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NEWS(notizie)

ASPETTANDO IL REFERENDUM

SAHARA OCCIDENTAL

THEMATIC BIBLIOGRAPHY


“Il referendum ha come obiettivo di permettere al popolo Saharawi di scegliere
 liberamente tra l’integrazione al Marocco e l’indipendenza”.
 La svolta sostanziale si ha nel 1988 con l’accordo internazionale favorevole
 all’autodeterminazione di popoli e minoranze.
 Tutto rimane più o meno paralizzato fino al 1991, quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha approvato la risoluzione 690 che mette in moto la macchina del referendum.
 Si dà il via alle operazioni preliminari e in particolare, all’istituzione della “Missione
 Internazionale delle Nazioni Unite per il referendum del Sahara Occidentale”
 (MINURSO).
 A partire dal settembre 1991 avrebbe dovuto mettersi in funzione il meccanismo per
 attuare il referendum.
 Purtroppo ancora alla fine del 1996 il Marocco aveva di fatto occupato tutto il territorio del Sahara Spagnolo in contrasto con le delibere dell’ONU, e il referendum era ancora molto lontano.

          Gli scenari possibili dopo il referendum

 Il Polisario ha annunciato il suo impegno a rispettare pienamente l’esito del referendum,
 qualunque esso sia. Nel caso in cui prevalga la volontà di integrazione al Marocco, prenderà la decisione di cessare le ostilità e di autosciogliersi.
 Il re del Marocco considera invece come unico risultato accettabile la sconfitta dei
 movimento di indipendenza Saharawi.
 Netta perciò la posizione del Polisario, impegnato al rispetto del voto. ambiguo, invece,
 l'atteggiamento del Marocco che accetta il referendum ma rifiuta persino come ipotesi,
 l’indipendenza del Saharawi.


             Dal Polisario alla RASD e domani.....

 Il Fronte Polisario ha scommesso tutto sul referendum, perché la Repubblica nel deserto
 potrebbe uscirne rilegittimata ed entrare direttamente, aprendo le sue frontiere e portandovi le sue risorse nel grande Maghreb Arabo, oppure sparire travolta nel fallimento del suo progetto politico centrato sull’autodeterminazione e l'indipendenza.
 Ma pure Hassan II ha scommesso tutto sull’annessione di fatto del Sahara Occidentale,
 investendovi il meglio delle sue risorse e ancorandovi la sopravvivenza del suo regime.