SOLITTU

SOLITTU DE CANNA

 

Materiale di costruzione

 

Il materiale comunemente usato in tutta la Sardegna per la costruzione dello zufolo è la canna comune (arundo donax).  La canna, oltre che matura, deve essere sufficientemente stagionata. I costruttori la preferiscono stagionata e affumicata, in quanto l'essiccazione attraverso il fumo dà allo strumento una sonorità particolare.

 

Tecnica di costruzione

 

La parte superiore del tubo di canna viene tagliata con un'angolazione di 20' circa e turata con un pezzo di sughero compatto, possibilmente bollito.  Il sughero non deve sporgere dal tubo e, all'altezza del labbro superiore del cannello, viene tagliato verticalmente, lasciando uno spazio di alcuni millimetri che consente al soffio di penetrare all'interno del tubo. A qualche centimetro di distanza dall'imboccatura, sulla facciata anteriore, si scava un grosso foro rettangolare, intagliato nella arte inferiore, come la canna dell'organo.Sempre nella parte anteriore, al di sotto del nodo, si scavano tre fori, ed un quarto foro si scava posteriormente poco prima del nodo.  Si provvede quindi a praticare un foro nel nodo all'interno del tubo, di diametro non superiore a quello dei fori esterni. Non si possono dare dati precisi standardizzati circa le distanze e il diametro dei fori, in quanto è tutto proporzionato alla lunghezza e al diametro dei cannelli.  Le dimensioni di alcuni esemplari, di diversa lunghezza e diametro, potranno darne l'idea.

 Distribuzione per aree geografiche

Lo strumento, di quattro e anche cinque fori, è conosciuto in tutta la Sardegna.  Non c'è stato pastore che non ne abbia costruito qualche esemplare con proprie mani.  Quasi tutti, bambini compresi, in passato erano esperti costruttori.  Compagno fedele del pastore nelle ore di solitudine e di noia, veniva anche usato per accompagnare balli, processioni.  Viene ancora usato, quasi esclusivamente, in alcune manifestazioni folkloristiche

 SOLITTU DE LINNA 

Materiale di costruzione

E' costruito in legno, e precisamente col sambuco comune (sambucus ebulus), detto in sardo sauccu e samucu. Il cannello di sambuco, purché maturo e convenientemente stagionato, viene svuotato del midollo; quindi viene liberato della corteccia esterna, ottenendo così un tubo adatto per lo strumento.  Qualora il legno non fosse sufficientemente stagionato, si può trattare convenientemente al calore, in modo da fargli perdere ogni traccia di umidità.  Volendo però fare le cose per bene, il legno dovrebbe stagionare, naturalmente, per almeno tre anni.

 Tecnica di costruzione

Una volta scelto il cannello, si libera con una lama della corteccia esterna e quindi con un ferro appuntito, di diametro inferiore a quello del cannello, si asporta il midollo per tutta la lunghezza del tubo.  Per togliere ogni residuato di midollo, e conferire maggior sonorità, si passa all'interno del tubo, per tutta la sua lunghezza, un ferro arroventato. L'imboccatura è quella dello zufolo comune, a testa zeppata.  Sotto il labbro superiore dell'imboccatura, a qualche centimetro di distanza, si apre il foro rettangolare. L'imboccatura viene turata con lo stesso sistema dello zufolo pastorale.  Comunemente viene usato un legno dolce, il Salice (Salix triandra), qualche volta ci si serve anche del sughero.

Completata l'imboccatura si procede con un ferro rovente a scavare i fori laterali. I fori, rotondi, vengono scavati molto vicini all'estremità inferiore dello strumento: in numero di due sulla facciata anteriore, ed uno in quella posteriore. 

Tecnica per suonare 

Il"solittu" viene sempre suonato contemporaneamente ad un tamburino, da cui la denominazione di " solittu e tamburinu".Sui  fori anteriori dello zufolo agiscono l'indice ed il medio e su quello posteriore il pollice, sempre della mano sinistra. Col "solittu" si eseguono marce nuziali brillanti e vivaci danze sarde

 

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