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"Uno, nessuno, centomila"

Luigi Pirandello


INDICE LIBRI

Arnoldo Mondadori Editore

Stampato nello stabilimento Nuova Stampa - Cles (TN)

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ALLE SOGLIE DEL TESTO:

 

· Sulla copertina c’è una immagine raffigurante Luigi Pirandello, l’autore del romanzo, con un busto raffigurante l’autore stesso.

 

· Il romanzo non è preceduto da nessuna introduzione.

 

· Il romanzo è diviso in otto libri, divisi a loro volta in diversi capitoli, indicati con il numero del capitolo ed un titoletto

 

 

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LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

 

 

a)Il Livello della Storia

 

  • TEMPO - Il romanzo è ambientato in un lasso di tempo molto lungo, qualche anno direi, anche se il tempo in cui si svolge la vicenda, come anche lo spazio non sono molto significativi.

 

 

· SPAZIO - Il romanzo è "ambientato" nella cittadella di Richieri, anche se essendo un racconto di una lunga riflessione sulla propria esistenza, non ha una ambientazione materiale, se non nella mente di Vitangelo Moscarda.

 

· PERSONAGGI PRINCIPALI

 

 

Vitangelo Moscarda, alias Gengè per la moglie, alias caro Vitangelo per Quantorzo, alias..

 

E’ un uomo direi sui trent’anni o forse di più, protagonista assoluto di questo romanzo. Dalla scoperta accidentale, fattagli notare da sua moglie Dida, di avere il naso che gli pendeva un po’ a destra, Gengè, soprannome datogli dalla moglie stessa, fa una scoperta che sarà alla base della sua vicenda interiore: la scoperta di non essere, per gli altri, quello che crede di essere per sé stesso. Da questo presupposto intraprende una strada in discesa, che lo porterà fino alla pazzia. Infatti il suo ragionamento si può riassumere in questi punti:

 

  • Scoperta di non essere per gli altri quello che credeva di essere per sé stesso.
  • Ricerca, fallita, di vedersi come gli altri lo vedevano.
  • Intuizione che ci fosse un’altra persona che non era lui, ma che gli altri vedevano, e lui no
  • Intuizione che questa persone non fosse una sola, ma tantissime, una per ogni persona che conosceva
  • Tentativi di annullamento di queste "centomila" persone, per far uscire la propria personalità
  • Scoperta degli effetti negativi di questa scoperta.
  • Consapevolezza che non esiste un "io" interiore.

 

 

Gengè, attraverso questi punti sviluppa il suo pensiero, una sorta di filosofia se vogliamo, che però gli causerà molti dispiaceri e lo faranno pensare pazzo dalla gente. Essendo uno sfaccendato non gli risulterà difficile provare a eliminare queste "Centomila" persone, iniziando a demolire dei dogmi, tipo quello di essere un usuraio che gli erano conferiti dalla società. Infatti inizierà a riprendersi cura della banca, fondata da suo padre, per la quale firmava solamente ogni tanto delle carte, che gli venivano date dai suoi amministratori, il Firbo e Quantorzo: infatti deciderà di farsi dare la sua quota dalla banca e di liquidarla. Dopo una serie di peripezie, verrà condannato dal giudice a costruire, con i soldi della banca una casa di cura e di chiudersi dentro.

 

 

Anna Rosa

 

Personaggio strano e polivalente nel racconto. Zitella venticinquenne, Anna Rosa era secondo Dida, l’oggetto dei desideri del marito, senza darlo a vedere. Sospetto naturalmente falso e non veritiero. Entra nell’azione verso la fine del romanzo divenendone una protagonista. E’ sicuramente attratta da Gengè, dalle sue scoperte e dalle sue conclusioni, e per questo lo fa parlare con il vescovo per evitargli la condanna di pazzia. Ma è nello stesso tempo impaurita dalla scoperte di Gengè, e per questo cerca di ammazzarlo, poiché scopre che le cose dette, seppur molto vere e a cui lei scopre di credere, le fanno nello stesso tempo paura.

 

Gli altri personaggi non sono molto importanti all’interno della vicenda, poiché si comportano come si sarebbe comportata una qualunque persona in una situazione simile: comunque vale la pena di descriverli.

 

 

Dida

 

Moglie del "suo" Gengè, come soleva chiamarlo. Sembra molto dedita al marito all’inizio, anche se si scopre che non fosse così. Decide di fuggire dal marito dopo una litigata in cui l’ha presa e l’ha sbattuta su un divano con inusuale violenza. Cerca anche lei, con Firbo e Quantorzo di far rinchiudere Vitangelo per pazzia, anche se questa scelta è più legata ad interessi economici, vero scopo per cui ha sposato Gengè, che per altro.

 

Quintorzo

 

Amministratore della banca di Gengè, persona molto pratica e materiale. Alla prima prova di Gengè di distruggere uno dei suoi "io", con la famiglia di Dio, capisce che qualcosa stava cambiando: sospetto confermato anche dalla successiva volontà di Gengè di liquidare la sua parte della banca. Cerca di convincerlo a ritornare come prima, a disinteressarsi della banca, ma non riuscendoci cerca di farlo rinchiudere per pazzia, anche per salvaguardare gli interessi di Dida.

· RIASSUNTO DEL BRANO

 

Tutto cominciò quando la moglie di Gengè gli disse che aveva il naso storto. Da qui Gengè inizierà una profonda ricerca interiore che lo porterà alla scoperta di molteplici personalità nel suo carattere, una per ogni persona che conosce, m nessuna uguale a quella che è lui i n realtà. Decide così di tentare di annientare queste "centomila" persone, iniziando dalla famiglia di Dio, persone che non gli avevano mai pagato l’affitto. Così, per eliminare lo stereotipo di usuraio, decise di farli prima sfrattare, per poi regalare loro una casa nuova, scialacquando dei soldi inutilmente. E questo fu un primo segnale per gli amministratori della sua banca, Firbo e Quintorzo, che si recherà da Gengè in cerca di spiegazioni. Ma allora Gengè, per smascherare la personalità del nulla facente decide di farsi ridare la sua parte di soldi della banca, per iniziare una nuova vita, prospettiva alla quale credeva poco. Deriso dalla moglie per questa sua decisione improvvisa, litiga violentemente con quest’ultima che fuggirà in dal padre. Anna Rosa, un’amica di Dida, inviterà Gengè ad un convento di suore, per farlo incontrare con il vescovo, ma succede un imprevisto, in quanto lei si ferisce al piede con la rivoltella di suo padre, cadutagli insieme alla borsetta. Così venne portata a casa e curata da Gengè, e questo farà aumentare le voci su un loro innamoramento segreto. Lei veniva attratta da lui, dai suoi ragionamenti che spesso le faceva durante la sua convalescenza, ma ne era anche impaurita: così un giorno gli sparò, con l’intenzione di ucciderlo, ma ferendolo solo alla spalla. Durante il processo, che si dilungò molto Gengè tendeva a difendere Maria Rosa, essendo assolutamente convinto che quei ragionamenti avrebbero spinto chiunque ad una azione del genere. Così Maria Rosa venne assolta e Gengè, con l’aiuto del vescovo, fu obbligato a costruire una casa di cura e a rinchiudersi dentro.

b) Il Livello del Discorso

 

· IL TEMPO

Il racconto segue il corso cronologico degli avvenimenti, anche se essendo strutturato come un dialogo tra due persone, è pieno di anticipazioni e retrospezioni: fabula e intreccio, quindi, non coincidono.

 

· LO SPAZIO

La descrizione dello spazio non ha un ruolo molto importante.

 

· I PERSONAGGI

La descrizione dei personaggi ha un ruolo importate, soprattutto per quanto riguarda i pensieri del protagonista, che ci vengono trasmessi direttamente dal narratore.

 

· LE SCELTE STILISTICO-ESPRESSIVE

Ho trovato lo stile di Pirandello più complesso e astruso in questo romanzo che non ne "Il fu Matia Pascal". Mi sembra che a complicarne la struttura, ci sia l’utilizzo di discorsi liberi inframmezzati a descrizioni o racconti, senza specificazione della persona che parla è il motivo. Inoltre il continuo ricorso ad esempi ed a pause nella narrazioni degli eventi, rende la lettura più lunga e meno digeribile.

 

I TEMI

 

· Il racconto vuole fare riflettere il lettore, attraverso questa vicenda direi abbastanza improbabile, quasi assurda, ma tuttavia descritta in modo realistico e veritiero sulla propria personalità, sul proprio "io": l’autore, in pratica ci vuole far capire che noi non siamo quello che crediamo di essere, ma siamo a seconda di come le persone ci vedono. Gengè, che ha capito questo, ha però cercato di estremizzare questa scoperta, sperimentandola sulla propria stessa vita, sconvolgendola.

 

· I temi dibattuti nel romanzo sono presentati dalle lunghe descrizioni dei pensieri di Gengè.

 

· I temi dibattuti all’interno del romanzo sono ancora oggi attuali: credo che la ricerca del proprio "io" sia uno dei temi principali della ricerca dell’uomo, che fin da Socrate e Platone, ha cercato di rispondere a questa domanda. Credo che le conclusioni del libro, da come le ho capite io, siano pressoché veritiere: non esiste un’unica persona dentro di noi, ma tante diverse, che possono essere sì molto simili (cosa che Gengè non ha mai detto, però) ma che comunque sono diverse a seconda delle persone che conosciamo. Penso che su questo punto sia interessante riflettere.

by Andrea Cugino