Uno dei disinfettanti più familiari utilizzati non solo nelle nostre case, ma anche nei locali pubblici, nella potabilizzazione delle acque e nelle più differenti bonifiche degli ambienti contaminati da microrganismi è l'ipoclorito di sodio.
Detto prodotto, opportunamente trattato e diluito con acqua deionizzata costituisce la materia prima della varechina.
La soluzione, così preparata, è l'alternativa più maneggevole, facilmente conservabile e manipolabile per l'utilizzo del Cloro.
L'uso dei disinfettanti e sbiancanti per uso casalingo, ha avuto origine in Francia all'inizio del '900 con sostanze a base di ipoclorito di potassio e ipoclorito di sodio (Eau de Javel e Eau de La Barrache).
Questo tipo di prodotti ebbe un'importanza fondamentale durante la Prima Guerra Mondiale in quanto la loro facile reperibilità e l'azione disinfettante, permisero di far fronte ai tragici problemi legati alle precarie condizioni igieniche del periodo.
In Italia un prodotto analogo a base di ipoclorito di sodio fu brevettato dal Dott. Ramarino che lo chiamò Varechina.
Un nome originale che trova la sua origine dalle alghe chiamate Varechi che venivano raccolte sulle coste della Normandia e le cui ceneri, contenenti residui sodici e potassici, venivano utilizzate dall'industria tessile per le sue proprietà sbiancanti.
Già precedentemente al primo conflitto mondiale, la Masnata aderì al "Consorzio della Varechina" che fu creato con la collaborazione di altre Aziende della Toscana e del Lazio.
In quel periodo la produzione avveniva per mezzo dell'utilizzo dell'ipoclorito di calcio che veniva fatto reagire con carbonato sodico.



Il nome registrato dalla Masnata, "La Varecchina", non è un sardismo ma nacque in seguito ad accordi intervenuti con detta organizzazione tra produttori.


anni '20


anni '40

Nel 1926, l'Azienda di Cagliari installò un impianto elettrolitico che fu in seguito messo in disuso in quanto si trovò più conveniente produrre l'ipoclorito di sodio partendo da gas cloro e soda caustica provenienti da un consorzio denominato "Consorzio Cloro - Soda".
La tecnologia negli anni successivi, fece passi avanti e nel 1944 la Masnata, che allora si chiamava Società Giuseppe Masnata inc, affiancò, alla precedente linea di produzione, un nuovo impianto elettrolitico.
Fino ad allora i prodotti venivano distribuiti in damigiane di vetro e consegnati in tutta la Sardegna.
Alla fine degli anni '50 si iniziò la produzione delle bottiglie in plastica con un impianto che, oltre ad aver detenuto il primato della più veloce linea di produzione in Italia, si può considerare tra i primi del suo genere.


anni '50


anni '60

Ancor oggi "La Varecchina" si trova in tutte le case della Sardegna, vantando un'affezione al marchio poco comune per un prodotto di così largo consumo.