In queste pagine
si racconta sinteticamente quanto appreso dalla nostra
memoria storica, ossia la vita di un tempo a Mandas; una
comunità caratterizzata da una forte religiosità e nella quale
la vita paesana era fortemente incentrata su tutta una serie di
eventi e cadenze di grande importanza per la comunità quali la nascita della prole e il battesimo, il
catechismo, la scuola, la cresima, su fastiggiu, il fidanzamento
ufficiale, la costruzione della casa e le nozze. Altri
avvenimenti importanti, sopratutto per l'economia, e che si
susseguivano in periodi ben definiti nel corso dell'anno, erano la macellazione del
maiale, la vendemmia, la semina e la mietitura. Bisogna
rimarcare che negli anni della Seconda Guerra Mondiale
Mandas, come del resto gli altri paesi della zona, venne a
trovarsi in una condizione di miseria e confusione, afflitta
dalla fame e con problemi socio-economici. Dopo gli eventi
bellici, rientrati i giovani, il tessuto sociale paesano si
ricostruì senza grossi traumi. La vita proseguì con le stesse
tradizioni ed usi ma, ovviamente, con meno risorse economiche.
Numerosi furono i giovani che scelsero di abbandonare la terra
per emigrare nelle città industriali del Nord d'Italia. La
fortuna di Mandas, oltre a quella di essere percorsa dalla
strada statale 128 "centrale Sarda", è legata anche
all'essere un importante crocevia ferroviario. Ciò influì
positivamente sui traffici commerciali e fece di Mandas un
centro di passaggio, in una situazione privilegiata rispetto ad
altri centri che potevano essere raggiunti solo a piedi o,
attraverso impervi sentieri, a cavallo.
I testi che seguono derivano dai racconti degli
anziani. |