TRUNFA

Descrizione 

"SA TRUNFA", č costruita mediante la lavorazione di un tondino metallico comunemente di ferro, talvolta di rame o di argento. Il metallo viene lavorato a forma di tenaglia aperta, con al centro fissata una lamella d'acciaio, la cui punta ricurva č libera di oscillare fra i rebbi. Il tondino di ferro, ripiegato a forma di tanaglia aperta, č chiamato ciambella; le sue estremitą, branghe; la lamella d'acciaio, situata in mezzo alle branghe č chiamata linguella, la cui parte terminale, ripiegata all'infuori a squadra, si chiama grilletto, che termina con un rivolto rotondo, sul quale,  urta il dito medio o anulare della mano destra.

Esistono anche gli esemplari a doppia linguella.

Tecnica per suonare

Tenendo lo strumento con la mano sinistra, si appoggiano le branghe alla rastrelliera dei denti semiaperta.  Col polpastrello del dito medio o anulare della mano destra si urta il grilletto, in modo da farne vibrare la linguella.  Attraverso una singolare capacitą di ispirazione ed espirazione, naturalmente dilatando e restringendo convenientemente la laringe che funge da cassa armonica, si possono eseguire svariati ritmi e melodie.

Diffusione per aree geografiche

Lo strumento, č conosciuto in tutte le regioni italiane. In Sardegna probabilmente č arrivato nel 1409 con le truppe di Martino di Sicilia. Lo scacciapensieri, pur non essendo uno strumento autoctono, venne accolto con molta simpatia dai sardi ed inserito nel patrimonio etnofonico isolano. Veniva usato assieme alla foglia d'edera o d'alloro per accompagnare il ballo tondo e come strumento solista anche nelle serenate.  Prevalentemente lo strumento veniva usato dai pastori che, per rompere la monotonia delle ore d'ozio e di solitudine, avevano «la possibilitą di esercitarsi all'infinito, diventando talvolta autentici campioni, capaci di eseguire tutto un repertorio di motivi, tutti ispirati all'Etnos della Sardegna».

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