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"Agostino"

Alberto Moravia


INDICE LIBRI

Agostino, pubblicato da Moravia nel 1944, racconta uno spaccato di vita di un ragazzino che viene alla scoperta della realtà del mondo, in particolare quello del sesso e del denaro, in modo brusco e toccante.

Il periodo in cui è stato pubblicato il romanzo breve Agostino corrisponde alle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale. Nel giugno del 1944 le truppe anglo-americane, al comando del generale Eisenhower, sbarcano sulle coste della Francia Settentrionale: è l’inizio della riconquista dell’Europa, dopo che l’Asse è stato fermato in Russia e sconfitto ed espulso dall’Africa. Per la fine di agosto i partigiani francesi entrano a Parigi, guidati dal generale De Gaulle e gli alleati liberano la Francia e il Belgio, giungendo al confine olandese e al Reno. La fine di Hitler e del nazismo è vicina, movimenti partigiani prendono vigore in tutte le zone sottomesse ai nazifascisti. In Italia, dopo l’armistizio del settembre 1943 con gli alleati, Mussolini crea la Repubblica Sociale di Salò nel Nord, sotto la tutela dei nazisti, che lo avevano liberato dalla sua prigionia sul Gran Sasso. L’Italia Meridionale è stata liberata ed è stata posta sotto il governo, riconosciuto dagli alleati, del maresciallo Badoglio: le questioni istituzionali, come l’abolizione della monarchia, vengono rinviate alla fine del conflitto e poste in secondo piano rispetto alla liberazione della Nazione, per questo viene creato un governo di unità nazionale formato da sei partiti: democristiano, socialista, d’azione, comunista, liberale, democratico del lavoro. Nel frattempo gli anglo-americani riescono ad aggirare il fronte tedesco sbarcando alle spalle dei tedeschi ad Anzio e dopo aspri combattimenti attorno all’Abbazia di Montecassino, che portarono anche alla sua distruzione, i tedeschi si ritirano sulla Linea gotica e per l’inizio di giugno Roma è liberata. Nel frattempo delegazioni partigiane creano repubbliche indipendenti in gran parte del territorio del Nord Italia. Nei Balcani avanzano le milizie sovietiche, costringendo all’armistizio Romania e Bulgaria; per ordine del Führer le truppe tedesche si ritirano dalla Grecia, dove scoppia una guerra civile fra monarchici e comunisti, e dall’Albania. La Jugoslavia, sotto la guida dei partigiani di Tito, e grazie all’appoggio dell’Unione Sovietica, viene liberata, mentre l’Ungheria di Horthy, ancora occupata dai nazisti, offre ai sovietici un armistizio, provocando la deportazione di Horthy in Germania e l’installazione di un governo filo-nazista in breve tempo soppiantato da un governo partigiano anti-nazista. Alla fine della guerra in Europa manca meno di un anno e nulla fa credere in una qualsiasi possibilità di resistenza da parte della Germania nazista.

In campo letterario in questo periodo la corrente letteraria principale è il neorealismo, di cui anche Moravia è un esponente. Il neorealismo è un movimento letterario, pittorico, architettonico ma soprattutto cinematografico che descrive con toni puramente oggettivi la situazione di miseria, le difficoltà della popolazione prima, durante e dopo il conflitto mondiale. Lo spirito di oggettività era indice di una cultura non più consolatoria, come lo era stata quella del Decadentismo, ma operativa e incidente sulla società, nella convinzione che i fatti stessi parlassero e fossero tanto più eloquenti quanto meno mediati dalla forma letteraria.

Molti critici fanno notare tuttavia che in Agostino Moravia adotta moduli lirico-evocativi interpretando in modo tutto personale il realismo. In particolare il critico francese Fernandez(4,i), in un lungo studio su tutte le opere di Moravia, fa notare che l’autore romano imbevuto di psicoanalisi si allontana dal neorealismo arrivando ad una visione della realtà totalmente diversa: "La psicanalisi ha salvato Moravia dal naturalismo: Moravia è uno scrittore realista sì, ma integralmente realista; e la realtà che appare alla fine di un’inchiesta freudiana è la negazione della realtà piatta e semplice dei naturalisti".

Agostino viene considerato "una delle prove più complete di Moravia"(4), tanto da venire subito conferito all’uscita dell’opera il Premio del Corriere Lombardo, il primo premio letterario ricevuto dall’autore romano. Il libro narra della perdita dell’innocenza fanciullesca e l’approdo ad una tormentata adolescenza da parte di un bambino durante una vacanza al mare con la madre.

Agostino è una ragazzo orfano di padre, di famiglia borghese, tredicenne ma ancora un bambino perché fino a quel momento protetto, forse anche troppo, dalle cure della madre e ancora preservato, nell’incompletezza dell’adolescenza, ad un rude contatto con la vita. Come nella più tenera età, la madre è per lui il mondo, specie dopo la perdita del padre, e lei è la perfezione, è la magia, ogni cosa iniziava e finiva in lei, persino le giornate erano belle solamente per il fatto che la madre fosse con lui. Ma l’ombra di "una persona ritta" sarà la causa della perdita dell’innocenza: accanto alla madre, ancora giovane, fiorente e desiderosa di vivere, Agostino perde il posto privilegiato, ma soprattutto scopre lati della madre che la rendono comune a tutte le altre donne: "pareva compiacersi in femminili goffaggini". Lentamente sveste la madre di quell’alone magico e inizia la scoperta della donna nella figura materna. Sorge allora una prima domanda ad Agostino: come sono tutte le donne?

L’incontro con dei ragazzi di una dimensione sociale diversa dalla sua, ragazzi del popolo, cresciuti senza veli e pudori, lo introduce alle verità sul sesso e sulla vita. Berto, il Tortima, Sandro, il negretto Homs sono l’incontro con una diversa realtà, quella delle persone povere: anche questa, come quella del sesso, rimasta celata al bambino Agostino dalla madre ma ricercata dal ragazzo Agostino, che sembra temerla e desiderarla allo stesso tempo ma la sente soprattutto come necessaria.

La scoperta di queste due nuove realtà, non rivelate lui dalla madre, da parte di Agostino, scatena nel ragazzo un’altra domanda: se la madre ha taciuto lui di quella verità che è il principio della vita, quante altre cose non gli ha rivelato?

La scoperta della falsità della madre, dopo averla ricondotta alla pari di tutte le altre donne, la rende inferiore alle altre donne: Agostino comincia ad avere un rapporto difficoltoso con la madre, odia le sue gentilezze, le carezze e soprattutto il fatto che lo ritenga ancora un bambino. La casa diventa una prigione ed è combattuto da una sindrome di Edipo che sarebbe in grado di sconfiggere conoscendo un’altra donna.

Si giunge così all’epilogo: il Tortima guida Agostino verso una casa d’appuntamento, nella quale vede l’unica possibilità di liberarsi della figura materna, ma gli è impedito di entrare nella casa chiusa perché è ancora troppo piccolo e riesce solo a vedere, attraverso i vetri, l’immagine della prostituta. Tornato a casa riesce a convincere la madre a partire il giorno seguente e ad essere trattato come un uomo.

L’aspetto che più colpisce di Agostino è la solitudine, l’impossibilità di comunicare, che lo rende infelice. Emblematica di questa impossibilità di comunicare è la scena della gita in barca con il Saro, l’adulto pedofilo compagno della banda di ragazzi: Agostino tenta di spiegare agli altri che non è successo nulla, ma i ragazzi della banda non gli credono. E una parte della sua liberazione avviene quando finalmente riesce a comunicare alla madre i suoi desideri, di partire e di essere considerato adulto, alla fine del libro. La liberazione tuttavia non avviene e sarebbe anche fuori luogo in un libro talmente triste e crudele: l’autore annuncia che passerà ancora molto tempo infelice prima di diventare davvero uomo.

Agostino è sicuramente un romanzo di formazione e questo si denota dal continuo scavo interiore del protagonista, che poco si addice alla sua età, e dalla crisi profonda che lo porterà a distruggere tutte le sue certezze e a ricrearne intorno a lui di nuove, ricreando il mondo che aveva lacerato e a farsi una ragione di vita.

 

Bibliografia:

  1. Alberto Moravia, "Agostino" ed. Bompiani
  2. Salvatore Guglielmino, "Guida al Novecento" ed. Principato
  3. Giuseppe Petronio, "L’attività letteraria in Italia" ed. Palumbo
  4. Giancarlo Pandini, "Invito alla lettura di Moravia" ed. Mursia

nella sezione critica:

  1. Dominique Fernandez, "Il romanzo italiano e la crisi della coscienza moderna" (1960)
  1. Atlante storico Garzanti, 1994
  2. Enciclopedia della letteratura Garzanti, 1997

by Chepe