Comunque sia posizionata la pietra dovrebbe avere una linea ed
una direzione , concavità e convessità, sporgenze, rientranze, buchi,
che creino zone esposte e zone d'ombra, avere un apice ed una base.
Deve essere stabile ma non massiccia e pesante , non è un "masso",
ma una rupe lavorata dal vento e dal gelo, dall'acqua e dal sole,
uno scoglio scavato dalle onde, una roccia levigata dal torrente.
Senza cercare la perfezione del suiseki dobbiamo però cercare il carattere
nella pietra per ishizuki.Il carattere è dato anche dal colore, oltre
che dalla forma, struttura, superficie, vecchiaia, etc. Migliore è
sempre un colore tendenzialmente scuro, ma non uniforme, poiché crea
contrasti e dà più movimento, non mette la pietra nella situazione
di eccessiva evidenza. Nella pietra troppo chiara infatti nessun angolo
può essere nascosto , non si creano ombre, non c'è mistero , non c'è
wabi e sabi per dirla coi i giapponesi. E' comunque molto più difficile
da armonizzare con i vari elementi di una composizione , da accostare
alle piante senza che le faccia scomparire o sembrare fuori posto,
la pietra abbaglia, attira troppo l'attenzione. Tuttavia in certi
casi la sua bellezza molto particolare potrà essere utilizzata per
ricreare un ambiente caratteristico di zone molto soleggiate ed esposte
dove il vento e la luce sono gli elementi dominanti e quindi forti
cavità, buchi e una superficie levigata ma con la patina del tempo.
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Anche le piante dovranno essere scelte in modo da
rispecchiare efficacemente la realtà dell'ambiente , nelle specie,
nelle struttura e nella posizione. In generale per quanto riguarda
la superficie non c'è una situazione migliore di un'altra , ma solo
un carattere diverso da rispettare nell'armonia della composizione
attraverso la scelta delle specie, delle piante di compagnia, della
forma delle piante, in modo che tutto concorra ad esprimere un'unica
idea. Ad esempio avendo una pietra liscia con cavità e spigoli levigati
,linee morbide tendenzialmente orizzontali, l'idea che suggerisce
può essere quella dell'acqua che scorre tra le rocce, un ruscello,
un ambiente di bassa montagna dove un gruppo di aceri si allunga verso
l'acqua oltre le pietre levigate (dis.1). |
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Viceversa una pietra con superficie aspra , scabra
, tormentata, richiamerà un ambiente difficile , dove le condizioni
climatiche sgretolano la roccia e le piante sono costrette a sfruttare
gli anfratti per ancorarsi saldamente e rimanere accostate nei punti
più protetti per poter sopravvivere. (dis. 2).Importante per conferire
carattere alla pietra è anche l'aspetto invecchiato della superficie
, macchiata, scurita dall'azione degli agenti atmosferici, la cosiddetta
patina del tempo.Questo non si può ottenere artificialmente in una
pietra lavorata, ma verrà col tempo e l'esposizione alle intemperie
ed alla luce. |
Per quanto riguarda la linea e la forma , il carattere è dato
da particolarità quali ad esempio una forte inclinazione , la presenza
di grossa cavità che suggerisca una grotta, l'avere la parte superiore
più ampia di quella inferiore, avere dei buchi, dei picchi, delle
forti sporgenze, ma quale che sia la caratteristica deve essere sottolineata
dalla vegetazione, non nascosta o soffocata. |
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La pietra verticale ad es. ha un apice che ne sottolinea
il carattere "alto", la vegetazione non dovrà coprirlo e nasconderlo
, ma metterlo in rilievo restandone al di sotto. L'apice così evidente
non dovrà sfuggire all'indietro e la base sarà stabile ma non massiccia,
meglio non troppo prominente. Nell'insieme la pietra verticale è meglio
sottile ma con profondità, cioè che non appaia piatta; può rappresentare
un paesaggio lontano o vicino con la prevalenza o meno dell'elemento
vegetale. (dis 3 ed 4). |
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Molto suggestive sono quelle pietre verticali che
hanno l' apice piatto più ampio della parte bassa che è sottile ma
stabile, non sono facili da interpretare , ma hanno un fascino particolare.
Sono legate alla tradizione cinese e sono state a lungo apprezzate
negli ambienti intellettuali in quanto riproducevano le " Isole degli
Immortali", luogo lontano dagli affanni della vita comune in cui si
ritiravano i saggi che avevano raggiunto lo status di immortali. (dis.5)
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Nella pietra ad andamento orizzontale le piante possono
essere anche sulla parte alta in quanto non si dovrà enfatizzare l'altezza,
ma anche qui cavità , prominenze, piani diversi , andamento, dovranno
essere sottolineati. ( dis.6). Particolari sono le pietre di Kurama
utilizzate sia dalla parte concava che da quella convessa . (dis.7
la pianta che si protende sottolinea lo spazio). Quale che sia la
forma comunque è importante che la pietra non presenti simmetrie e
che sui suoi sei piani presenti particolari interessanti. |
Modi diversi di vedere una stessa pietra:
Si tratta di una pietra piuttosto banale , con alcuni difetti, senza
elementi che colpiscano immediatamente la fantasia, girandola e cambiandone
la posizione si cercherà di trovare qualche elemento d'interesse. Ha una
superficie piuttosto aspra ed un colore scuro ,ma troppo uniforme senza
quelle variazioni di intensità e toni che danno la sensazione di uno scenario
più ampio. Le linee non sono tuttavia spezzate, non presenta spigolosità
né una direzione evidente. Nelle diverse posizioni assume un carattere
più o meno accentuato, ma non è mai particolarmente bella. Per questo
non sarà una pietra da mettere in particolare risalto nella composizione
, anzi sarà piuttosto da mascherare con una vegetazione abbondante che
lasci emergere solo i particolari migliori.
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Disegno 8 : nella posizione verticale è vista dal
lato in cui appare più sottile e con più movimento, ha una leggera
inclinazione verso sinistra, ma la parte bassa non è bella .La composizione
può essere costruita con una sola pianta che esce da dietro con più
rami corti a coprire a diversi livelli la zona di destra ed un solo
ramo discendente dalla parte alta a sinistra che accentui la zona
di vuoto formata dalla concavità, l'apice non va coperto. |
Disegno 9 : in questa posizione la pietra presenta
un carattere più accentuato definito dal "ponte" che si forma appoggiandola
in orizzontale. Le piante dovranno essere sistemate in modo da metterlo
in risalto, ad esempio più piante che scendono lungo il lato sinistro
molto vicine alla superficie come lungo una cresta esposta , oppure
una in cascata sul lato destro ed una molto bassa ed appiattita in
alto, si dovrà scegliere una direzione prevalente. |
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Disegno 10: anche in questo caso la
roccia non presenta una direzione precisa né particolarità di rilievo
, un punto interessante potrebbe essere la zona in basso a destra
, quasi una piccola valle, le piante potrebbero scendere verso di
essa quasi come un intero bosco che riveste le pendici. |
Disegno 11 : qui è capovolta ed anche in questo caso
non ha direzione precisa perchè la cavità sulla sinistra distoglie
dal movimento verso destra . Si potrebbe usare una pianta piuttosto
grande che ne copra la zona superiore e lasci libero lo spazio vuoto
sulla destra , potrebbe ad es. richiamare l'aspetto di una scogliera
che si protende sul mare, con piante tenute basse dal vento. La vegetazione
in questo caso dovrebbe mascherare leggermente la cavità di sinistra. |
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Per ognuna di queste situazioni si possono comunque
immaginare molte soluzioni ed una pietra piuttosto comune e non bella
trasformarsi in un ishizuki particolare e suggestivo. La scelta ed
il posizionamento delle piante va fatta quando si è deciso il paesaggio
da riprodurre , ma si può anche costruire un ishizuki in forma astratta
.Quando la pietra sia particolarmente bella, poca vegetazione, una
sola pianta, sottolinea le forme della roccia ( dis. 12). |
La pietra può essere utilizzata anche in modo tale da sembrare il
vecchio tronco della pianta intorno al quale si dispongono i rami. In
generale comunque lo stile , il carattere della pianta deve rispecchiare
quello della roccia , deve armonizzare . Nel caso si rappresenti un ambiente
le piante dovranno rispettarne la naturalezza nelle forme e nella posizione.
Per quanto riguarda il numero di piante ed il loro volume complessivo
in rapporto alla pietra non ci sono regole precise , ma tanto maggiore
è la vegetazione tanto minore è il risalto della pietra. In genere però
quando si usano molte piante è per riprodurre un paesaggio lontano e quindi
sono molto piccole e la roccia viene evidenziata. Talvolta si sceglie
di nascondere parte della pietra perché non bella in modo da evidenziare
solo il punto più interessante. E' importante non nascondere i punti interessanti
con le piante , né riempire i vuoti e le cavità , non soffocare i picchi
e le sporgenze, le piante devono sottolineare e far risaltare le forme
della roccia. Talvolta è invece la pietra che completa una bella una pianta
od un gruppo dando risalto, richiamando l'ambiente. Anche nell'uso delle
essenze è importante rispettare la veridicità della situazione ambientale.
(dis. 13)
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