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"Il visconte dimezzato"

Italo Calvino


INDICE LIBRI

Giulio Einaudi Editore
1988 - Nuovo istituto italiano d'arti grafiche - Bergamo

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ALLE SOGLIE DEL TESTO:

  • Sulla copertina c'è un'illustrazione, un quadro di Paul Klee intitolato "La Belle Jardiniere", che riproduce un'immagine astratta. Non può fornirci informazioni riguardo al contenuto del romanzo.
  • Il romanzo non è preceduto da un'introduzione
  • Il romanzo non è divisibile in parti
  • Il romanzo è diviso in 10 capitoli
  • I capitoli hanno una lunghezza pressoché uguale e sono preceduti soltanto dal numero del capitolo

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LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

a) IL LIVELLO DELLA STORIA

TEMPO
Il racconto è ambientato al tempo delle crociate contro i Turchi, a cui Medardo di Terralba partecipa. Lo possiamo capire dalla frase: "C'era una guerra contro i turchi. Il visconte Medardo di Terralba, mio zio, cavalcava per la pianura di Boemia, diretto all' accampamento dei cristiani."

SPAZIO Il racconto si svolge dapprima in Boemia, dove Medardo di Terralba viene diviso in due metà da una palla di cannone sparata dai Turchi. Lo si capisce dalla frase scritta qui sopra. Poi il resto delle vicende si svolgono a Terralba, paese d'origine del visconte:"Quando mio zio fece ritorno a Terralba io avevo sette o otto anni." Terralaba è un paese in Italia, nei pressi di Genova. L'autore ce lo dice durante la presentazione all'imperatore, in Boemia:"- Un cavaliere appena giunto dall'Italia, maestà - lo presentarono - il visconte di Terralba, una delle più nobili famiglie del Genovesato." A volte il racconto si sposta in zone vicino a Terralba, come a Pratofungo, un paese di lebbrose dove la metà sinistra del visconte manda la vecchia balia balia Sebastiana accusandola di essere lebbrosa:"Quando tornò la balia Sebastiana era stata mandata al paese dei lebbrosi.
Aveva lasciato il castello al tramonto, nerovestita e velata, con infilato al braccio un fagotto delle sue robe. Sapeva che la sorte era segnata: doveva prendere la via di Pratofungo."

PERSONAGGI PRINCIPALI

Visconte Medardo di Terralba
E' un visconte di un piccolo paese, Terralba. Partì per le crociate in Boemia, per affiancare l'esercito cristiano. E' nell'età della prima giovinezza e non ha molto le idee chiare: infatti i suoi sentimenti sono confusi, non distinti in bene e in male. Del visconte Medardo, intero, non si parla molto nel romanzo, in quanto all'inizio viene diviso in due metà:
Il Gramo
E' la metà cattiva del visconte. Venne ritrovato subito e si pensò fosse la sola rimasta. Torna a Terralba e tutti lo stimano come il visconte ritornato. Ben presto ci si accorse che era molto più cattivo e commise una serie di ingiustizie tra cui l'uccisione dell'uccello preferito del padre, che, appurato che il figlio era diventato cattivo si lascia morire, l'accusa alla balia Sebastiana di avere la lebbra costringendola ad andare a Pratofungo e una serie di ingiuste sentenze a scapito di innocenti tra la popolazione. Per quenon è molto amato dalla popolazione. Si inna- mora di Pamela, a cui fa regali macabri e la costringe ad accettare di sposarlo, anche con- tro la sua volontà; lei rifiuta e il Gramo arrecò molti dispiaceri alla sua famiglia. Cercò pure di ccidere il nipote. Una volta appurato di avere un rivale, pensò ad un piano molto astuto: disse al padre di Pamela di costringerla a sposare il Buono, così, di fronte alla legge, lei avrebbe sposa- to il visconte Medardo di Terralba, cioè lui.
Il Buono
E' la metà buona del visconte. Non fu trovato subito e si credeva non esistesse neanche, perchè andata in frantumi: venne recuperato da due eremiti la sera dopo. Avendo pietà di quella povera metà lo hanno salvato usando unguenti e balsami. Appena arrivò a Terralba incontrò suo nipote, il quale si meravigliò molto di quell' eccesso di bontà del visconte, ma anche gli sembrò di avere visto una mano destra, anzichè la sinistra. Più tardi il visconte raccontò la sua storia a Pamela, durante un temporale. Anche questa parte di visconte, si innamora di Pamela, ma causa della sua esasperata bontà, Pamela si stufa lui, si annoia. Inoltre non era neanche ben visto dalla popolazione perchè, nonostante sia animato da buone intenzioni, recava quasi più danni che il Gramo. Una volta appurato questo e che anche l'altra metà del visconte si era innamorata di Pamela, disse alla madre di Pamela che avrebbe lasciato il paese, per permettere a Pamela di sposare il Gramo.

Citazioni:
"Mio zio era allora nell'età della prima giovinezza: l'età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in bene e in male; l'età in cui ogni esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d'amore per la vita."
"In cuore non aveva nè nostalgia, nè dubbio, nè apprensione. Ancora per lui le cose erano intere e indiscutibili, e tale era lui stesso. Se avesse potuto prevedere la terribile sorte che l'attendeva, forse avrebbe trovato anch'essa naturale e compiuta, pur in tutto il suo dolore. Tendeva lo sguardo al margine dell'orizzonte notturno, dove sapeva essere il campo dei nemici, e a braccia conserte si stringeva con le mani le spalle, contento d'aver certezza insieme di realtà lontane diverse, e della propria presenza in mezzo ad esse. Sentiva il sangue di quella guerra crudele, sparso per mille rivi sulla terra, giungere fino a lui; e se ne lasciava lambire senza provare accanimento nè pietà.

Pamela
E' la protagonista femminile del racconto, una ragazza figlia di contadini:"Così vide la pastorella Pamela in mezzo ad un prato insieme alle sue capre". Vestiva sempre abiti semplici, era un po' grassottela, ma sicura di sè. Il Gramo s'innamorò di lei:
Il visconte si disse "Ecco che io tra i miei acuti sentimenti non ho nulla che corrisponda a quello che gli interi chiamano amore. E se per loro un sentimento così melenso ha pur tanta importanza, quello che per me potrà corrispondere ad esso, sarà certo magnifico e terribile". E decise di innamorarsi di Pamela, che grassottela e scalza, con indosso una semplice vesticciuola rosa, se ne stava bocconi sull'erba, dormicchiando, parlando con le capre e annusando i fiori.".
I genitori di Pamela erano d'accordo ad un matrimonio col visconte, perchè erano poveri e avrebbero sicuramente ricavato qualcosa da questa unione; Pamela, però, rifiutò. I genitori la legarono ad un palo in casa e andarono a chiamare in visconte, ma lei riuscì a liberarsi e scappò via, rifugiandosi in una grotta con una capra e una gallina:"Pamela corse via, prese con sè la capre e la gallina preferite e andò a vivere nel bosco." Questo suo rifiutò recò molti danni alla sua famiglia, ma anche a lei, che si vedeva di fronte, ogni giorno messaggi scritti con animali uccisi. Quando tornò anche l'altra metà del visconte, il Buono, si inammorò di lei, ma lei si annoiava a morte a stare con lui: non le piacevano nessuna delle due metà del visconte, in quanto le riteneva come due esasperazioni, una nel bene, e l'altra nel male, di un carattere di una stessa persno, che, una volta riunificata, sarà ben felice di sposare.
E' una donna molto forte, non cede alle lusinghe del visconte o agli obblighi dei genitori, riesce a vivere in una grotta, con solo un'anatra e una gallina.

Dott. Trelanway
Navigava con il capitano Cook, poi si fermò a Terralba. E' un dottore per modo di dire, in quanto non si è mai interessato di malattie umane. Era piuttosto uno scienziato, un ricercatore. Insieme al nipote del visconte (il narratore del racconto) compie spedizioni alla ricerca dei fuochi fatui., sua unica e vera passione. Riuscì a riunificare le due metà del visconte, dopo il combattimento, e da quel momento iniziò ad occuparsi molto più di medicina.

Sebastiana
Era la balia di Medardo, quasi come fosse una madre per lui, e lui un figlio per lei. Quando il Gramo tornò a Terralba la fece mandare a Pratofungo, il paese dei lebbrosi, accusandola, ingius- tamente di avere la lebbra. Lei capisce che del visconte è ritornata solo la metà malvagia e si rassegna alla volontà del visconte.

RIASSUNTO DEL BRANO
Il visconte Medardo di Terralba, affiancato dal fedele scudiero Curzio, andò in battaglia in Boemia affianco all'esercito cristiano per combattere i Turchi. Alla prima battaglia viene diviso in due parti da una palla di cannone lanciata dai Turchi. Venne ritrovata una sola parte, pensando che l'altra fosse andata distrutta; i medici del campo riuscirono a fasciarla e ricucirla e la metà sinistra del visconte poté tornare a Terralba.
Una volta preso il potere ci si accorse che del visconte era tornata solo la metà malvagia, in quanto in visconte compì numerosi atti malvagi: ammazzò l'uccello preferito da suo padre che, una volta appurata la cattiveria di suo figlio si lasciò morire; mandò a Pratofungo, il paese dei lebbrosi la vecchia balia Sebastiana, accusandola ingiustamente di avere la lebbra; condannò a morte numerose persone per reati banali o inesistenti. Si innamorò di Pamela, una contadinella e a causa del suo rifiuto provocò grandi danni alla usa famiglia.
Un giorno a Terralba tornò la metà destra del visconte: era la metà buona. Il Buono (come venne chiamato) predicò dottrine per i poveri e chiese di abbassare i prezzi dei prodotti. Anche questa metà si innamorò di Pamela, ma lei si stufava con lui; il Buono, quindi, recava quasi più danni che il Gramo (uno dei tanti soprannomi dell'altra metà).
Il Gramo ebbe un piano molto astuto per sposare Pamela: facendola sposare con l'altra metà, di fronte alla legge avrebbe sposato Medardo di Terralba, cioè lui. Il Buono, invece, disse che lasciava la città, permettendo al Gramo di sposarla. Dissero questo uno al padre e l'altro alla madre di Pamela. Quest'ultima, però, incontrò entrambi e ad ognuno disse che l'alvrebbe sposato.
Arrivò il giorno del matrimonio ed entrambi erano sicuri che si sarebbero sposati con Pamela. Una volta che il Gramo appurò di avere un rivale lo sfidò a duello; dopo una serie di finte e colpi mancati, entrambe le metà tagliarono le bende e le cuciture dell'altro. Il dottor Trelanway, allora, riuscì a riunificare le due metà riformando il visconte Medardo, che felice sposò Pamela.

b) IL LIVELLO DEL DISCORSO

IL TEMPO
La storia è narrata secondo la fabula e gli avvenimenti sono narrati nel oro ordine cronologico.

LO SPAZIO
La descrizione dello spazio è molto importante, frequente e dettagliata anche nei minimi particolari, in questo racconto: è rappresentata realisticamente, nonostante la storia sia parados- sale. La descrizione è essenziale per capire e comprendere al meglio la storia, anche se a volte è un po' difficile comprenderla pienamente.

I PERSONAGGI
Quasi tutte le volte che un personaggio "entra in scena", Calvino ne descrive molto accuratamente l'aspetto fisico. L'aspetto del carattere, dei modi di pensare..., viene fatta solo in seguito e noi riusciamo pian pian, durante la lettura, a scoprire interamente i vari lati del carattere di ogni personaggio. Credo che questo metodo sia molto azzeccato, in quanto anche quando incontri una persona nuova, individui e riconosci facilmente l'aspetto fisico, mentre per conoscere a fondo una persona, bisogna aspettare un bel po' di tempo.

LE SCELTE STILISTICO-ESPRESSIVE
Nel racconto di Calvino ho riscontrato una buona aggettivazione, spesso introdotta in una descrizione, che è molto frequente e dettagliata e ci permette quasi di vedere con i nostro occhi la scena descritta. Inoltre la storia ha una venuzza d'ironia, di situazione un po' roccambolesche e divertenti, che rendono molto gradevole la storia anche senza "bisogno", per così dire, della storia vera e propria: si capisce bene la distinzione tra livello della storia e livello del discorso.

I TEMI

  • Il racconto, nonostante la sua semplicità, vuole stimolare il lettore alla riflessione di problemi, in particolare di un problema: che ogni qualità portata all'esasperazione è comunque negativa, anche se animata da buone intenzioni: ne è un esempio lampante il Buono che, nonostante le sue buone intenzioni recava quasi più danni che il Gramo, e non era benaccetto nè dalla popolazione, nè da Pamela. Il carattere è bello quando è vario.
  • I temi vengono introdotti dai personaggi, dalla storia. I personaggi che introducono questi temi sono: le due metà del visconte Medardo, il Buono e Gramo e da Pamela, che sono i protagonisti del racconto.
  • I temi dibattuti all'interno del romanzo sono ancora oggi molto attuali. Credo che anche noi ragazzi dobbiamo imparare a non essere come una delle metà del visconte, senza accettare le ideologie altrui, ma pensando che solo le nostre sono giuste e vere. Le proposte del narratore corrispondono perfettamente al mio modo di pensare, in quanto credo che una persona si può definire tale solo quando accetta le idee altrui senza giudicarle, ma proponendo suo soluzione senza pretendere che possano essere accettate.

by Andrea Cugino