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Cari amici,

ringrazio Cecilia e Anna che mi danno la possibilità di parlarvi e di rendermi presente fra di voi. Conosco molto bene l'importanza e la delicatezza di questo vostro momento di crescita. Vi penso bellissimi, applicati a custodire e ad accrescere quello che l'amore umano e divino ha posto dentro di voi, ben consapevole di tutti i pericoli che l'uomo interiore deve affrontare alla vostra età.

 

Vi custodisce il vostro amore di amicizia nel perdono e nel superamento degli egoismi. Il collega Chieco (come me) fa tutto quello che sa e che può per il meglio. Non tutti da Dio abbiamo avuto gli stessi doni. Saremo maturi quando avremo imparato ad accogliere l'altro per quello che è, quando avremo la coerenza di seguire la strada dei nostri valori senza guardare a destra o a sinistra. Anche io non so veramente fino in fondo perché ho chiesto il trasferimento a Casamassima, ho sentito che dovevo farlo, era il Signore che mi chiamava altrove, in una situazione dove vi era una maggiore necessità. Ma noi sentiamo! Sentiamo una presenza. La nostra presenza è e rimane immutabile, perché è costruita su realtà interiori, di fede in un amore che è diventato il senso della nostra vita. Tutti voi siete certi dell'immutabile e dell'inossidabile amore per voi, che vi darà la fiducia negli anni di potermi scrivere o di potermi venire a trovare quando volete e soprattutto  in caso di necessità.

Lettera di Calia Cecilia e Giardino Anna

Modugno 70026

 

Ecc.za Rev.ma

Mons. Mariano Magrassi,

Padre carissimo della mia fede, sono finalmente qui da lei, dopo tanto tempo, per parlarle con quell'affetto e quella fiducia che caratterizza il nostro rapporto. Constatare come alcuni odiano con deliberazione la Chiesa di Cristo porta il gregge a stringersi al Suo Pastore. Io amo la Chiesa e l'amerò per quella che è, fondata sul fondamento degli Apostoli, popolo di Dio in cammino.

Ora,  voglio rinnovare la mia fede nelle Sue mani, con una adesione totale a quella che è la Sua fede, perché il Suo compito è quello di confermare la mia fede.

Non avvenga mai che la mia anima venga ingannata, ed io creda di essere nella fede della Chiesa ma di fatto ne sia fuori. Le offro, Padre carissimo, la lealtà del mio cuore e la fiducia nella Sua preghiera affinchè io non abbia mai ad errare nella fede. Come giovani seminaristi esponevamo, ai nostri professori, alcune perplessità in ordine ad alcuni argomenti della morale sessuale che ci sembravano troppo severi. Oggi, come uomo, (arricchito dalla limpidezza dei miei ragazzi e dalle mie scelte, che in questo campo sono sempre state in sintonia con i principi "dell'onore" custoditi gelosamente attraverso i secoli dalla mia famiglia) devo riconoscere la totale armonia della dottrina morale.

Ho sofferto, caro Padre, della pratica della masturbazione. Sofferenza di uno strazio indicibile per la mia povera anima, anche se in certi periodi essa era veramente episodica. Nel dialogo interiore il Signore mi ha fatto comprendere come non Gli erano graditi solo alcuni atteggiamenti delle mie fantasie, compreso il bacio con la lingua. Ora, Padre carissimo, vado sperimentando da quasi un anno, questa castità perfetta che ha inondato, di gioia e di serenità la mia vita. Tutto questo è tanto più bello perché è da me vissuto in una condizione di povertà affettiva nella dimensione di coppia. Tanto difficile é per me trovare l'anima gemella che ormai penso solo ad un miracolo. Guai a non accettare con entusiasmo la nostra croce, più io l'accetto più sento in me potenziate le virtù teologali. Sto attraversando un momento davvero felice per la mia vita interiore. So che non conviene vantarsi di fronte alla Vostra autorità, ma sono sincero. Se Lei ha sofferto in passato per causa mia, perché ora non dovremmo pareggiare il conto? C'è un grande amore tra me e i miei ragazzi! Attualmente, insegno a Casamassima, località troppo disagevole per me. E' mia intenzione fare domanda di trasferimento e chiedere (se don Peppino mi riterrà idoneo) l'insegnamento per le superiori. Ora Le offro tre composizioni offertemi spontaneamente nella I^H. Constatando il trauma affettivo che si è ingenerato a Modugno per il mio trasferimento, vado opportunamente preparando le I^ e le II^ al distacco.

 

Da Palmieri Angela e Marsala Margherita:

            

LORENZO ADDIO!

Sei per me il sole,

la luce che mi sveglia al tramonto della vita.

Un sogno

che ogni bimbo aspetta con pazienza.

Lorenzo, noi ti aspetteremo sempre,

e così farà chi ti ha già conosciuto.

Lorenzo

non abbandonare il nostro cuore

e non dimenticare noi

che ti abbiamo amato

con tutto il CORASON.

Lorenzo,

noi dunque ti diciamo

ADDIO, nostro caro Lorenzo

             LORENZO RITORNA

Addio ti dicemmo quella volta che fu,

ma ora ti diciamo

RITORNA e non lasciarci più.

Ritorna per il povero Lorenzo,(ragazzo caratteriale e svantaggiato)

per noi alunni tuoi cari, per i bambini delle altre classi.

Ritorna o dunque

gioia nostra,

ritorna dal tuo lungo viaggio che il Dio ti ha ordinato di fare per la felicità di altri bambini.

Ritorna e allora canteremo ancora i canti tuoi preziosi.

RITORNA, RITORNA PER NOI.

 

Da Evangelista Giovanni:

Professore, voi siete bello come il paradiso che si associa al vostro viso.

Il vostro carattere è molto simpatico e avete un cuore molto buono.

Vi voglio sempre con me per non lasciarvi mai.

Io faccio per me/e faccio anche per tre/ fra questi tre ci siete voi/ vi voglio bene e sarò più buono/ per esaudirvi e rendervi felice!

 

Da castellano Anna Teresa:

Il mio professore preferito è il professore Lorenzo Scarola, cioè il professore di Religione. Lui è il migliore perché è l'unico che riesce a capire i pensieri di noi adolescenti. Tutti gli altri professori parlano sempre male del nostro comportamento, hanno ragione, però non capiscono che ci sono alcuni alunni che danno fastidio e altri che sono infastiditi. Così si forma molto caos. Egli invece è l'unico che ci vuole veramente bene, come noi ne vogliamo a lui. Lui apprezza tutto, poesie, disegni anche se sono solo scarabocchi, é questo che lo rende veramente buono. Conosce molte canzoni divertenti, molte storie divertenti, lui è divertente. Io e i miei compagni, siamo tutti dello stesso parere, che lui è, e rimarrà, sempre il migliore professore! Dalla vostra alunna Castellano Anna Teresa

SHALOM! PROFESSORE!

Queste lettere sono colorate e con tanti disegni.

 

Le chiedo  l'indispensabile Sua Paterna Benedizione.

 Suo in Cristo. 16/3/92

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19/3/92       - S. Giuseppe -

 

 

Caro don Peppino, -

DIRETTORE UFFICIO SCUOLA

tanti auguri per il tuo giorno onomastico.

Voglio esprimere la mia più gioiosa gratitudine per il dono dell'insegnamento, dono tanto grande, che le parole non sarebbero sufficienti a comunicare.

Nella consapevolezza che come rappresentante del Vescovo, sei la mia

autorità, ed il mio principale punto di riferimento nella didattica.

Rinnovo la mia disponibilità alle tue direttive nella speranza di essere

sempre fermento e lievito a beneficio del Corpo di Cristo che è la Chiesa.

Perché come, giustamente, affermi non esiste autenticità in Cristo al di

fuori della Chiesa.

 

 Anche se le circostanze non ci consentono di essere vicini fisicamente,

 mai si interrompe quel vincolo umano ed ecclesiale che ci unisce.