PIAZZA Cavour TEL. 092234233 ORARIO DI APERTURA da lunedì a sabato 9,00-13,00; martedì e giovedì 16,00-19,00 INGRESSO GRATUITO |
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Il museo è sito al secondo
piano della biblioteca comunale. La collezione é privata
ed é stata creata dal barone A. Mendola.
Questa splendida raccolta fu donata al Comune dopo la morte del
barone, dalla figlia Angelina, per l'istituzione di un museo pubblico
dedicato alla memoria del padre, interpretando l'intento educativo
e il piacere estetico che ispirarono il barone alla pratica del
collezionismo, a patto che fosse trasferita nel centro cittadino
e che fosse fruibile da parte di tutti coloro che volessero visitarla.
Oggi, entrando nel museo, ciò che attira l'attenzione da
parte del visitatore sono i bellissimi animali impagliati che
costituiscono il 70 % dell'intera collezione.
Bisogna dire che il museo di Favara, per quanto riguarda questo
genere, è l'unico in provincia di Agrigento a possedere
tali esemplari.
Tra gli animali si possono ammirare nibbi, cigni, sparvieri, fagiani
e un'aquila di grandi dimensioni. Si osserva anche uno squaletto
lungo circa 70 cm.
Arricchiscono questa collezione anche alcuni molluschi, tra i
quali gasteropodi e lamellibranchi.
Troviamo anche minerali come zolfo e carbone e marmi e graniti
di diverse qualità. La vetrina è invece riservata
ai vari tipi di corallo.
Continuando lungo la sala si possono osservare calchi di monete
antiche, strumenti astronomici, un mappamondo di fine 800, utensili
africani e oggetti come archi, frecce, lance, tutti risalenti
alla fine del secolo XIX e ai primi anni del XX secolo.
Interessanti sono anche le vecchie edizioni dei libri, conservati
al primo piano, rilegati con cura proprio dal giovane a cui il
barone pagò un corso a Napoli per imparare a restaurarli
(già nel 1906 il barone possedeva più di 15000 volumi,
alla sua morte la biblioteca contava 22000 volumi).
Momentaneamente il museo è chiuso per lavori di restauro.
Speriamo che possa aprire al più presto per permettere
a tutti di potere vedere i meravigliosi esemplari che vi sono
esposti.