PIAZZA Vittorio Emanuele TEL. 092575235 ORARIO DI APERTURA Mer.-Gio.-Ven.:10,00 - 13,00; Mar. Gio. Sab. Dom.:16,00 -21,00 INGRESSO GRATUITO |
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sezione archeologica |
sezione malacologica |
Inaugurato il 28 giugno del 1997,
il museo, ospite al primo piano dell' istituto, comprende due
sezioni, una dedicata all'archeologia e l'altra dedicata alla
malacologia, quest'ultima intitolata a Vanna Rotolo.
Nella prima sala della sezione archeologica, L. Morricone, possiamo
ammirare dei fossili marini di età compresa fra 1.760.000
e 800.000 anni fa, provenienti dalla Ciavolara - Cava del Serpente.
Le vetrine contengono interessanti ciottoli scheggiati del Paleolitico
Inferiore (Pebble Culture), punte, bulini e raschiatoi del Paleolitico
Superiore e dei notevoli frammenti di zanne di elefante, alcune
lunghe 50 centimetri e dal diametro di circa 10 centimetri.
Nella seconda sala, T. Fazello, troviamo delle bellissime anfore
intatte, provenienti dai fondali marini di Caparrina e Porto Palo
e dagli scavi effettuati presso Montagnole di Belice, databili
all'età del bronzo. La sezione dedicata all'archeologia
si chiude con la sala A. Bucolo - Amico, dove sono esposte monete
della serie Siculo - Punica, che vanno dal 380 al 253 a. C. e
monete della zecca di Siracusa del 342 - 339 a. C.
Osservando, poi, la sezione di malacologia non si può non
provare un senso di meraviglia dovuto all'impatto visivo che la
bellezza delle svariate conchiglie suscitano.
La collezione è disposta in tre sale nelle quali vi sono
dei pannelli esplicativi che spiegano ed illustrano l'importanza
che hanno avuto le conchiglie nell'economia, nell'arte, nella
storia, nell'architettura, nell'industria e nella religione, non
mancando importanti note biologiche.
La collezione malacologica, l'unica esistente in tutto il territorio
agrigentino, é stata donata dalla signora Vanna Rotolo,
la quale ha impiegato circa 20 anni per mettere insieme questi
splendidi reperti marini. La maggior parte delle conchiglie mediterranee
proviene dai fondali di Porto Palo, altri esemplari provengono,
invece, da varie parti del mondo. Alcuni sono rarissimi, come
il Conus Bengalensis (esposto nella sala Claudio Ebreo), del quale
ve ne sono soltanto 500 provenienti dal golfo del Bengala.