Guida rapida all'integrale definito di una funzione y = f(x) in un intervallo [a,b]
Il problema delle aree
Il problema che ha portato ad affrontare il calcolo dell'integrale definito è quello di determinare l'area di una superficie piana limitata da uno o più contorni curvilinei. Si sa calcolare l'area di qualsiasi poligono, cioè delle figure piane limitate da segmenti (quadrati, rettangoli, triangoli, trapezi, rombi e figure piane complesse equiscomponibili in poligoni semplici). Si conosce la formula per calcolare l'area del cerchio che non è equiscomponibile in alcun poligono, alla quale si è arrivati per approssimazioni successive dalle aree Sn_in e Sn_ cir dei poligoni regolari di n lati inscritti e circoscritti (triangolo, quadrato, esagono, ottagono ecc.). La successione delle aree dei poligoni regolari inscritti Sn_in e delle aree dei poligoni regolari circorscritti Sn_ cir formano di numeri reali delle quali l'area del cerchio è l'elemento di separazione. Così l'area del cerchio è il limite comune a cui tendono le due successioni convergenti formate dalle aree dei poligoni regolari inscritti Sn_in e circoscritti Sn_ cir al cerchio:
Sorge naturale il bisogno di cercare un procedimento che permetta di calcolare l'area di una superficie piana limitata da contorni curvilinei qualsiasi.
Si consideri una funzione y=f(x) definita e continua in un intervallo [a,b] e, per semplicità, positiva in tutto l'intervallo. La superficie piana limitata dalla curva, dall'asse x e dalle parallele all'asse y in A e B della curva prende il nome di trapezoide (zona tratteggio rosso). Si vuole giungere al calcolo dell'area di questo trapezoide che risulta compresa fra l'area del rettangolo inscritto (fig. a sinistra) e l'area del rettangolo circoscritto (fig. a destra).
Si divida in due parti l'intervallo [a,b] in cui la funzione y=f(x) risulta continua e positiva:
Si provi ora a dividere in tre parti lo stesso intervallo [a,b] in cui la funzione y=f(x) risulta continua e positiva:
Si continui a dividere in quattro parti lo stesso intervallo [a,b] in cui la funzione y=f(x) risulta continua e positiva:
Continuando in questo modo, si divida lo stesso intervallo [a,b] in cui la funzione y=f(x) risulta continua e positiva, in un numero n di intervalli:
La tabella seguente mostra il riepilogo dei risultati ottenuti:
Tutto ciò è stato illustrato a livello intuitivo e visivo per fornire un modesto aiuto nella comprensione del concetto di integrale definito di una funzione f(x) definita e continua nell'intervallo chiuso [a,b]. Ora si cerca di dare una definizione più scientifica. Sia y=f(x) una funzione definita nell'intervallo chiuso [a,b] con a<b e sia continua in tutto l'intervallo; non occorre porre la condizione che sia positiva che è stata usata per semplicità nelle visualizzazioni precedenti . Si fissino sull'intervallo [a,b] i punti xo, x1, x2, x3, ....., xi-1, xi, ...., xn in modo che a≡xo, b≡xn (xo coincidente con a e xn coincidente con b) e gli n segmenti così ottenuti [a,x1], [x1,x2], [x2,x3], ..... [xi-1,xi], ..... [xn-1,xn] risultino uguali, tutti della stessa ampiezza h che naturalmente è In ogni generico intervallo [xi-1,xi] (con i = 1, n) di ampiezza h, la funzione, definita continua in [a,b], è dotata di massimo Mi e di minimo mi (teorema di Weierstrass) per cui si possono costruire su ogni intervallo n rettangoli inscritti alla curva aventi base h e altezza mi ed n rettangoli circoscritti di base h e altezza Mi . I plurirettangoli inscritti hanno l'area Sn_in che è la somma delle aree degli n rettangoli inscritti Sn_in = m1 h + m2 h + m3 h + .... + mi h + ..... + mn h e i plurirettangoli circoscritti hanno l'area Sn_cir che è la somma delle aree degli n rettangoli circoscritti Sn_cir = M1 h + M2 h + M3 h + .... + Mi h + ..... + Mn h e per ogni n risulta Sn_in £ Sn_cir , dato che in ogni intervallo il minimo della f(x) è minore o uguale al suo massimo: mi £ Mi Data la funzione f(x), fissato n, ad esso corrisponde un ben determinato valore per Sn_in e per Sn_cir ; si possono così considerare le due successioni numeriche determinate dalle aree dei plurirettangoli inscritti e circoscritti ottenuti dalla suddivisione dell'intervallo [a,b] in 1, 2, 3, ..., i, ..., n parti S1_in S2_in S3_in ..... Sn_in .... ; S1_cir S2_cir S3_cir .... Sn_cir .... ; si può dimostrare che esse sono (si veda un testo di matematica) che risultano convergenti verso lo stesso numero che ne è l'elemento di separazione, cioè risulta Il valore comune del limite delle due successioni prende il nome di integrale definito della funzione continua f(x) esteso all'intervallo [a,b] e si indica e si legge integrale definito da a a b di f(x) dx. Il simbolo ò rappresenta una s per ricordare la somma delle aree, i numeri a e b sono gli estremi di integrazione, a è l'estremo inferiore e b è l'estremo superiore; la funzione f(x) si dice funzione integranda, la variabile x è la variabile di integrazione; per definizione quindi l'integrale di una funzione f(x) in dx, definito fra a e b, risulta: Per calcolare l'area di una superficie piana con contorni curvilinei bisognerebbe calcolare le due successioni formate dalle aree dei plurirettangoli inscritti e circoscritti e poi calcolarne il limite per n tendende all'infinito. Troppo complicato. Basterà ricercare la funzione integrale primitiva F(X) della funzione integranda f(x) e calcolare la differenza F(b)-F(a). Per questo si rimanda ad un qualsiasi testo di matematica per ulteriori conoscenze ad ampliamenti. La finalità di questa pagina è di illustrare il problema delle aree di figure a contorni curvilinei e dell'integrale definito che lo risolve, come elemento di separazione delle due classi contigue formate dalle successioni dalle aree dei plurirettangoli inscritti e circoscritti alla funzione nell'intervallo dato. |