Centro Culturale Man Ray Cagliari

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Stefano Grassi

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Monica Solinas
"Sotto le gonne di babele"
Presentazione di Giannella Demuro.
Catalogo in mostra

Inaugurazione venerdì 28 maggio 1999 - ore 19,00
dal 28 maggio all' 8 giugno - tutti i giorni ore 18,30-20,30

28 maggio ore 20,30: "Labirinto delle parole", testi poetici e performance di Antonello Zanda
"Sotto le gonne di babele", voce Romina Pala, flauto Alessandro Carta.


C E N T R O    C U L T U R A L E    M A N    R A Y

SPAZIO POLIVALENTE DEDICATO ALLE SPERIMENTAZIONI ARTISTICHE CONTEMPORANEE
via Lamarmora, 140 - 09124 Cagliari - Tel e Fax 070/283811 - 0347/3614182

Metafore della comunicazione

L’indagine sperimentale di Monica Solinas, sia quella svolta in ambito pittorico che quella più legata ad operazioni concettuali, analizza le categorie del dentro e del fuori, qui intese a definire il rapporto dicotomico tra singole identità.

Sotto le gonne di babele, riflessione condotta sul tema, sempre più attuale in questo fine millennio, del disagio comunicativo, non è però tanto il punto di arrivo della più recente ricerca estetica di questa artista, quanto piuttosto un processo in fieri, un sistema aperto che attraversa un campo vasto e complesso quale quello del linguaggio e della comunicazione sociale.

Metafora universale dell’incomunicabilità, la biblica città di Babele diviene per la Solinas – attraverso un procedimento di decostruzione semantica – un luogo intimo del pensiero capace di generare molteplici e complesse semie.

In questo precario e seducente spazio comunicativo, sorta di membrana osmotica che segna il limite tra il mondo esterno e quello interno e che, solo, consente il passaggio dal Sé all’Altro, l’artista custodisce il giardino della Mitica Torre, vero e proprio nucleo vitale che ancora imprigiona l’eco smarrita di lingue perdute.

Qui veli impalpabili trattengono frammenti di pensieri e costruiscono caotici labirinti di senso nei quali è possibile perdersi o trovarsi. Qui l’artista costruisce strutture effimere dove convivono immagini visive, verbali e sonore che rappresentano, forse, solamente l’illusione di una nuova e diversa dimensione del comunicare.

Giannella Demuro.