dipinti e affreschi
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In Chieri, attraverso i secoli, operarono molti artisti che contribuirono ad arricchire la citta' di pregevoli opere pittoriche e di affreschi che ancora oggi e' possibile ammirare.

 

Gli affreschi del

Battistero del Duomo

Il Battistero del Duomo fu affrescato da Guglielmo Fantini e dalla sua bottega tra il 1435 ed il 1437, con pregevoli affreschi raffiguranti la “Passione di Cristo”, narrata sulla traccia del Vangelo di S.Giovanni. 

 

  

 

 

  

 

   

 

L'Opera di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo

Nel primo ventennio del XVII secolo opero a Chieri Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e la sua scuola, le chiese di CHieri ospitano addiritura una ventina di pregevoli tele del Caccia o della sua scuola, rendendo ancora piu' interessante e ricco il gia' notevole patrimonio artistico della citta'.

 

Visita alle opere di Guglielmo Caccia 

detto il Moncalvo in Chieri

La presenza del Caccia nella città di Chieri non fu sporadica, bensì legata ad una, si ritiene, non breve permanenza del pittore, impegnato, agli inizi del secondo decennio del XVII secolo, negli affreschi dell’abside nella chiesa di San Domenico. Una visita alle opere del Moncalvo conservate a Chieri potrebbe, quindi, iniziare proprio dalle testimonianze della committenza dei due ordini domenicani, maschile e femminile, i cui conventi sono ancora oggi presenti ai margini del centro storico. La prima tappa sarà, allora la chiesa di Santa Margherita (presso la porta Gialdo e l’adiacente parcheggio di piazza Europa) ove è conservata  l’icona dell’altare maggiore con la SS. Trinità che incorona la Vergine tra i Santi Domenico, Margherita, Caterina da Siena e la Maddalena.
Poco oltre, risalendo la via Vittorio Emanuele verso il centro urbano, ove un tempo erano le mura della prima cerchia, sorge il convento dei frati predicatori e la Chiesa intitolata a San
Domenico. Qui, tra il 1613 e il 1615, il Moncalvo affrescò, negli spicchi della volta del catino absidale, I Quattro Evangelisti e, nei medaglioni sottostanti, alcuni Santi Domenicani; le pareti del presbiterio, poi, vennero arricchite, negli stessi anni, con le due grandi tele della Resurrezione di Lazzaro e del Miracolo dei Pani e dei Pesci. Nella stessa chiesa il Moncalvo è ancora presente, in una cappella laterale della navata destra, con la preziosa pala della Madonna del rosario tra San Domenico  e Santa Margherita. Sempre al Caccia è, inoltre, attribuita la tela con San Pietro Martire e il Crocefisso, mentre potrebbe appartenere alla figlia Orsola il Dipinto della Sindone sorretta da Angeli.
Da San Domenico percorrendo via Vittorio Emanuele sino all’Arco e risalendo, quindi, lungo via Carlo Alberto, piazza Mazzini e via Giacomo Nel, si raggiunge la rocca, sulla quale domina la chiesa gotica di San Giorgio, con la settecentesca facciata vittoniana. Nell’interno, le finestre dell’abside, coronano il grande dipinto del Cristo risorto tra i SS. Francesco e  Chiara, già nel convento delle clarisse e qui trasportato dopo la soppressione Napoleonica. Nelle cappelle della navata destra, invece, sono le pale della Strage degli Innocenti del Caccia e del Trionfo della Madonna tra  Santi, firmata da Giovanni Crosio, allievo del Moncalvo, e datata 1649. Nella chiesetta di San Michele, poi, appartenente all’omonima Confraternita e posta alla base della Chiesa di San Giorgio, si può ammirare una cromaticamente preziosa tela con la Madonna  con Bambino tra San Michele e San Giorgio, mentre un ulteriore dipinto cacciano, raffigurante l’Eterno Padre, è conservata nella casa parrocchiale e non è al momento, visibile.
Lasciata  la chiesa di San Giorgio, scendendo lungo la “chiocciola” ed imboccando, quindi, via della Consolata, si giunge in Piazza Cavour, sulla quale prospetta la facciata quariniana della chiesa di San Bernardino, progettata da Bernardo Vittone. All’interno oltre due significative opere del Moncalvo: nel coro la Vergine e il Bambino con i Santi Michele e Bernardino, del 1591, e, nell’altare di San Rocco, la tela del 1601 con l’Incoronazione della Vergine tra i Santi Giorgio e Guglielmo (patroni della città), Rocco e Sebastiano. L’interesse per quest’ultima opera è accresciuto dal fatto che, nel panorama dipinto ai piedi della Vergine, si è riconosciuta la città di Chieri, quale il Moncalvo la vide agli inizi del Seicento. Uscendo da San Bernardino, attraversata  piazza Cavour, si percorre via Palazzo di Città, per svoltare, poi, in via del Cottolengo e raggiungere la chiesa Collegiata di Santa Maria  della Scala, Duomo di Chieri. Nel gotico edificio, noto per i cicli di affreschi quattrocenteschi e le sopravvivenze della chiesa e del battesimo romanici, si incontrano un ulteriore dipinto del Moncalvo, la Madonna tra i Santi Sebastiano e Antonio della Capella della Visitazione, nonché due opere del Crosio, il  Cristo  risorto della Capella Tabussi e la SS.  Trinità con la Vergine  e S. Giovanni Evangelista, del 1622, nella Capella dedicata a quest’ultimo santo. La visita  alle opere del Caccia presenti in Chieri può concludersi in vicolo mozzo dell’Annunziata, posto a lato del Santuario omonimo, che si raggiunge dal Duomo percorrendo via Principe Amedeo. In questo vicolo una modesta dimora suburbana, conservata nelle sue strutture originarie,  è ricordata come “la casa  del Moncalvo”, poiché in essa l’artista probabilmente dimorò nel periodo di permanenza a Chieri. Sovrasta la semplice porta d’ingresso alla casa un affresco, datato 1606, attribuito al Moncalvo,  nel quale è raffigurata una Madonna con Bambino inseriti in un paesaggio.

 

Chiesa di S. Giorgio   Eterno Padre Benedicente

 

   

Chiesa di S. Giorgio                    Chiesa di S. Giorgio

Strage degli Innocenti               Resurrezione di Cristo

Chiesa di S. Bernardino

L'Incoronazione della Vergine 

 

Chiesa di S. Domenico

Madonna del Rosario 

Facciata esterna di casa mia

Madonna con Bambino 

 

 

Il Polittico della Nativita'

o Pala Tana

Datata 1503 ed opera del pittore italiano Francesco Berglandi di Monbello e del fiammingo Gomar Davers, la Pala Tana e' una delle opere d'arte piu' preziose che la citta' di Chieri possieda.

Si tratta di una composizione dipinta su tre tavole di pioppo, dormate da due assi ciascuna, su ognuna delle quali si trovano due immagini disposte secondo piani sovrapposti. Nella tavola di sinistra vediamo S. Gerolamo e S. Giovanni Battista; in quella centrale Maria Santissima col Bambino e l'Adorazione ed in quella di destra S. Giorgio e S. Tommaso.

Le tre tavole sono unite da una preziosa cornice dorata in stile gotico alla cui base si trova una predella raffigurante Gesu' e gli Apostoli.

 

 

Duomo di Chieri

La Pala Tana