L’operetta
racconta la nascita del mondo. Molto piccolo al principio e senza i
mari, il mondo era abitato da bambini. Questi, via via crescendo,
girato tutto il mondo e venendo a mancare le novità diventarono
annoiati e infelici, tanto che qualcuno decise di togliersi la vita.
Giove, ritenendo questo impossibile, decise di allargare il mondo,
aggiungendo i mari, creando le razze e nuovi animali, illusioni e
sogni. Per un periodo di quello precedenti gli uomini furono
contento, ma poi di nuovo la mancanza di novità si abbatté su di
loro e iniziarono a piangere un nato e festeggiare un morto. Giove
decise allora di punirli e inviò il diluvio, da cui si salvarono
solo Deucalione e Pirra, i quali, rimasti soli sulla punta di una
montagna, invocavano la morte. Giove suggerì loro di far rinascere
la stirpe umana, e decisero di seguire questo consiglio. Decise
anche di cambiare il mondo aggiungendo il dolore e la sofferenza, la
malattia e le disgrazie naturali, in modo che gli uomini, di fronte
a situazioni così vicine alla morte, si attaccassero di più alla
vita, Creò inoltra città, stati, lingue e arti, e le illusioni,
come Giustizia, Amore, Virtù e Sapienza. La vita tornò serena, ma
quest’ultima promise agli uomini la verità, la più grande di
tutte le virtù che vive con gli dei. Gli uomini, la invocarono, ma
avuta risposta negativa da parte di Giove, si sdegnarono. Giove
allora, arrabbiato per la superbia degli uomini, decisa di mandare
la Verità, che avrebbe mostrato agli uomini la falsità della loro
vita. Commosso però dalla tristezza degli uomini sulla terra chiese
a qualche dio se volesse andare a consolare gli uomini; Amore
accettò.