gli insediamenti rupestri medioevali

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Le forme innografiche

Una delle forme musicali più antiche fu il Tropario.

In origine fu una breve preghiera inserita tra i versi di un salmo che ebbe un carattere musicale.

In seguito assunse una forma strofica e si liberò dal vincolo del salmo passando a una più libera espressione melodica.

Il termine Trapezio indicò in seguito, ogni elemento di una composizione strofica oppure un breve inno celebrativo inserito tra le odi di un Canone.

Un’altra forma musicale fu il Contacio ( bastoncello attorno al quale veniva avvolta la pergamena) era una composizione strofica di vasto respiro che sviluppava concetti pertinenti alla festa che si celebrava .

Apparso a Bisanzio nel V – vi sec. pare risalga al mondo culturale della Siria. Il complesso delle strofe, chiamate stanze, variava nel numero, in genere da 15 a 30.

Ogni Contacio, pertanto, dopo un proemio, alternava la serie delle stanze in strofe regolari, oppure secondo la progressione A - B - A’ - B’ ecc. con un ritornello, in alcune composizioni, era duplice, in parallelo cioè con l’altalena delle stanze.

Gli accenti dovevano essere precisi, come anche i rapporti numerici delle sillabe, frequenti le rime e le assonanze.

La trama musicale si svolgeva sotto il dominio dell’IRMO, la strofa tipo sulla quale si modellavano le altre. Verso la seconda metà del VIII sec. si impose il CANONE che rivela nella poesia, una maggiore vivezza di immagini, un linguaggio più rude ma appassionato. Si pensa ne sia stato il creatore Andrea Cretese.

Il Canone segna un notevole passo avanti nella musica bizantina; esso è sviluppato su 9 odi bibliche:

1) Canto di Mosè dopo il passaggio del Mar Rosso

2) Ode di Mosè nel Deuteronomio

3) Inno di Anna

4) Inno del profeta Abacuc

5) Inno del profeta Isaia

6) Preghiera del profeta Giona

7) Inno dei fanciulli in Babilonia

8) Canto dei tre fanciulli nella fornace

9) Inno della madre di Dio.

Ogni trapezio del Canone, faceva riferimento alla corrispondente ode biblica.

Al termine dell’ode modello seguivano le altre odi , le quali ricalcavano le orme della prima per isollilasmo e omotonia. La seconda ode del Canone era riservata esclusivamente alla Quaresima, perciò molti Canoni ne sono sprovvisti.

Le melodie-tipo delle 9 odi sono raccolte nell’Irmologio.

Altri generi compositivi sono:

Υπαχοή: era un tropario dell’ufficio diurno eseguito da tutta l’assemblea o dal coro in risposta al canto del solista;

Καταβοία: parola di uso liturgico con la quale si indicava l’irmo ripetuto alla fine dell’ode. I cantori divisi in due cori, scendevano dai loro scanni e cantavano insieme nel centro del coro;

Θεοτοχίον: indicava all’inizio la nona ode di un Canone, in seguito indicò un tropario intonato dopo ciascuna ode di un Canone celebrativo della Madre di Dio.

 

 

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                                             e-mail: manzonimottola@tiscali.it 

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