Il museo comunale "I lollasa de is aiaiusu" (le stanze dei nonni)
è stato realizzato in seguito all'acquisto e ristrutturazione, da
parte del Comune, delle case un tempo di proprietà delle famiglie
Marongiu e Landis. Inaugurato il 5 Agosto 2005, ricostruisce la
classica abitazione di un tempo. Esso conta 9 ambienti suddivisi
in un percorso in cui ci si propone di far rivivere al visitatore
le sensazioni che vivevano i nostri antenati:
1) Sa lolla
de su forru e de su Carru
(la stanza del forno e del carro): Oltre al forno a legna ed agli
attrezzi utilizzati sui carri e sui buoi, possiamo trovare
in questo ambiente anche una "xerda" (utilizzata per trasportare
la paglia),svariate "crobisi" (corbule) appese ai muri, una cassa
per il letame ed una macina.
2) Sa
lollixedda:
In questo ambiente possiamo ammirare un tavolo dei primi del 900 e
i costumi, maschile e femminile, in bella mostra. Essa rappresenta
quello che attualmente è il cosiddetto ingresso-soggiorno.
3) S'apposentu
de croccai
(la stanza da letto): In questa stanza sono presenti 2 letti, uno
dei primi del novecento ed uno degli anni 30. Possiamo inoltre
ammirare abiti dei nostri avi, coperte ricamate, rosari, quadri,
tappeti e tutto ciò che caratterizzava le antiche camere da letto.
4) Sa lolla
de is ainas
(la stanza degli attrezzi): gli attrezzi con cui contadini e
pastori svolgevano il loro lavoro sono contenuti in questa stanza;
falci, setacci, cesti, selle, forconi per quanto riguarda il
contadino; "sa cavuna" ( la roncola), "su saccu", "sa ist'e peddi"
per quanto riguarda il pastore.
5)
Sa lolla de su trellaxiu
(la stanza del telaio): qui oltre al
costume "de andiana" (di tutti i giorni) troviamo uno splendido
telaio dell'800 ed una cassa sarda. Completano l'ambiente "i
misurasa" per fave, ceci e grano.
6)
Su magasinu de su inu
(la cantina): qui la vecchia cantina che
tutti i contadini dediti alla coltivazione delle vigne dovevano
per forza di cose avere. "Is corrixeddusu" per bere, "is carradasa"
(le botti) e tutti gli attrezzi utilizzati sia per la vendemmia
che in magazzino per conservare il vino.
7)
Sa lolla: questa era la stanza dove la famiglia stava più di
frequente nel corso della giornata, troviamo una credenza antica e
"su parastaggiu" (piattaia) oltre a "sa mesa de fai pani".
8)
Sa coxinedda
(la cucinetta): la cucina piccola contiene oltre a
"sa ziminera" (caminetto) anche una serie di oggetti di uso
quotidiano quali "schidonisi" (spiedi) usati per l'arrosto, "su
trebini" (trepiede), e diversi taglieri.
9)
Arti e Mestieri: in ordine cronologico è l'ultima zona ad
essere stata allestita. Sono ricostruite integralmente, grazie a
delle donazioni di alcuni mandaresi, la bottega del calzolaio con
pelli, chiodi, colla e tutti gli attrezzi del mestiere del
ciabattino. Proseguendo troviamo la sezione del muratore, con
cazzuola, i ferri, secchio e il ponte da lavoro; e gli attrezzi de
su "ferreri" (il fabbro).
Completata la visita ci si immette in un loggiato aperto che dà
sul cortile della chiesetta di Sant'Antonio, dove a Gennaio il
santo viene festeggiato da tutti i mandaresi con un caratteristico
falò.
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