homepage

copia copiabbus

"La paura"

Luigi Pirandello


INDICE LIBRI

Tratto da "Dalle Novelle al Teatro"

Edizioni scolastiche Bruno Mondadori

Stampato nel 1995 - Rotolito Lombardia - Pioltello (MI)

----------------------------------------------------------------------------------------------------------

LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

 

  • LO SPAZIO - La vicenda, si svolge in casa di Lillina Fabris, probabilmente in camera sua.

 

  • IL TEMPO - La vicenda si svolge in un arco di tempo abbastanza breve, direi quasi un’ora, ma ci sono continue retrospezioni nei dialoghi degli interessati

 

  • L’INTRECCIO E LA FABULA - La vicenda narra di una signora, Lillina Fabbris, che, pur essendo sposato col marito di nome Andrea, tradiva quest’ultimo con un suo amico, Antonio Serra. Il Serra, però, all’inizio della novella è molto impaurito, poichè crede che la sua relazione sia stata scoperta dal marito, che aveva iniziato a fare strane allusioni abbastanza strane: questo aveva fatto molto impaurire il Serra, che, arriva a casa di Lillina molto freddo e teso. Dopo un lungo dialogo con lui, Lillina deciderà di lasciarlo e di tornare con il marito.

 

  • I PERSONAGGI PRINCIPALI

 

Lillina Fabris

E’ una signora direi su 35\40 anni, sposata con figli, che intreccia una relazione con un certo Antonio Serra, che sembra essere un amico del marito. Sembra

---------------------------------------------------------------------------------------------------------

LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

a) IL LIVELLO DELLA STORIA

· TEMPO

Il racconto è ambientato negli anni a cavallo della 2^ Guerra Mondiale. La vicenda dura, però nel complesso molti anni, dalla nascita di Menuchim a quando questi diventa un adulto. Lo possiamo capire da alcuni particolari e dal fatto che i personaggi crescono e invecchiano; inoltre è fondamentale la componente della guerra, che scoppia quando i Singer erano in America e le cose cominciavano ad andare per il verso giusto.

 

· SPAZIO

Il romanzo è ambientato prima in Russia, nella cittadina di Zuchnow, dove abitava la famiglia Singer. Poi l’azione si sposta in America, passando per alcuni luoghi di transizione e si conclude là.

· PERSONAGGI PRINCIPALI

 

Mendel Singer

Mendel Singer è un umile maestro, un po’ insignificante, che vive insegnando la Bibbia ai bambini, un lavoro modesto. Ha una vita tranquilla e regolare, ha paura di Dio con il quale ha un rapporto un po’ strano, forse tipico di ogni ebreo, ma sicuramente molto strano agli occhi di un cristiano: Dio ti punisce se fai del male. Per questo accoglie ogni situazione negativa che gli capita come una punizione divina:"Molti anni fa viveva a Zuchnow un uomo che si chiamava Mendel Singer. Era devoto, timorato di Dio e simile agli altri, un comunissimo ebreo. Esercitava la semplice professione del maestro. Nella sua casa, che consisteva tutta in un’ampia cucina, faceva conoscere la Bibbia ai bambini. Insegnava con onesto zelo e senza vistosi successi. (...) Insignificante come la sua esistenza era il suo viso pallido. Una grande barba di un nero simile a quello degli altri lo incorniciava tutto. La bocca era coperta dalla barba. Gli occhi erano grandi, neri, torpidi e mezzo nascosti da palpebre pesanti. Sulla sua testa stava un berretto nero di reps, un stoffa con la quale si fanno talvolta cravatte fuori moda e a buon mercato. Il corpo era infilato nell’usuale caffettano ebraico di media lunghezza, le cui falde svolazzavano quando Mendel Singer andava svelto per la via e battevano con un colpo d’ala secco e regolare sui gambali degli stivaloni di cuoio." Da questa prima descrizione osserviamo come Mendel Singer venga descritto come si descrive il modello di ebreo: non c’è niente che lo distingua dalla monotonia della massa degli altri ebrei, niente di caratteristico e originale. Mendel viveva così, incapace di compiere delle scelte, una persona come tante altre, insignificante. Prenderà una vera decisione solo quando deciderà di lasciare il figlio minorato, Menuchim, a casa, e di partire per l’America. Là verrà incontro a innumerevoli situazioni negative, prima una grande fortuna, le cose sembravano girare per una volta dalla parte giusta, poi tutt’un tratto il figlio Sam, che aveva deciso di andare in battaglia, morirà sul campo, la moglie Deborah muore dal dolore alla notizia della morte del figlio; la figlia Mirjam impazzisce perché aveva tradito il suo fidanzato Mac, mentre era in battaglia, e non si hanno più notizie di Jonas, creduto morto e di Menuchim, anche lui creduto morto a causa della guerra. Allora Mendel va incontro ad una crisi profonda, si sente perseguitato da Dio e lo maledice, lo sfida, convinto che ormai tutto il male che poteva fargli l’aveva già fatto:"<< E’ finita, finita, finita per Mendel Singer>> egli grida e con gli stivali batte il tempo, così che le assi del pavimento rimbombano e le pentole a parete comincino a tintinnare. << Non ha figlio, non ha figlia, non ha moglie, non ha patria, non ha denaro. Dio dice: ho punito Mendel Singer; di che cosa lui, Dio, punisce? Perché non Lemmel, Il macellaio? Perché non punisce Mekens? Solo Mendel punisce! Mendel ha la morte, Mendel ha la pazzia, Mendel ha la fame, tutti i doni di Dio ha Mendel. E’ finita, finita, finita per Mendel Singer.>> Un giorno Mendel ricevette la visita di un parente di sua moglie, con il quale cena contro la sua volontà: infatti aveva deciso di tagliare ogni ponte con il suo triste passato. Ma quest’uomo si rivelò poi essere Menuchim guarito. Questo recò a Mendel una felicità estrema. Si riconcilia con Dio, e inizia una nuova seppur breve, data l’età vita. con il figlio; insieme progettano di partire per l’Europa, portandosi dietro anche Mirjam, nella speranza di una guarigione in Europa.

 

Deborah

E’ la protagonista femminile del romanzo, una donna sicura e più decisa del marito. E’ lei che prende le iniziative più importanti, che spinge in un certo senso il marito. Anche di lei non viene data una particolare descrizione fisica. Al momento dal distacco con Menuchim, lei prova una grande commozione, un senso quasi di orrore di una madre che lascia il figlio a casa, solo perché ammalato, per andare in America, sapendo che difficilmente lo rivedrà:"(Deborah ha lasciato il figlio sulla soglia di casa ed è salita sulla carrozza per partire per l’America) Lei getta un grido, non sa che grida, il grido erompe da lei, il cuore ha una bocca e grida. Il carro si ferma, lei balza fuori, agile come un ragazzo. Menuchim è ancora seduto sulla soglia. Lei si butta in terra davanti a Menuchim. Mamma, mamma! balbetta Menuchim. Lei rimane per terra. La famiglia Billes solleva Deborah. Lei grida, si difende, infine ammutolisce. La riportano sul carro e l’adagiano sul fieno. Il carro corre molto veloce verso Dubno".

Il rapporto tra Deborah e suo marito è molto strano da comprendere: probabilmente si amavano molto a vicenda, e la crisi interiore di Mendel dopo la sua morte lo dimostra, ma nel testo non vengono riportate altro che espressioni negative sul loro rapporto, sul loro amore.

Deborah morirà dal dolore causatole dalla notizia della scomparsa del figlio in battaglia.

Menuchim

Menuchim è l’ultimo dei figli di Mendel e purtroppo è un minorato, poiché soffre di epilessia. Per tutti i primi anni della sua vita ha saputo dire solo la parola mamma, e niente altro. Viene lasciato dalla famiglia a casa, presso la famiglia dei Billes; qui, mosso dal pericolo poiché la casa andava a fuoco, uscì e grido per le strade "al fuoco!". Venne fatto curare a Pietroburgo e, una volta guarito, data la sua passione per la musica, divento un musicista e questa sua professione lo portò oltre oceano, dove andò a trovare il padre; insieme decisero che in un mese sarebbero ritornati in Europa.

· RIASSUNTO DEL BRANO

Mendel Singer è un maestro che vive in un paesino della Russia, Zuchnow, insegnando la bibbia ai bambini. E’ sposato con Deborah, e ha tre figli, Jonas, Shemarja e Mirjam; alla nascita del quarto bambino iniziano i travagli per la famiglia Singer. Infatti Menuchim, questo è il suo nome, è un minorato, soffre di epilessia. Il rabbino, da cui Deborah si è recata per chiedere consiglio, ha detto che guarirà solo in un lungo tempo e se la famiglia gli starà vicino. Menuchim cresce e con lui anche i suoi due fratelli, che devono prestare il servizio militare, una vera sventura per quei tempi. Siccome entrambi erano idonei, Deborah andò a consigliarsi con un certo Kapturak, il cui consiglio era quello di farli fuggire in America: ma purtroppo i soldi di Deborah erano appena sufficienti solo per uno. Comunque, siccome Jonas voleva fare il servizio militare, si scelse Shemarja. Questi fuggì in America e dopo qualche tempo invitò la famiglia a venire là da lui, inviando dei soldi per i biglietti. La famiglia Singer non era molto intenzionata ad andare là, ma poi Mendel scoprì che Mirjam usciva con un cosacco e per questo decise che bisognava partire: ma il problema era Menuchim. Infatti non potendolo portare con loro non sapevano dove lasciarlo. Decisero di lasciarlo a degli amici, i Billes la cui figlia si era appena sposata: i Singer avrebbero lasciato la loro casa e Menuchim a questi ultimi, i quali si sarebbero presi cura di Menuchim. Andarono in America e là trovarono Sam, così veniva chiamato Shemarja, che lavorava ed era anche abbastanza ricco. Arrivò dopo qualche anno, una lettera dei Billes, che dicevano che Menuchim aveva dato segni di miglioramento e che adesso parlava. Subito vollero andare a riprenderlo e Mac, un amico di Sam, sarebbe andato se non fosse iniziata la guerra. Sam si arruolò nell’esercito con Mac, ma dei due solo quest’ultimo ritornò, portando gli ultimi saluti di Sam. Questa notizia fece letteralmente morire dal dolore la madre, Deborah. Nel frattempo la figlia Mirjam, fidanzata con Mac, durante la sua assenza era stata insieme a Mister Glùk, il suo datore di lavoro. Al ritorno di Mac, Mirjam impazzì e venne portata in una casa di cura. Di lei, poi sappiamo solo che le sue condizioni non sono migliorate. Mendel, dopo tutte queste paure, se la prende con Dio, lo insulta dice di non aver più timore di lui. Va a vivere da dei vicini, che cercano in ogni modo di consolarlo. Un giorno gli viene data la notizia che un parente di sua moglie voleva vederlo: lui però rifiuta l’invito perché ha rotto i ponti col passato e ha paura di dover soffrire ancora. Ma questo Alexej Kossak non si arrese e lo andò a trovare durante una cena alla quale venne invitato. Un amico di Mendel gli chiese, per conto di Mendel, che cosa ne fosse di Menuchim: Alexej Kossak disse di essere Menuchim! Questo riempi Mendel di una gioia, di una forza incredibile. Menuchim era ora un musicista, sarebbe dovuto andare a Los Angeles e a San Francisco per suonare, e disse al padre la sua intenzione di ripartire per l’Europa, portandosi dietro la sorella pazza, sperando in una sua guarigione nel vecchio continente.

b) IL LIVELLO DEL DISCORSO

· IL TEMPO

La vicenda si svolge quasi sempre rispettando l’ordine cronologico degli avvenimenti, anche se esistono, specie nei racconti dei personaggi, delle retrospezioni.

· LO SPAZIO

La descrizione dello spazio è per lo più accessoria, non viene data una grande importanza all’ambiente in cui si svolgono le vicende narrate. Comunque è presentato in maniera realistica.

· I PERSONAGGI

All’inizio viene fatta una descrizione iniziale di quasi tutti i personaggi, anche se per scoprirne tutti i lati del carattere bisogna leggere con attenzione tutti gli indizi che l’autore lascia sparpagliati qua e là.

· LE SCELTE STILISTICO-ESPRESSIVE

Il narratore ha usto un modo di scrivere abbastanza formale, in modo da farci entrare nella mentalità ebraica: non so come ma anche le descrizioni, oltre a, naturalmente, i dialoghi, hanno un non so che di formale, di "ebraico". Questa scelta è per alcuni versi azzeccata, perché ti rende come partecipe della lettura, ti fa sentire un po’ "a casa"; ma per alcuni versi rende la lettura un po‘ pesante e poco "digeribile". Inoltre ho notato una buona aggettivazione, e un uso molto frequente di periodi brevi, con molti punti: prevale qui la paratassi.

I TEMI

  • Penso che questo romanzo serva anche per intrattenere il lettore sulla riflessione di alcuni problemi, quali il rapporto con la religione, con i figli e il senso dell’esistenza di Mendel.
  • Il tema principale è quello del rapporto con Dio, con la religione che muove un po’ tutti i fili del romanzo. Viene introdotto in particolar modo dalla figura di Mendel, che riesce, dopo questa serie di sventure, a cambiare il suo rapporto con Dio e a crearne un più profondo; insomma, le sventure che sono capitate a Mendel sono in un certo senso "provvide", lo hanno messo alla prova, per rendergli un’esistenza più significativa più da protagonista e non da passivo maestro di uno sperduto paese in Russia.
  • Sicuramente il rapporto con Dio è ancora oggi attuale, ma è un fatto personale che ogni persona deve cercare dentro di sé. Il narratore proprio per questo motivo, non dà pareri, suggerimenti o soluzioni: lascia che ognuno trovi una morale personale, e forse riesca a rendere vero e profondo, se non lo è già (ma per me non è così), il suo rapporto con Dio.

by Andrea Cugino