Direzione
Artistica
Wanda Nazzari
Ufficio Stampa
Rita Atzeri
consulenza
scientifica
Mariolina Cosseddu
Organizzazione
Stefano Grassi
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ASTRAZIONI
Personale
di: ANTONELLO CASU
Testo di presentazione: MASSIMO ANTONIO SANNA
Centro
Culturale Man Ray
Cagliari, 23 febbraio - 8 marzo 2001
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All'origine
di queste immagini v'è la ripresa dal vero di una cosa, di
un episodio, come è consuetudine nella fotografia. Come è
consueta e classica l'impostazione tecnica di Antonello Casu.
Tutto
è canonicamente a fuoco e non v'è traccia di mosso
come solitamente avviene nella giovane fotografia artistica mondiale.
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Ciò
che invece consueto non è è il risultato; non perché
sia stato isolato un solo frammento, un particolare, o perché
la diapositiva sintetizza il colore in poche grandi campiture piatte,
quasi si trattasse di un quadro astratto/lirico con una perfetta
scomposizione geometrica dello spazio, o perché, ancora,
il soggetto è talmente snaturato tanto da apparire quello
che invece non è.
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All'origine
di queste immagini vi sono sezioni di barca, astratto, ma non rielaborate;
estrapolate e decontestualizzate offrono all'immaginazione una infinita
teoria di interpretazioni.
E
ancora, nonostante l'importanza dello strumento, la macchina, soprattutto
in quest'era elettronica e ipertecnologica, il responsabile di queste
piccole opere d'arte è l'occhio dell'artista che ha meditato,
inquadrato e cliccato.
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Forse
qualcosa è stato lasciato al caso: ci sembra di vedere delle
saturazioni naturali che paiono dovute più alla luce vera
che a ricercate sottoesposizioni (per quanto possiamo parlare di
luce naturale in fotografia), i gialli stridenti e gli azzurri carichi,
ma insistiamo nel dire che l'immagine era già pronta nel
momento in cui è stata ripresa, cioè nel cervello
del fotografo.
Il
tutto è stato risolto nell'orizzontalità delle sequenze
con tante ipotetiche e reali linee parallele; anche quando il piano
è tagliato da diagonali.
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Compaiono
tanti orizzonti vicini che aiutano l'occhio a sfondare in profondità
ciò che c'è in primo piano e ci fanno salire verticalmente
per raggiungere l'alto; vedere ciò che c'è dietro
lo specchio.
I
travisamenti della realtà continuano nei frammenti oltre
che nella totalità della foto.
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Il
pesante sta sopra e il leggero sta sotto, anche se i riflessi dei
flutti rimbalzano nel corpo solido della barca mentre questa viene
specchiata dal mare. Come è scritto ne "I King" quando la
montagna sta sopra il lago, ma da esso può venire, a seconda,
erosa e/o alimentata.
Le
fotografie di Antonello Casu hanno cancellato il confine tra sotto
e sopra, alto e basso, tra corpi fluidi e permeabili e materia solida.
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E
sembrano mostrare le simultanee compenetrazioni, e le sempiterne
dinamiche, che sempre avvengono tra tutte le cose esistenti.
Massimo
Antonio Sanna
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