CHOKKAN, LA PERFEZIONE DELLA FORMA

 

Quando si parla di eretto formale la prima immagine che appare alla mente è quella del pino diritto e perfetto della tradizione classica del bonsai. La pianta nella quale nessun particolare doveva scostarsi dalla composta perfezione , dalle radici all'apice tutto doveva rientrare nei canoni rigidi che definivano questo stile senza che l'intervento della mano dell'uomo risultasse evidente.Lo stile più difficile , dice il maestro Abe, perché non si presta ad inganni, non si possono nascondere difetti, ed anche il mantenimento della struttura nelle proporzioni adeguate necessita di abile tecnica. Così che un chokkan doveva essere cresciuto e seguito in lunghi anni di formazione fin da giovane pianticella diritta e promettente con ogni ramo al posto giusto ed una raggiera di radici a tutto tondo. Non una imperfezione doveva distrarre l'occhio , non la minima curvatura sia sul tronco che sui rami alternati nei giusti intervalli di spazio tutto intorno al fusto , nessun elemento doveva creare sensazione di casualità o disordine. Non facile ottenere una pianta simile se non pazientemente cresciuta fin da giovane, forse neppure poi così naturale nella sua perfezione , ma richiedendo tanto in termini di attenzione ,
tempo ed accuratezza, diveniva preziosa, acquisiva quel grande valore che ha solo ciò che costa molta "fatica". Ed in fondo il grande pregio del bonsai , al di là della bellezza della forma che il bonsaista riesce ad ottenere, è quello di racchiudere in sé tutto il tempo, le cure, le capacità che una o più persone hanno saputo dargli , e mostrare nelle sue caratteristiche di vecchio albero anche una parte della loro vita , della loro dedizione e passione.
Anche per tutto ciò il chokkan è l'albero che ispira reverenza, oltre naturalmente che per le sue fattezze che sono quelle caratteristiche della pianta maestosa che domina il paesaggio dall'alto della sua veneranda età. Ma quel pino dal grosso piede, dal tronco diritto e massiccio con una chioma densa e perfettamente triangolare nella sua perfezione è divenuto un'astrazione ad un certo punto troppo lontana. L'evoluzione dello stile ha seguito allora altre perfezioni vedendo nell'asimmetria della chioma un avvicinamento al modo di essere della natura , mai così regolare da prevedere simmetrie. Ed ecco che anche la rigidità del tronco perfettamente diritto si stempera nel movimento delle masse , nel gioco dei pieni e dei vuoti tra i rami di diverse dimensioni , lunghezze e spessori. Il triangolo della chioma non è più regolare , ma scaleno, con lati di lunghezze diverse , ed anche il chokkan acquista una sua dinamicità . Questa evoluzione che si lega ad un cambiamento del gusto , ma forse anche ad un generale diverso modo di pensare , non toglie nulla al carattere ed allo spirito di questo stile che resta il simbolo di quella perfezione della forma con la quale esprimere una forza morale che suscita rispetto e reverenza.

 

 


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