La
Murgia materana conserva le più affascinanti vestigia della
civiltà rupestre presenti in Italia offrendo elementi
storico-culturali che consentono di distinguere le culture diverse
che nel corso dei millenni, si sono succedute. Matera, per
formazione geologica e per tipica struttura urbana, può essere
considerata uno dei centri più importanti della civiltà rupestre
che dal paleolitico giunge fino ai nostri giorni. La Murgia
si presenta come una grande zolla calcarea che si eleva di poche
centinaia di metri sul livello del mare, formata da gruppi
collinosi che offrono nel loro assieme, l'aspetto di un altipiano.
L'area murgica, per la natura stessa del terreno, è priva di
corsi d'acqua superficiali. La roccia calcarea, fessurata e
permeabile, permette ruscellamenti che danno vita a torrenti ed
alluvioni solo quando le precipitazioni sono tanto violenti da non
lasciare il tempo all'acqua di penetrare nella roccia. Murgia
quindi con clima tipicamente mediterraneo con forti piogge nel
periodo autunnale e invernale, scarse in primavera e assenti nel
periodo estivo.Ecco così il formarsi di numerose gravine tra cui
quella più imponente è quella di Matera. Matera si è appunto
sviluppata lungo questa Gravina.Certamente
non fu il monachesimo del Medioevo a creare il fenomeno
rupestre nel Materano, poiché il vivere in grotta era già
saldamente ancorato nel costume della popolazione. La Murgia è
stata nel passato il punto di incontro di due correnti religiose e
rispettivamente il monachesimo latino e quello orientale. Questo
perchè le gravine hanno rappresentato il luogo ideale per
le comunità che vissero insieme per secoli, trasferendosi
vicendevolmente valori etnici, politici, culturali e
religiosi che influenzarono l'architettura decorativa e la
iconografia,dando vita così ad una mirabile fusione di elementi
orientali ed occidentali.
Fu
così che i benedettini ed anacoreti orientali scavarono chiese,
asceteri e cenobi, ripopolando le scoscese sponde delle gravine
dimore dell'uomo preistorico. Da qui la nascita delle chiese
rupestri lungo la Murgia differenziate in eremi, cripte
lauriotiche, santuari e cappelle, per il numero di navate e per lo
schema planimetrico dei singoli monumenti ipogei.
Fra
le più importanti ricordiamo San Gregorio, Cristo la Gravinella,
Cristo la Selva, Sant'Andrea, San Pietro in Principibus, San Vito,
Cappuccino vecchio, Convicinio di Sant'Antonio e Santa Lucia alle
Malve.
Il
patrimonio rupestre esistente nell'abitato e nell'agro di Matera
ammonta a oltre 115 cripte. Queste scavate sui fianchi dei
burroni o nel masso tufaceo dei Sassi, sono testimonianze di
esigenze di culto e di un intenso insediamento monastico
altomedievale.
Pur
nella severità delle buie escavazioni, gli ambienti sono
movimentati da varie componenti architettoniche che, appena
accennate in alcune, si manifestano più accentuate in altre, come
in Santa Lucia alle Malve, Madonna della Croce, San Luca, Santa
Barbara, San Pietro in Monterrone, Madonna delle Virtù.
Oltre al lato
architettonico, queste chiese rupestri, presentano affreschi di
notevole valore. Le testimonianze pittoriche delle chiese di
S.Nicola dei Greci, di S. Giovannni in Monterrone, di S. Lucia
alle Malve, della Madonna delle Tre Porte, della Madonna della
Croce, di S.Falcione e di molte altre, ma principalmente della
straordinaria cripta del Peccato Originale, accreditano tale
presenza, e pongono il complesso rupestre materano all'attenzione
degli studiosi e dei turisti anche per l'aspetto squisitamente
iconografico.
|