L'arco montuoso degli Aurunci, che
protegge a settentrione l'ampio golfo di Gaeta, costituisce quasi come
un immenso teatro naturale, una delle zone più incantevoli del Lazio.
Tra le sue cime, quella del monte Altino è senz'altro la più
spettacolare, sia per il suo improvviso impennarsi verso il cielo, sia
per la sua fama insolita, che si prolunga verso il mare a guisa di un re
onnipotente e benevolo che stende le sue braccia ai paesi sottostanti .
Giunti dopo un'estenuate scalata sulla vetta ci sembrerà di dominare
un'immensa distesa di mare sin oltre le isole pontine, scorgeremo il
promontorio del Circeo ed a sinistra il Vesuvio.
Sotto la cima del Redentore, vi è un
santuario da tempi remoti dedicato all'Arcangelo Michele cui devotissimi
sono gli abitanti della zona e in particolare Maranola, innalzato sulle
rovine dell'antico oratorio, intorno all'830). Il culto di San Michele
è abbastanza diffuso nei luoghi circostanti monte Altino.
La devozione per San Michele del Monte
Altino si concretizza con la venerazione della statua alla quale si
riconoscono poteri traumaturgici . Per questo gli abitanti di Maranola,
Spigno,
Esperia, Itri fino al borgo di Gaeta, si sobbarcano a pellegrinaggi
gravosi due volte l'anno. Il primo, l'ultima domenica di Giugno, si sale
a piedi sull'altino con la Statua a spalle per le vie e i
sentieri tortuosi che portano al santuario. Il pellegrinaggio si
conclude con una offerta pastorale fatta di pane e formaggio (" La
cagliata " fatta di latte rappreso ). La Statua, rimane al
santuario per tutta l'estate per essere riportata nel secondo
pellegrinaggio in paese , l'ultima domenica di Settembre. Si sale a
piedi al santuario e si scende con la Statua a spalle . La statua viene
accolta per tutto il periodo invernale presso la chiesa S.S. Annunziata
.
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