La Trexenta: Etimologia e origini storiche.

Due sono le interpretazioni riguardo l'etimologia della zona di appartenenza geografica di Mandas: una prima, molto artificiosa, è di origine Romana e farebbe derivare il termine Trexenta dal numero latino "trecenta", declinato al neutro, cui dovrebbe seguire sottinteso il vocabolo "iugera". Lo "iugero" è una unità di misura e corrisponde all'incirca a 2500 metri quadri.  Presumibilmente, secondo questa interpretazione il territorio in questione misurava 300 iugeri, ossia 75000 mq (75 ettari).

Secondo altra fonte il nome deriverebbe dal fatto che sul territorio sorgevano trecento villaggi (oppida in latino). La Trexenta era infatti una zona che, sotto l'influsso della dominazione Romana, ebbe un forte sviluppo agricolo essendo per l'appunto considerata tra le zone più fertili dell'isola, adattissima ad un'agricoltura "di latifondo". Questo tipo di agricoltura portò la Trexenta a essere considerata e definita come il "granaio di Roma" proprio perchè era una delle zone in cui la produzione era maggiore. Nella seconda metà del 1200 la Trexenta fu annessa al Giudicato di Arborea e successivamente posseduta, in tempi diversi, sia dai Pisani che dagli Aragonesi fino a essere ceduta dapprima ai Savoia ed esser annessa, infine, nel 1860 al Regno d'Italia.

Storicamente la Trexenta fu uno dei distretti amministrativi del Regno di Kàlari. Capoluogo fu prima Senorbì poi, in un secondo momento, Guasila. Essa comprendeva i territori degli attuali Comuni di: Mandas, Barrali, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, San Basilio, Sant’Andrea Frius, Segariu, Selegas, Suelli e Senorbì,

La storia di questo territorio può sommariamente essere riassunta attraverso le seguenti tappe fondamentali: nel 1218 la Trexenta venne promessa dal sovrano Barisone-Torchitorio IV de Lacon–Serra ( 1214-18) al suo erede Guglielmo II – Salusio V de Lacon –Massa, nel 1258 essa passa al Regno di Arborea, nel 1295 viene lasciata in eredità dagli Arborea al Comune di Pisa , nel 1324 entra a far parte del Regno Catalano – Aragonese di Sardegna come territorio feudale per finire poi rriassegnata dal re di Sardegna al comune di Pisa nel 1326.


Anche se oggi molti di essi sono scomparsi, tra  i  villaggi facenti parte della Trexenta sicuramente vi erano quelli di Auda; Arcedda; Arìxi (Arixi Piccìa); Arìxi Magno (Santa Lucia); Bagni Dònnici (o Bàngius); Bangiu de Liri o de Niri; Barràli ; Baxo de onigu; Campu (o Villacampu); Craccàxia; Dey; Donnigallìa Alba (o Onnigalla); Fraus (o Frigos); Friusgious; Guamaggiore; Guasìla; Lanegi (o La nessi o Santa Giusta di Laniche); Liri(o Arili o Oliri); Ortacésus ; Pau; Pìmentel; Plano Moys (o Pranu Mois); Prato Gimigliano (o Santu Milànu); San Basilio (o Santu Basili de Montis); Sant’Andrea Frìus (o Frìus); Santu Sadurru de Giida (o de Chiida); Segarìu; Segolài; Sèlegas; Senorbì; Seùni (o Manna); Sigii (o Cixi); Simieri; Sioco (o Schoccu); Susini; Stèbera (o Sèbera); Suelli; Surbau (o Sirbau); Turri (o Turriga).


 

 

 

 

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