La mia storia

Mi devo presentare, per cui mi pare logico che debba cominciare dall'inizio.

Nasco a Roma il 4 luglio (si, proprio nato il 4 luglio!) presso la famosa clinica Savetti in Trastevere, dove era nato anche mio padre, mio nonno e così via.
Voglio premettere che non mi sento superiore a nessuno, cosa che potrebbe sembrare ovvia a chi legge una storia sicuramente non consueta. La mia vita ha avuto molti momenti belli ma sicuramente molti altri brutti. Il destino ci mette davanti a delle scelte che qualcuno di noi prende e qualcuno lascia correre. Il mio difetto principale è la costanza, mi butto in qualsiasi cosa mi dia sensazioni ma poi spesso mi lascio prendere da altri interessi che ho in contemporanea e di frequente non concludo niente. Dopo la premessa, cominciamo con la mia storia.
Da bambino sono sempre stato bravino a scuola, al punto tale che la mia maestra inviò al "Messaggero" due miei temi che la colpirono per la fantasia e l'analisi che già avevo a quei tempi.Dopo le medie mi iscrissi all'Istituto Tecnico Aeronautico e, con alterne vicende, dovute più alle assenze che al profitto sono riuscito a prendere il brevetto di pilota... ma non il diploma che ho preso in seguito. Il problema è che in questo periodo ho conosciuto il mondo femminile e ne sono stato preso fino al punto di lasciare tutto il resto in secondo piano.
Un errore che ancora adesso mi perseguita...
Poi mi sono stabilizzato con una ragazza splendida, Linda, figlia di un Direttore della I.A.T.A. (International Air Trasport Association), ma in un momento che ci eravamo lasciati, lascio la scuola e mi informo per la Legione Straniera, per poi ripiegare a fare domanda come volontario nell'esercito come pilota di elicotteri. Ci rimettiamo insieme, ma continuo nella mia scelta e così parto per fare il militare. Vengo, però, selezionato come tecnico elettronico su radar, computer e missili (una specializzazione prestigiosa) e continuo nella mia strada. Solo che, con l'andare del tempo (e della lontananza) i contatti con la mia ragazza si deteriorano, fino al momento del distacco definitivo. Una esperienza mostruosa che avevo già visto in altri miei colleghi, avevo rifiutato quest'idea, ma mi ritrovavo ora perso... senza nessun legame... solo.
Continuai questa strada, convinto che non avrei potuto trovare di meglio. Ma soprattutto per la mia incolumità (ero diventato sempre più irrequieto).
Dopo sette mesi di duro e intenso addestramento, tornai a Roma per completare gli studi tecnici di specializzazione. Ero sempre tra i primi, ma la mia mancanza di ortodossia militare mi aveva tenuto fuori dalle onorificenze riservate ai migliori allievi. Ma ero, comunque, un leader.
Ebbi contatti con persone molto influenti, Comandanti dei miei Comandanti che mi offrirono strade alternative (e contemporanee) alla vita militare, strade che rifiutai... ma ne pagai le conseguenze. Di colpo mi ritrovai a non essere più il bravo allievo, ma solo un ribelle.
Dopo poco chiesi di essere congedato, e ci riuscii.
Pensavo che la vita civile per uno specializzato come me fosse facile, non fu così... Non riuscivo a trovare lavoro, ero apatico... Mi lasciavo sempre più andare... Sempre più in basso...
Mi ritrovai a fare il fotografo industriale, lavoravo tutto il giorno per due soldi, passarono così due anni.
Mia sorella (Mirella), di quattro anni più piccola, mi trovò un posto di lavoro presso la Croce Rossa Italiana come Operatore per computer, un lavoro che mi prendeva... mi piaceva lavorare con le macchine, non mi accorgevo neanche del tempo che passava. Mi iscrissi al Corpo Militare della CRI e cominciai a fare volontariato. Era divertente lavorare e sfruttare le mie nozioni acquisite durante la vita militare. Tornai ad essere uno dei migliori, fino al punto di dover partire per il Libano e fino al punto di prendere una medaglia per una mia azione di soccorso durante un terremoto. Ero orgoglioso della mia vita ritrovata, venni mandato ad un corso di qualificazione per la difesa nucleare biologica e chimica e risultai tra i migliori... Nessuno è ancora riuscito a fare meglio. Ebbi la specializzazione consegnata dal Generale in persona.
Da quel punto è stata una corsa sempre a raggiungere vette sempre più alte.
Frequento un corso di paracadutismo, ma all'ultimo lancio ho un incidente, il paracadute si apre male, prendo il brevetto ma lascio l'attività. Ad un matrimonio conosco una persona che diventerà la mia ragazza per cinque anni, Silvia, bellissima e altera, percorriamo insieme un gran pezzo di strada.
Conquisto il posto fisso e la stima di subalterni e superiori. Raggiungo il Quartier Generale e ne divento parte integrante, divento addirittura uno dei Segretari del Generale Ispettore, poi preso da una smania di cambiamento lascio tutto per ricominciare daccapo nel Comando delle Crocerossine, divento il responsabile delle missioni internazionali e mi iscrivo ad una scuola serale per prendere il diploma di ragioniere. Ci riesco brillantemente dopo due soli anni. Ma dopo questi due anni la mia ragazza dice che l'amore è finito e mi lascia, lasciando dietro di se' un vuoto che non è stato più colmato. Continuo a lavorare e mi iscrivo all'Università. Ma sono troppo impegnato, lavoro, studio, volontariato, palestra. Presto lascio l'Università (facoltà di psicologia) e comincio a specializzarmi nel volontariato. Divento Sommozzatore, poi bagnino. Continuo e divento istruttore di bagnini e di sommozzatori. Sono uno dei pionieri del salvataggio in acqua della Croce Rossa. Divento istruttore poi Maestro Istruttori di bagnini e di elisoccorritori (quelli che si lanciano in acqua dall'elicottero senza paracadute). Sono uno dei responsabili organizzativi nazionali. Ho responsabilità anche sul sito internet ufficiale della CRI. Cambio lavoro e divento uno dei segretari del Presidente della Croce Rossa Italiana (lo è anche per quella Europea e Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa)...
Dove tuttora lavoro.
La mia vita sentimentale è piena di storielle senza senso, intraprese più per solitudine che per convinzione. Non so neanche io quante donne ho avuto. Forse nessuna, o forse solo due (quelle citate sopra).
Ma ogni tanto guardo il passato con un po' di rimpianto e tanta malinconia.
Dicono che i miei occhi hanno un colore bellissimo ma sono tristi, forse è vero... anzi, è vero.

Marco.