsi poi in modi piuttosto egocentrici: tutto ciò nulla ha a che fare
con la musica. Musicista vuol dire innanzitutto ascoltare, ascoltare,
ascoltare. Che siano dischi, concerti, il bassista e il batterista del
gruppo, ascoltare è la chiave per inserirsi in modo organico all’interno
della musica. Massimo Satta è un musicista fatto e finito che non fa parte
della schiera dei chitarristi sopraccitati ma riesce a fare gruppo e a
realizzare idee come pochi ho visto fare. Umiltà e generosità sono due dei
pilastri del suo modo di fare musica insieme al timing, al suono e al senso
dell’arrangiamento. La capacità di scegliere sempre la soluzione migliore in
funzione del contesto generale fa di Massimo un elemento prezioso
all’interno di ogni organico, che valorizza e accresce qualsiasi
composizione, originale e non. Suonare insieme a lui dal vivo significa
avere accanto un prezioso e duttile collaboratore, un compagno sempre pronto
a darti spazio e a divertirsi, un musicista con due palle quadrate che
sorregge la situazione, sempre.
Massimo
è caratterizzato da una vena pop-rock di gran classe: suoni sempre perfetti,
attuali e ‘in tono’ con le situazioni, tecnica avanzata ma non ostentata,
gusto dell’economia musicale mutuato dallo studio dei grandi chitarristi con
cui è cresciuto (Hendrix, Clapton, Lukather …..) e presenza di palco
esemplare. Fine arrangiatore, non perde mai di vista la visione di insieme
di qualsiasi progetto ed è proprio l’omogeneità la peculiarità degli
arrangiamenti che nascono dalla sua penna. Oltretutto è fornito di quelle
doti insostituibili che sono la puntualità e la professionalità,
indispensabili in un mondo dove si lavora a contatto con molte persone.
Dulcis in fundo, è sardo. Direte voi, che centra con la musica? Niente, ma
che mangiate ragazzi!!
Andrea Scuto - Chitarre |