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Laigueglia (SV) 22 - 25 giugno
Un reportage... percussivo
di Gabriele Corcos
per gentile concessione www.supersonic.it
Percfest: I serata - 22.06.00
Tutto comincia nel pomeriggio... Elio e l’allegra compagnia portano scompiglio nella quieta Laigueglia... o almeno così dicono in giro.
Il festival Jazz "Suoni, sogni e immagini di mezza estate" è cominciato nel migliore dei modi; è una festa in famiglia.
Durante un soundcheck improbabile di Elio, nel senso che in effetti è stato quasi un concerto all’ora dell'aperitivo, abbiamo avuto modo di incontrare alcuni degli artisti che si esibiranno stasera e nei prossimi giorni.
Ernesttico Rodriguez con la Duke University Small Orchestra di Paul Jeffry
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Ernesttico Rodriguez, in forma smagliante con birra gelata alla mano, non ha voluto sbilanciarsi quando abbiamo azzardato qualche domanda riguardo al nuovo lavoro di Jovanotti, al momento in fase di preproduzione: sappiamo comunque che è un progetto concepito per essere suonato, fatto da musicisti per i musicisti (ma non solo, ovviamente).
L'apertura della serata è avvenuta con le fasi eliminatorie del concorso per percussionisti creativi intitolato a Naco: i primi tre gruppi che partecipano nella categoria ensamble si sono sfidati con mille e più tamburi, e possiamo garantire che sicuramente usciranno dalla competizione di quest'anno musicisti di cui sentiremo parlare in futuro.
Immediatamente a seguire sale sul palco Paul Jeffry, pioniere del be-bop ancora in forma incredibile: presenta il suo progetto latin-jazz, forte di una superba sezione ritmica che vede Ernesttico alle percussioni, Paolo Pellegatti alla batteria e Aldo Mella al contrabbasso. Senza mai dimenticare le forme più classiche che da sempre gli sono congeniali, Jeffry sorride in continuazione, ammicca, fa suonare un sacco i suoi colleghi, trascina questa placida cittadina sulle onde di una musica che pare davvero non poter mai scomparire, forte di tante emozioni, sempre all'avanguardia ed entusiasmante.
Ed è un immenso piacere notare sullo sfondo del palco, colorati come non mai, gli striscioni di Supersonic, a testimoniare in blu ed arancione che "la musica non è mai abbastanza".
Mascarpone, Fiume Po, Ballo della Gallina... è cominciato il concerto di Elio.
Elio e le storie tese
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Sono poche le persone che riescono a trattenersi, lancinante è il dubbio; sganasciarsi in terra e grattugiarsi sul brecciolino di Piazza Marconi o provare a seguire il concerto?
Cacca nella tuta spaziale, cispe, sostanze tossiche universalmente diffuse, è un delirio. Non che sia una novità, con Elio funziona così, siamo tutti consci di ciò che accade durante i loro show... tonza patonza,
tonza patonza, mi piace la patonza, bellissima, bellissima, bellissima... p.p.pp.ppp. pppatonza!!! Faso incanta.
Dunque inutile dilungarsi, gli inviati di supersonic decidono di godersi il concerto e vi lasciano a bocca asciutta. Ulteriori commenti sono superflui... "Siamo Elio e le storie tese e pronunciamo tante parolacce!"
Paul Jeffry durante una Jam session
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Percfest: II serata - 23.06.00
Laigueglia comincia ad affollarsi e a divertirsi.
Ogni giorno arrivano nuovi artisti, alcuni che dovranno esibirsi, alcuni venuti a portare i loro saluti e a ricordare Naco, in questo fine settimana a lui dedicato. Arrivano nuovi strumenti, furgoni interi, percussioni a non finire: si aprono dunque i drum circle in piazza Garibaldi, sotto la vigile e professionalissima direzione di Roberto Gualdi, batterista della Pfm, di Dalla e di tanti altrettanto famosi artisti italiani.
Billy Cobham è arrivato nel pomeriggio, passeggia in paese e si gode un sempre meritato relax... ma già chiede informazioni riguardo alla jam-session della sera: il suo gruppo infatti, di cui Faso sarà ospite, si esibirà sabato sera... nel mentre non è possibile resistere al continuo grooveggiare, ed allora eccolo lì, mescolato al pubblico, che con interesse e sguardo incuriosito mette ansia a chi suona di fronte a lui!
Non è necessario dilungarsi a descrivere l'esperienza in chat, avvenuta nel pomeriggio da Pacan (il locale dove si tengono i seminari e le jam session), in compagnia di Christian e Faso; un successone.
Faso (Elio e le Storie tese - Billy Cobham Band)
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Calata la sera, dopo un rapido temporale che non ha fatto nemmeno in tempo a preoccupare gli organizzatori da quanto è passato rapidamente, si inaugura la seconda serata del festival con la seconda trance delle eliminatorie del concorso per percussionisti.
Cominciano i concerti...
A stupire e ad emozionare, in modo tanto inaspettato quanto elegante, è in apertura l'esibizione di "QuartEthno", progetto diretto da Pierluigi Balducci (basso); insieme ai suoi compagni Massimo Carrano (percussioni), Lutte Berg (chitarre), Roberto Ottaviano (sassofoni), dà vita ad uno spettacolo che in realtà è difficile da descrivere. La morbidezza del jazz, il trasporto della musica etnica, la poesia di una formazione che nel suo sperimentare è in grado di coinvolgere il pubblico senza apparenti difficoltà, regalando momenti indescrivibili.
Pierluigi Balducci, leader del Quartethno
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Ultima esibizione della serata è quella del "Enrico Rava Quintet": Enrico Rava (tromba), Gianluca Petrella (trombone), Stefano Bollani (pianoforte), Rosario Bonaccorso (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria).
Enrico Rava
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La maggior parte degli appassionati di jazz conosce Rava ed il suo personalissimo stile; ma forse non tutti hanno avuto la fortuna di vederlo esibirsi dal vivo... accorrete.
L'energia e la compattezza di questa formazione, che al momento è presente in lungo e largo sulla scena Europea, è percepibile durante le esibizioni live più che in ogni altro momento. Non è possibile staccare gli occhi dal palco, o parlare con chi ci è seduto accanto, fosse solo per dire "che bello!!!": perché Rava ci cattura, Bollani ci intimidisce, Bonaccorso canta tutto il tempo tra sé e sé (e per tutti mentre si esibisce negli assoli), Gatto fa scuola, e il giovane Petrella si emoziona, e tira fuori una grinta inconsueta.
Il palco di Enrico Rava durante il soundcheck
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Alla fine dello show tutti scappano: nell'arco di una mezz'ora comincerà una jam session che in molti poi ricorderanno... ed allora è necessario correre a catturare i posti migliori, nel piccolo ed accogliente club Pacan.
Faso e Roberto Gatto in una jam da urlo (Aaaaahhhh!)
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Percfest: III serata - 24.06.00
Venerdì sera, tempo di finali per quanto riguarda il contest di Percfest: i risultati ufficiosi già circolano, quelli ufficiali saranno dati durante la serata finale del festival.
Il seminario di Billy Cobham
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Il sabato è trascorso per i musicisti in modo alquanto agitato... alcuni ritardi nelle consegne degli strumenti, in particolare la batteria di Billy Cobham, ha fatto slittare le prove dei gruppi in programma per la sera: non potendo, per ovvi motivi annullare il seminario di Cobham è stato cancellato dal programma quello di Giorgio Palombino, cui comunque va tutta la nostra stima (e consolazione per quel che può servire); anche se siamo più che certi che il concerto insieme al magnifico Billy, tenutosi poi in serata, abbia degnamente provveduto ad eliminare qualsiasi dispiacere... speriamo comunque di incontrare nuovamente Giorgio in un seminario il prima possibile.
Alla sera dunque, in una piazza Marconi super affollata nell'attesa del main-event, ad aprire lo show salgono sul palco i tedeschi "Index-4", capitanati dall'eclettico Leander Kaiser, vincitore della passata edizione di Percfest per la categoria singoli. I brani presentati, quasi esclusivamente composti dallo stesso Leander, hanno impressionato il pubblico più per l'abilità e la tecnica con cui sono stati eseguiti, che per la scorrevolezza.
Il percussionista tedesco Leander Kaiser
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Un teutonico approccio ha infatti dato un'impressione di sterilità del lavoro, forse più per il fatto che il tutto avveniva in un ambito più "roots"; il pubblico accorso ha manifestato una certa difficoltà nell'assimilare e nel comprendere le composizioni del tedesco, che realmente richiedevano grande attenzione e concentrazione da parte del singolo spettatore... un successone comunque.
Cambia decisamente musica (scusate il gioco di parole) quando sul palco sale la band di Billy Cobham.
Coloro che nel pomeriggio, durante il seminario, avevano avuto alcune anticipazioni sonore del virtuoso batterista americano, erano tutti seduti nelle prime file... ed hanno cominciato a spellarsi letteralmente le mani dagli applausi fin dalla comparsa dell'artista sul palco.
Billy Cobham durante il soundcheck
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La band, Faso al basso, Antonio Gentile e Giorgio Palombino alle percussioni, Alessio Menconi alla chitarra, ed un trascinante Francesco Bearzatti ai sassofoni, ha dimostrato una esperienza ed una compattezza più uniche che rare, riuscendo, nonostante fosse una apparizione straordinaria preparata unicamente per il festival, a non eclissarsi dietro l'abilità indiscussa di Cobham, che è sembrato divertirsi come un bambino, ballando, allontanandosi durante gli assoli dei suoi colleghi dalla batteria ed improvvisando scenette e coreografie per il divertimento suo e di tutto i pubblico.
Il concerto, estremamente funkeggiante ha scosso l'intera platea... divertentissimo osservare i volti estasiati ed i corpi saltellanti sulle sedie dei numerosissimi musicisti presenti, tra i primi a correre a complimentarsi con l'intera band alla fine dello spettacolo; peccato solamente che per necessità di quiete pubblica non sia stato possibile convincere artisti ed organizzatori a concedere un bis... che a dire il vero sarebbe stato doveroso!
Resterà nelle cronache di Percfest, questa terza apparizione del grande maestro Billy Cobham (già presente infatti a Laigueglia in due occasioni negli anni passati)...
Billy Cobham e Faso
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Resta ancora nelle orecchie e nel fischiettare del pubblico il pezzo di chiusura, Red Baron, pietra miliare dal suono GRP, che tutti avrebbero voluto riascoltare durante la jam-session della notte... ma Billy aveva fame, è andato a cena e poi è sparito.
Grazie lo stesso Billy, serata indimenticabile!
Christian Meyer in Jam session
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... e la serata finale: 25.06.2000
È domenica sera, serata conclusiva del festival, e già un poco di malinconia serpeggia tra i partecipanti di questa quinta edizione; sono talmente poche le occasioni in cui batteristi e percussionisti di tutta Italia riescono ad incontrarsi (se si eccettuano le fiere come quelle di Rimini o Francoforte), che questi quattro giorni sono letteralmente volati per tutti.
Ellade Bandini in mezzo ai fans
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Quasi tutti gli artisti presenti hanno trascorso il pomeriggio provando i pezzi della Great Naco Orchestra, sotto la vigile e spensierata direzione di Rosario Bonaccorso, fratello di Naco ed organizzatore, insieme a Mario Riggio, della manifestazione.
The Great Naco Orchestra
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La presenza di oltre trenta artisti crea un po' di scompiglio e causa ovvi ritardi nell'allestimento del palco e nel successivo soundcheck; ma non pesa a nessuno, tutto viene fatto con enorme entusiasmo e coinvolgimento... nonostante qualcuno minacci una repentina quanto improbabile partenza in direzione Caraibi.
I suonatori delle quattro province
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Si apre la serata con I suonatori delle quattro province, un gruppo etno-folk con Dado Sezzi alle percussioni.
Segue la fantastica esibizione di Ivan Brido's Naples e Riccardo Lombardo, vincitori della passata edizione del contest, rispettivamente al piano ed alla batteria, per diritto presenti sul palco a presentare i loro nuovi lavori. L'organico arricchito di due elementi (basso e voce) entusiasma il pubblico, sia per le enormi capacità tecniche che per la professionale gestione delle dinamiche: siamo certi che nei prossimi anni sentiremo spesso parlare di questi giovanissimi talenti.Anche se pare che già i grandi artisti siano felici di collaborare con questi loro; è infatti Christian Meyer (batterista di Elio e le Storie Tese) a duettare in chiusura con Lombardo, ed a riconoscere con elegantissima umiltà che si è dovuto sforzare non poco per preparare il suo intervento. Bridon nel frattempo dal piano passa alle congas con estrema naturalezza.
Ivan Brido's Naples con Riccardo Lombardo e Christian Meyer
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Terminata l'esibizione di Bridon e Lombardo, mentre sul palco paiono esserci lavori in corso dalla quantità di tecnici e musicisti indaffarati a preparare l'esibizione della Naco Orchestra, viene finalmente annunciato il gruppo vincitore di questa edizione di Percfest.
Il progetto "Terra in comune" si aggiudica senza apparenti difficoltà una più che meritata vittoria: il brano da loro presentato, estremamente raffinato e fluido nell'esecuzione ha convinto tutti, pubblico e membri della giuria. Unendo atmosfere mediterranee a sonorità che possiamo definire più globali, e sfruttando la coreografica presenza di una ballerina e di una cantante, fanno capire di aver colto il senso della manifestazione, oltre al fatto di essere tecnicamente all'altezza della situazione.
Comincia infine a suonare la Great Naco Orchestra, che per necessità di spazi vitali sul palco si presenta a rotazione, soprattutto la sezione ritmica, visto e considerato che i batteristi ed i percussionisti rappresentano la stragrande maggioranza degli artisti presenti.
I brani eseguiti sono tutti stati composti da Naco; gli stessi brani da lui interpretati nell'album che ha registrato oramai diversi anni fa, e riarrangiati per l'occasione da Rosario, con gusto e talento.
Mauro Pagani
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Durante lo spettacolo, come due piccole perle, fanno una rapida apparizione sul palco Franco Mussida e Mauro Pagani, entrambi artefici della gloriosa Pfm, ma che in questa occasione si propongono singolarmente; l'incanto dei presenti è tangibile, come l'emozione che traspare dai volti di tutti coloro che sono sul palco. Uno ad uno, tutti i musicisti, ognuno con in mano uno strumento a percussione (esclusa la sezione fiati), riempiono il palco, per poi scendere in mezzo alla folla, sulle note conclusive di "Habanero"; resta solo Rosario, a guardare in cielo.
Francone Mussida, chitarrista della PFM
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Arrivederci Naco, che suoni in una orchestra più in alto della nostra, arrivederci all'anno prossimo, a Laigueglia, a Percfest.
Gabriele Corcos
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Il pubblico di un drum circle a Percfest 2000
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Massimo Carrano
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Jam session da Pacan
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Marco Fadda e Pacho con Elio e le Storie Tese
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Elio percuote
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Faso al soundcheck
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Elio durante il concerto
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