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"Il fu Mattia Pascal"

Luigi Pirandello


INDICE LIBRI

Arnoldo Mondadori Editore

Stampato nello stabilimento Nuova Stampa - Cles (TN)

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ALLE SOGLIE DEL TESTO:

· Sulla copertina c’è una immagine raffigurante Luigi Pirandello, l’autore del romanzo.

 

· Il romanzo non è preceduto da nessuna introduzione.

 

· Il romanzo non è diviso in parti.

 

· Il romanzo è diviso in 18 capitoletti, segnalati dal numero del capitolo e da un titolo sopra ogni capitolo.

 

 

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LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

a)Il Livello della Storia

 

  • TEMPO - Il racconto è ambientato nell’immediato dopoguerra, verso la fine degli anni 40’ e l’inizio degli anni 50’, anche se sono presenti molti racconti e descrizioni di prima della guerra.

 

 

· SPAZIO - Il racconto è ambientato in un paesino in Liguria, dove vive lo sfaccendato bibliotecario Mattia Pascal; poi la vicenda si sposta a Montecarlo, luogo della fortunata vincita; da qui si trasferisce a Roma, dove Adriano Meis vive in casa Paleari, per poi finire nello stesso paesino in Liguria.

 

· PERSONAGGI PRINCIPALI

 

 

Mattia Pascal

 

E’ un ricco giovane sfaccendato, che vive in un piccolo paese della Liguria, Miragno. Costretto a un matrimonio non previsto, vive per un certo periodo, un anno o due, in una famiglio che non lo ama, con una suocera troppo invadente. Ha due figlie con la moglie Romilda, delle quali una muore subito dopo il parto, mentre l’altra dopo circa un anno, pochi giorni prima la morte della madre di Mattia. Questo lo getta in un grande sconforto, tanto che abbandona il suo lavoro di bibliotecario, che nel frattempo l’amico Pomino gli aveva procurato e scappa a Montecarlo. Alla fuga non c’è una spiegazione logica, soprattutto per quanto riguarda il luogo. Dopo una vincita colossale, con un gioco come la roulette, di cui non sapeva neanche l’esistenza, si ritrova improvvisamente ricco. Sulla strada del ritorno scopre con sua grande sorpresa che al pesino in cui viveva, era stato trovato un morto, al molino della Stìa, di proprietà di Mattia, che venne scambiato per lo sfaccendato bibliotecario. Si ritrova così libero dalle grinfie della moglie e della suocera. Inventandosi una nuova vita cercando di rinascere, scopre ben presto che questa nuova libertà, piena di limiti e di ristrettezze, non è altra che una fuga apparente dalla realtà. Infatti a Roma, luogo in cui viveva sotto il nome inventato di Adriano Meis, vivendo come ospite in una simpatica famiglia, i Paleari, non riesce a portare avanti una storia d’amore con Adriana, la figlia più giovane del vecchio signor Paleari, appassionato dal magico e dall’occulto, proprio a causa di questa libertà limitata e fa soffrire Adriana. Si accorge che Adriano Meis non esiste come persona e non ha nessun diritto di fronte alla legge. Così prende la decisione di ritornare nei suoi panni, dello sfaccendato bibliotecario di Miragno. Così per disfarsi di Adriano Meis, inscena un nuovo suicidio, e ritorna di gran fretta a Miragno. Incontrato il fratello Berto, scopre con stupore che sua moglie Romilda si è risposata con Pomino, e che lui aveva il potere di annullare il matrimonio. Arrivato a Miragno viene accolto con stupore e terrore nello stesso modo, dalla ex suocera e dalla ex moglie. Non avendo nessuna intenzione di riavere le due donne come parenti, ritorna a fare il bibliotecario con un amico, don Eligio Pellegrinotto, e si diverte un mondo nel visitare al cimitero la sua lapide.

 

 

 

Batta Malagna

 

Dovrebbe essere l’amministratore delle ricchezze della famiglia Pascal, ma invece di amministrare secondo gli interessi dei proprietari, utilizza questo suo lavoro, per arricchirsi personalmente, sottraendo a poco a poco innumerevoli capitali dei Pascal. E’ una figura losca e sinistra, grassa. Cerca di avere dei figli maschi, ma non riesce nell’intento, poiché è impotente. Ha delle mire su Romilda ma gli viene sottratta da Mattia, di cui si era innamorata.

 

 

 

Marianna Dondi, vedova Pescatore

 

Donna dal carattere brusco e scontroso, tipico delle persone abituate al comando; così era infatti il suo rapporto con la figlia Romilda e successivamente con il genero Mattia.

Si viene così a creare una situazione di notevole tensione tra il Pascal e la Pescatore che sarà una delle cause scatenanti della fuga a Montecarlo. La vedova, che in un primo momento può sembrare avere solo un ruolo marginale, invece è una specie di burattinaio e Romilda il burattino.

 

 

 

· RIASSUNTO DEL BRANO

La vicenda narra di questo Mattia Pascal, un ragazzo che con il fratello e la madre vive in un paesino in Liguria, Miragno, dopo la morte del padre. Trovato lavoro come bibliotecario e costretto ad un matrimonio controvoglia, Mattia si ritrova in una casa in cui non è amato ne dalla moglie ne tanto meno dalla suocera. Dopo la morte inaspettata e in contemporanea della madre e della seconda figlia (la prima era già morte dopo il parto) decide di fuggire e scappa a Montecarlo, dove vince una somma grandissima giocando alla roulette, gioco di cui ignorava totalmente l’esistenza. Ritrovatosi così improvvisamente ricco, sulla strada del ritorno scopre di essere stato scambiato per un morto trovato nella sua proprietà del mulino della Stia.

 

 

Così decide di inventarsi una nuova vita, chiamandosi Adriano Meis, va a vivere a Roma a casa di una certa famiglia Paleari, illudendosi di essere libero. Infatti ben presto scopre che questa nuova libertà ha un sacco di limiti, primo fra tutti l’inesistenza della tua persona di fronte alla legge, allo stato. Decide di inscenare un nuovo suicidio, e così uccide quell’Adriano Meis, e fugge a Pisa, aspettando qualche giorno per far calmare le acque. Ritornato al paese genera grande stupore tra la gente e anche paura da parte della moglie, che si era risposata con un amico di Mattia, Pomino, ai quali, col suo ritorno, avrebbe potuto rovinare il matrimonio, riprendendosi Matilde come sposa, cosa che tra l’altro non gli passava neanche per l’anticamera del cervello. Così ritorna a fare il bibliotecario in compagnia di don Eligio Pellegrinotto, che gli ha consigliato di scrivere questo libro.

b) Il Livello del Discorso

· IL TEMPO

Il racconto non segue il corso cronologico degli avvenimenti: infatti, il racconto inizia in medias res, e viene tutto raccontato al passato da Mattia stesso.

 

· LO SPAZIO

La descrizione dello spazio non ha un ruolo molto importante.

 

· I PERSONAGGI

La descrizione dei personaggi ha un ruolo importate, soprattutto per quanto riguarda i pensieri del protagonista, che ci vengono trasmessi direttamente dal narratore.

 

· LE SCELTE STILISTICO-ESPRESSIVE

Lo stile del Pirandello è semplice e chiaro e spiega molto bene ciò che pensano i personaggi, soprattutto il protagonista; non ho trovato difficoltà nell’apprendimento.

I TEMI

 

· Il racconto vuole fare riflettere il lettore, attraverso questa vicenda direi abbastanza improbabile, quasi assurda, sulla libertà: infatti è quella che cerca Mattia, per sfuggire dalle perfide grinfie di sua moglie e di sua suocera, Marianna Dondi vedova Pescatore, e che cerca anche quando è sotto il falso "uomo" se così mi è concesso di dire, di Adriano Meis. Questa libertà sembra sempre possibile, sempre lì a portata di mano, ma una volta imboccata quella strada che sembrava portare ad essa, ci si accorge di quanti limiti ogni tipo di libertà può avere. Secondo me la libertà piena non esiste, ci sono sempre dei limiti entro quali l’uomo deve stare per convivere pacificamente; e anzi, chi meglio riesce a conoscere questi limiti e a rispettarli, riesce ad essere "libero".

 

· I temi dibattuti nel romanzo sono presentati dalla vicenda e soprattutto dai lunghi monologhi interiori di Mattia.

 

· I temi dibattuti all’interno del romanzo sono ancora oggi attuali: credo che la ricerca della libertà sia uno dei percorsi che ogni uomo fa nella sua vita; coma al solito l’autore non propone una soluzione, lascia a noi il compito di "tirare le somme" su questa vicenda. Personalmente questo romanzo mi ha insegnato n po’ di cose su cui non avevo mai riflettuto, su problemi che non mi ero mai posto, e che credo che Mattia si senta più libero dopo questa tormentata vicenda che prima: infatti è stata secondo me, una descensio ad inferos una avventura dalla quale Mattia ne è uscito più maturo.

by Andrea Cugino