PercFest Memorial Naco
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In memoria di Giuseppe Naco Bonaccorso

Il session man

"Naco da Imperia". Così lo presentava a gran voce Fabrizio De André durante i lunghi tour prima nei palasport, poi nei teatri. Tour faticosi per un musicista abituato a improvvisare e costretto a mantenersi entro ferrei binari.
Lavorando da turnisti è importante saper suonare pochissimo - conferma - con molta precisione e cura della semplicità, adattandosi alle esigenze dell'artista.
Specialmente i grandi arrangiatori come Vince Tempera vogliono da te sempre delle parti ben determinate.

Questa grande duttilità lo ha fatto diventare il percussionista più ricercato in studio e dal vivo.
"Ho lavorato con un'infinità di artisti - racconta - Concato, Branduardi, Caputo, i Pitura Freska, il chitarrista della Pfm Franco Mussida, Teresa De Sio, Kaballa, Maurizio Lauzi. Con Jovanotti ho suonato in studio e dal vivo, ho registrato due album con Elio e le storie tese suonando anche dal vivo con loro.

I profeti italiani della canzone d'autore lo chiamano spesso per i loro lavori, Fabrizio De André lo ha coinvolto in "Anime Salve" e Ivano Fossati lo ha voluto insieme a Trilok Gurtu nel suo ultimo album "Macramé".

La televisione, infine, ha portato una rivoluzione nella musica: gli spot pubblicitari, sempre più sofisticati, pongono spesso fondamento nella colonna sonora, e Naco ha fatto di questo campo una delle sue specialità.
"C'è una grande gratificazione quando ti fanno sentire il tema di un jingle e poi ti chiedono di suonare quello che vuoi, secondo il tuo gusto: vuol dire che chiamano te come musicista e non come mero esecutore".



Naco Naco in una foto di Christian Meyer