Ovunque siamo circondati e influenzati dalle onde, dalle radiazioni di luce e colore, ai suoni che vibrano attraverso la nostra atmosfera, ai cicli delle maree, e della notte e del giorno, e dei movimenti delle nostre vite sembra che tutto arrivi a onde, o come cicli che si muovono all'interno di onde.L'azione d'onda è il modo fondamentale in cui l'energia è trasportata e trasmessa. Le onde sono un'espressione del ritmo universale che orchestra e manda avanti tutta la creazione e lo sviluppo della vita sulla terra. Forse è per questo che la contemplazione e lo studio delle onde marine sono così affascinanti, così avvincenti.Le onde marine sono tra i più complicati fenomeni naturali della terra, eppure quando ci immaginiamo le onde in astratto, le nostre menti potrebbero evocare un'immagine di perfette increspature concentriche che si propagano dal punto in cui un ciottolo è entrato in immobili acque stagnanti. Quelle onde - le onde ideali della nostra immaginazione - sono oscillazioni sinusoidali, e sebbene esistano in forma relativamente pura in condizioni controllate, non è probabile trovarle nel più complesso ambiente oceanico. Ecco perché le onde vengono studiate in vasche di laboratorio, dove è possibile generare un unico treno di onde e isolare e semplificare la meccanica del moto ondoso.Le onde del mare e le onde di laboratorio hanno le stesse caratteristiche fondamentali: una cresta (il punto più alto dell'onda), un cavo o valle (il punto più basso), un'altezza (la distanza verticale dal cavo alla cresta), una lunghezza d'onda (la distanza orizzontale tra due creste consecutive) e un periodo (il tempo in secondi necessario affinché una cresta percorra una distanza pari alla lunghezza d'onda). Se ci si trova su un molo o su una diga, o seduti a cavalcioni su un surf, il rapido avvicinarsi di un'onda marina dà l'impressione di una muraglia d'acqua che avanza verso di voi. in realtà, l'onda si muove verso di voi, ma non l'acqua. Se l'acqua si movesse con l'onda, l'oceano e tutto ciò che sta su di esso andrebbe a finire sulla costa con risultati catastrofici. invece, l'onda si muove attraverso l'acqua, lasciando l'acqua più o meno dov'era. Un'onda marina che passa attraverso acqua profonda fa sì che una particella sulla superficie si muova descrivendo un'orbita quasi circolare, trascinando la particella prima verso l'onda che avanza, poi in alto all'interno dell'onda, poi in avanti con essa, poi - quando l'onda si lascia dietro la particella - indietro al punto di partenza. Essendo la velocità maggiore nella parte superiore dell'orbita che non nella parte inferiore, la particella non ritorna esattamente alla posizione d'origine dopo il passaggio di un'onda, ma si sposta leggermente nella stessa direzione dell'onda. il raggio di questa orbita circolare decresce con la profondità. In acqua più bassa, le orbite diventano sempre più ellittiche finché, in acqua molto bassa - sulla spiaggia - il moto verticale sparisce quasi del tutto.La sua definitiva scomparsa in acqua bassa conclude le tre fasi della vita di un'onda. Dalla nascita alla maturità alla morte, un'onda è soggetta alle stesse leggi di qualsiasi altra cosa "vivente" e, come altre cose viventi, ogni onda assumesse per un certo tempo una miracolosa individualità che, alla fine, viene riassorbita nel grande oceano della vita. |
Le onde che ondulano la superficie del mare sono in genere prodotte da tre cause naturali: il vento, i motisismici e l'attrazione gravitazionale esercitata dalla luna e dal sole. Gli oceanografi le chiamano tutte etre onde "di gravità", giacché una volta che sono state generate, la gravità è la forza che agisce su di loro tentando di riportare la superficie marina a una piatta distesa. Le onde che ondulano la superficie del mare sono in genere prodotte da tre cause naturali: il vento, i moti sismici e l'attrazione gravitazionale esercitata dalla luna e dal sole. Gli oceanografi le chiamano tutte e tre onde "di gravità", giacché una volta che sono state generate, la gravità è la forza che agisce su di loro tentando di riportare la superficie marina a una piatta distesa.Nell'oceano ci sono anche altre onde. Ai margini delle correnti calde e fredde, scorrimenti sottomarini di masse d'acqua di diversa densità, sovrapponendosi, si ondulano facendo insorgere onde "interne" lente. A volte si possono osservare le onde interne in condizioni di calma dato che le loro correnti influiscono sulla riflessività della superficie marina, producendo aree di trasparente levigatezza alternate a struttura increspata. |
Benché importanti perturbazioni causate da onde sismiche (tsunami) siano spesso erroneamente chiamate onde di marea, questo termine descrive più precisamente i cicli giornalieri dell'alta e della bassa marea. In assoluto, le onde marine più lunghe - con un periodo di 12 ore e 25 minuti e una lunghezza d'onda pari a metà della circonferenza della terra -, questi colossali rigonfiamenti oceanici viaggiano intorno al mondo persino a 1000-1200 chilometri l'ora. Si producono le maree quando le forti attrazioni gravitazionali della luna e del sole sollevano effettivamente gli oceani mentre la massa solida della terra ruota al di sotto di essi. Le creste di queste onde sono le alte maree, i cavi le basse maree.Un insolito tipo di onda di marea fluviale è il mascheretto o barra fluviale, l'improvvisa ondata risaliente con cui in alcune parti del mondo arriva l'alta marea. 1 mascheretti in genere si verificano nei canali o nei fiumi (come il Severn in Gran Bretagna) o nelle baie (come la baia di Fundy in Canada) con coste a forma di imbuto e fondali bassi dove le maree sono molto ampie. Se l'onda di flusso viene rallentata dall'attrito nell'acqua poco profonda fino a muoversi più adagio dell'onda di riflusso, l'ondata di marea aumenta bruscamente d'altezza formando un fronte d'onda turbolento. Questo mascheretto può. irrompere in un passaggio che si fa sempre più stretto con grande energia e violenza. Accresciuto da un vento dell'ovest e dalle maree sigiziali, si dice che il mascheretto della Senna in Francia sia arrivato a Parigi come una ripida muraglia d'acqua che avanzava a forte velocità. Si è parlato di un muro d'acqua alto 7,3 metri che viaggiava a 24 chilometri l'ora. Questo era il mascheretto che annegò la figlia e il genero di Victor Hugo, travolti mentre navigavano sul fiume davanti a casa. |
Le "onde di maremoto" - onde marine di origine sismica, o tsunami - sono onde
"generate per impulso", il più delle volte da terremoti, eruzioni vulcaniche o
imponenti smottamenti sottomarini. Le onde create da simili forze improvvise possono
essere molto lunghe e molto basse con periodi tra le creste di anche dieci minuti e
lunghezze d'onda che raggiungono i 240 chilometri. Eppure le onde in.genere sono alte solo
30-60 centimetri in acque profonde e l'inclinazione del fronte d'onda d'uno tsunami può
essere così graduale che le navi in alto mare non si accorgono del loro passaggio.
Gli tsunami si muovono ad altissima velocità - a circa 800 chilometri l'ora nel centro del
Pacifico - e l'energia che propagano può essere veramente enorme.Ma inavvertibili e
rapide attraverso l'oceano, queste onde sismiche assumono un carattere ben diverso quando
incontrano un fondale basso. L'esempio classico del potere distruttivo di uno tsunami
generato da un'esplosione è dato dall'eruzione vulcanica del 1883 della parte
settentrionale di Krakatoa, isola situata nello stretto della Sonda.
Circa 20 chilometri cubi di lava,
pomice e ceneri furono proiettate in aria nel corso di un'imponente e improvvisa eruzione,
che lasciò un cratere profondo 270 metri dove prima c'era una massa di terra alta 200
metri. L'esplosione fu udita a Madagascar a circa 5000
chilometri di distanza. Benché l'esplosione fosse stata enormemente distruttiva, gli
effetti più disastrosi furono quelli degli tsunami, che raggiunsero un'altezza tra i 18 e
i 36 metri. |
Il vento è il risultato dell'azione
dell'energia solare sull'atmosfera terrestre. I grandi modelli di circolazione - i venti
globali - danno origine alla varia dinamica di alta e bassa pressione, di calma e
burrasca. I grandi sistemi del Pacifico settentrionale o dell'Atlantico settentrionale o
dell'Antartico generano onde enormi. Differenziali termici più localizzati agitano la
superficie delloceano con vivaci modelli di energia .Le acque costiere oscillano
dolcemente per gli ultimi echi di burrasche lontane mezzo mondo. |
Le dimensioni delle onde generate dalla forza del vento dipendono da tre fattori:La velocità del vento (forza) , quanto dura lazione del vento (durata) e lestensione di mare aperto su cui spira il vento (fetch). Questo indicherebbe che il 45% di tutte le onde marine sono alte meno di 1,20 metri e l'80% sono alte meno di 3,6 metri. Solo il 10% sono alte più di 6 metri. La più alta onda registrata in maniera attendibile aveva un'altezza stimata di 34 metri. La incontrò il 7 febbraio 1933, durante una lunga burrasca, la petroliera Ramapo nel Pacifìco settentrionale. In tutta la loro immensa varietà, le onde danno struttura, movimento e carattere ai mari del mondo. Suscitate dal vento e riunite in schiere irradianti energia, le onde possono percorrere grandi distanze, trasportando quasi intatti i loro messaggi dal sole. |
Una volta che un modello
di onde si irradia libero dai venti che l'hanno creato, il confuso caos di cavalloni
visibilmente disordinati si organizza in linee uniformi di "onda lunga". Le onde
sollevate in origine dal vento si estinguono e la loro energia si consolida in onde di
maggiore lunghezza e crescente velocità. Aumentando l'altezza delle onde, aumenta anche
la lunghezza d'onda. in effetti, anche dopo che l'altezza d'onda si è stabilizzata, le
lunghezze possono continuare ad aumentare. Di regola, un periodo di 10 secondi è la linea
divisoria tra cavalloni e onda lunga, sebbene vi sia naturalmente una certa
sovrapposizione. Il cavallone ha una lunghezza d'onda più corta, è più ripido, più
frastagliato e più confuso dell'onda lunga. Come quelle increspature nella pozza, le
creste dell'onda lunga in mare aperto sono più tondeggianti e regolari, avendo
concentrato le energie di molte oscillazioni ondose in via di estinzione in pacchetti
relativamente unificati e ordinati capaci di percorrere grandi distanze. |
Quando le veloci, lisce onde lunghe del mare aperto entrano in acqua meno profonda, il loro carattere comincia a subire una significativa trasformazione. Quando la profondità dell'oceano diventa inferiore a metà della lunghezza tra le creste di due onde successive, la velocità di un'onda non è più determinata dalla sua lunghezza, ma dalla profondità dell'acqua; la velocità di un'onda è ora proporzionale alla radice quadrata della profondità dell'acqua attraverso la quale si sposta. E' a questo punto che l'onda lunga oceanica si trasforma in flutto di fondo. Qui è dove finisce lo studio delle onde di acqua alta e inizia lo studio delle onde di acqua bassa. Questa è la zona di transizione tra onda lunga e frangenti. L'onda lunga, quando entra in acqua profonda meno della metà della sua lunghezza, comincia a "sentire" l'effetto del fondo. 1 contorni del bacino dentro il quale l'onda viaggia iniziano a modificare il comportamento dell'onda attraverso un processo chiamato "rifrazione". Qui la rifrazione si riferisce al rallentamento delle onde quando arrivano su fondali sempre più bassi. Questo determina una curvatura dei fronti d'onda che si allineano ai contorni del basso fondale. Essendo la velocità di un'onda in acqua bassa determinata dalla profondità, l'onda lunga si rifrange per effetto dei contorni sottomarini. Dato che le onde rallentano via via che il fondale diminuisce di profondità, le onde lunghe che si muovono lateralmente verso una costa in pendio si incurvano verso la riva. Allo stesso modo, l'energia d'onda nei bassi fondali converge e si concentra sopra i profili a rilievo , mentre diverge e si disperde sopra più profondi avvallamenti sottomarini . Blair Kinsman ci ricorda che "l'unica caratteristica di un'onda, così come la vediamo dalla spiaggia, rimasta inalterata da com'era in acqua profonda, è il periodo. Non si può dire in quale direzione le onde corrano in mare aperto sulla base dell'angolo con cui si avvicinano alla spiaggia." In effetti, le onde, entrando in acqua sempre più bassa, rallentano, la lunghezza d'onda si accorcia, e i bassi profili d'onda si inclinano e si appuntiscono Indubbiamente una certa resistenza è prodotta dall'interazione dell'energia d'onda con un fondale basso; una parte di energia viene sicuramente liberata in questo modo. Tuttavia, la credenza popolare che l'attrito rallenti le onde in acqua bassa mentre le creste continuano a muoversi più rapidamente e così si accavallano, oggi sembra meno campata in aria che in passato. L'autore-musicista-surfista John Kelly, jr. di Hawaii ascrive il cambiamento di velocità - e di altezza d'onda alla deflessione, all'idea che l'energia dell'onda marina obbedisco alle stesse leggi che controllano la deflessione o riflessione delle onde luminose, e che l'angolo di riflessione sia uguale all'angolo di incidenza. In Surf and Sea Kelly scrive: "Dato che il fondo marino è un confine fisso, l'energia d'onda deviata viene localizzata verso l'alto a un grado che dipende dall'angolo di fondale ascendente e appare, all'altro confine flessibile del mezzo, sotto forma di cresta ascendente - in realtà, un'inversione dell'energia d'onda. Via via che l'energia d'onda è sempre più deviata verso l'alto dallo spazio confinante dell'acqua bassa, la cresta sale proporzionatamente più alta. Qui troviamo una spiegazione al rallentamento dell'onda: esso è dovuto al fatto che l'energia d'onda rimbalzando, per così dire, sul fondo e essendo deflessa verso la cresta, percorre una maggiore distanza. La deviazione consuma tempo, rallentando in tal modo l'avanzamento della forma ondosa anche se l'energia stessa continua a viaggiare nel suo mezzo acqueo a una velocità costante." Sebbene questa descrizione possa apparire a qualche oceanografo un puro parto della fantasia, dà un'immagine chiara (anche se falsa) della dinamica che porta al frangersi dell'onda marina. Come detto in precedenza, le onde in acqua profonda cominceranno a frangersi quando la loro altezza sarà maggiore di un settimo della loro lunghezza. L'angolo massimo di profilo stabile della cresta di un'onda è, quindi, intorno ai 120 gradi. Ad una pendenza maggiore, 1e caratteristiche dell'onda cominciano la loro drammatica trasformazione finale. in -acqua molto bassa, quando le onde si frangono avvicinandosi a terra, raggiungeranno quest'angolo critico quando la profondità,dell'acqua sarà pari a circa 1,3 volte l'altezza dell'onda. In altre parole, un'onda alta 90 centimetri si frangerà in circa 1,20 metri di acqua. E' quando le onde si avvicinano a questo loro "limite di contenimento" che i momenti più drammatici della loro esistenza si consumano nella zona dei frangenti. Quali che siano le cause legittime, attrito o deflessione, quando le onde incontrano l'acqua rapidamente sempre più bassa associata alla maggior parte delle spiagge, si dice che si fanno appuntite. La loro altezza cresce cioè rapidamente. Contemporaneamente, l'acqua bassa riduce la lunghezza d'onda (perché quando un'onda rallenta, le onde che la seguono la raggiungono); ne risulta un'onda improvvisamente ripida. Quindi, in una distanza molto breve, l'angolo di cresta scende al di sotto dei critici 120 gradi e l'onda diventa instabile. La cresta, muovendosi più rapidamente dell'acqua sottostante, cade in avanti e la forma d'onda crolla in una confusione turbolenta, che consuma la maggior parte dell'energia d'onda. Forse la voce più autorevole sui fenomeni delle onde marine è Willard Bascom. Ecco alcune riflessioni tratte dal suo Waves and Beacbes sulla dinamica dei frangenti: "Quando l'onda lunga arriva in acque molto basse, la sua velocità è di 25-30 km/ora e i cambiamenti nelle sue caratteristiche si susseguono molto rapidamente nelle ultime decine di metri prima della riva. "Nell'avvicinarsi a riva, la resistenza del fondo provoca fenomeno della rifrazione... e uno dei suoi effetti è quello di accorciare la lunghezza d'onda. Con il diminuire della lunghezza, aumenta la ripidità delle onde, la cui stabilità riducendosi.. Inoltre, quando una cresta d'onda penetra in acque di profondità pari a circa due volte l'altezza d'onda si verifica un altro effetto che accresce ulteriormente la ripidità delle onde. Le creste si fanno più acuminate, vale dire, le creste tondeggianti che si identificano con l'onda lunga si trasformano in masse d'acqua più alte e aguzze, con i fianchi più ripidi. A mano a mano che la profondità continua a diminuire, le orbite circolari (il movimento di una particella d'acqua dentro l'onda) prendono l'aspetto di ellissi inclinate e la velocità orbitale in corrispondenza della cresta aumenta con l'aumentare dell'altezza d'onda. "Questa sequenza di variazioni nella lunghezza e nella ripidità delle onde prelude al loro rompersi. Alla fine, quando la profondità dell'acqua è pari a circa 1,3 volte l'altezza dell'onda, l'onda stessa diventa instabile. Questo avviene quando nei bassi fondali tra l'onda e la riva n c'è una quantità d'acqua sufficiente a riempire il profilo della cresta e completare una forma d'onda simmetrica. Alla sommità della cresta in rapido movimento viene mancare l'appoggio, così essa crolla e cade sotto forma di orbite interrotte. L'onda si è rotta; si ha la spuma." L'energia che si libera in un frangente è formidabile Tutta quella potenza sottratta ai venti - trasportata silenziosamente per così tanti chilometri - alla fine si sprigiona fuori dai suoi confini liquidi con un tonante ruggito liberatorio. L'energia complessiva di un'onda alta 3 metri e lunga 150 metri può arrivare a 55.000 chilogrammi per metro lineare di cresta. La pressione d'urto di uno di tali frangenti può variare da 1200 a 5600 kg/mq. Si sono registrate onde più grandi che hanno esercitato una forza di più di 30.000 kg/mq nella zona dei frangenti! Come risultato della combinazione delle energie del numerose forze che agiscono in alto mare, le onde marine arrivano a riva in modelli irregolari - cicli di onde più piccole e più grandi create dall'interazione rafforzante annullante di diversi treni d'onda. Gruppi di onde più grandi sono chiamati set; lunghi intervalli tra set sono chiamati calma. Il modello di "set" e calme - il battimento dei frangenti - è il pronunciato ritmo del linguaggio marino, la cadenza della sua voce. |
Ci sono tre forme di
frangenti: i fiutti montanti, i frangenti a versamento e i frangenti a caduta . I flutti
montanti sono associati ad avvicinamenti in a relativamente profonda di spiagge ripide.
L'onda avanza si fa appuntita, ma risale la spiaggia senza versarsi né frangersi.
I frangenti a versamento si formano sopra un fondale graduale pendio.
L'onda si innalza, l'angolo di cresta si riduce a meno di 120 gradi, ma l'onda libera
l'energia abbastanza lentamente. I frangenti a versamento hanno tipicamente superfici
concave sia sul fronte che sul dorso. I frangenti a caduta sono le manifestazioni più
dinamiche e impressionanti dell'azione dell'onda sull'oceano. I dorsi tondeggianti e i
fronti concavi, fortemente incavati, si formano dove per una brusca diminuzione di
profondità del fondale, davanti all'onda ha un'improvvisa deficienza di acqua, che
provoca dell correnti molto veloci nel cavo dell'onda dovute al fatto l'acqua si precipita
in direzione opposta alla riva per riempire la cavità che si va formando al di sotto
della cresta sopraggiungente. Quando non c'è una massa d'acqua sufficiente per completare
la forma dell'onda, l'acqua della cresta che cerca di completare la propria orbita, viene
proiettata davanti alla ripida parete anterio dell'onda stessa, ricadendo nel cavo
dell'onda. La mass turbinante d'acqua (chiamata dagli amanti del surfing "tubo")
circonda dell'aria, spesso imprigionandola e comprimendola. Quando l'aria imprigionata
riesce a esplodere attraverso lo strato d'acqua che la ricopre, spesso si ha uno spruzzo
di acqua e spuma, simile a un geyser. Spesso lo spruzzo viene espulso dall'estremità
aperta di un ben definito tubo, come fumo dalla bocca un cannone. Scivolare davanti a
questo soffio di vapore dove vorrebbero trovarsi molti surfisti.
I surfisti, gli animali (tra cui marsuini e foche) e le piccole
imbarcazioni possono "cavalcare" le onde per I risultante di tre forze - il peso
complessivo del veicolo (per esempio surfista e tavola), la galleggiabilità complessiva
del veicolo (compresa la forza portante) e la "spinta del pendio" creata
dall'angolo del fronte d'onda. Quando questa spinta del pendio è superiore alla
resistenza dell'acqua, il veicolo si muove all'incirca alla stessa velocità della cresta
dell'onda.
Per riuscire a scivolare sulle onde, il surfista deve saper tenere la
tavola in movimento e il peso in equilibrio di modo che la spinta del pendio possa
cominciare a fornire la forza motrice proprio quando l'onda passa al di sotto della
tavola. Una volta in alto e sull'onda, il surfìsta può raggiungere una velocità molto
superiore a quella dell'onda stessa, spostandosi lateralmente attraverso il fronte d'onda. |
E' questo effetto di spalla, dove l'onda può srotolarsi lungo l'estremità angolata di una bassa scogliera, che rende interessante un'onda ai surfisti. Una scogliera di forma triangolare, con il suo apice rivolto verso il largo, tenderà a creare un'onda iniziale appuntita, poi le onde si srotoleranno nelle due direzioni mentre treni di onde lunghe si rifrangono e convergono lungo la scogliera. Ne possono risultare ritorti cilindri simmetrici di grande bellezza ed eleganza. Supponendo un triangolo equilatero con la base parallela alla riva, tale scogliera creerebbe onde che si srotolano perfettamente equilibrate quando i treni di onde lunghe vi si avvicinassero. Se la direzione delle onde fosse laterale, l'onda sul lato vicino del triangolo tenderebbe a srotolarsi troppo rapidamente (a chiudersi davanti al surfista), mentre l'onda sul lato lontano sarà più "morbida" e meno cava - più del genere del frangente a versamento - mentre si avvolge intorno all'apice del triangolo e disperde la sua energia nellacqua più profonda al di là Le onde che si srotolano possono essere create anche da "corridoi" nelle barriere coralline - canali prodotti nelle formazioni vive dal defluire dell'acqua dolce proveniente dalle masse di terra delle isole tropicali intorno alle quali queste scogliere vive tendono a disporsi. Qui, la tipica onda adatta per il surfing si svolgerà dall'estremità di una spalla poco profonda della barriera, srotolandosi verso un canale profondo. Tali onde possono trovarsi a più di un chilometro e mezzo dalla costa e, dato che la scogliera stessa è in genere sommersa, queste muraglie d'acqua hanno un'isolata e insospettata bellezza. Lo srotolamento unidirezionale dell'onda di corridoio nella scogliera è simile allo srotolamento di una tipica onda di punta, che si crea quando treni di onde lunghe si avvolgono intorno ad un promontorio costiero o a una prominenza e si infrangono - spesso con notevole regolarità e uniformità - nel rifrangersi intorno alla curva a una distanza relativamente costante dal litorale curvo. Un bell'esempio è l'onda di Rincon Point in California, vicino a Santa Barbara - un bel triangolo di litorale a ciottoli che si estende per circa ottocento metri dall'interno della baia all'apice della punta dove un corso d'acqua si riversa nel Pacifico. La regolarità quasi meccanica con cui le onde lunghe si distendono intorno alla punta e ricalcano la forma regolare del basso fondale con un ondulato tappeto di acqua bianca affascina sia il surfista che chi ama osservare le onde. Mentre l'estremità esposta di una tale punta o promontorio avrà in genere una spiaggia rocciosa, ghiaiosa o sassosa, la baia dentro la quale le onde di punta si srotolano è tipicamente un deposito di sabbia fine. Questo perché una volta che l'onda si è infranta in un disordinato caos di schiuma, essa ha perso il suo moto oscillatorio interno. Per contro, le particelle d'acqua vengono effettivamente spinte avanti dall'impeto dell'azione d'onda. Questo movimento di acqua verso la spiaggia si traduce in una forte corrente che scorre lungo punte e promontori, corrente che è in grado di muovere grandi quantità di sabbia e altre particelle fini lungo la punta e dentro la baia. Quando l'energia, la spinta e la velocità dell'onda si estinguono, la sabbia cade sul fondo o viene trascinata dall'acqua a riva. Per questo motivo, le onde di punta che si srotolano finiranno spesso con il "chiudersi" bruscamente sulla spiaggia, quando una lunga sezione d'onda improvvisamente si arena sopra uno scanno o dilaga su una spiaggia diritta. Nell'illustrazione sotto Rincon Point California |
Qualunque sia la loro forma,
la loro dimensione, la loro causa, le onde sono l'inesorabile prova del potere di grandi
forze esterne sulle nostre vite - le stesse forze che tengono il nostro mondo sospeso
nello spazio, in un'intricata ragnatela di leggi fisiche - le stesse forze che sostengono
il tessuto stesso della nostra realtà. |