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L'ECONOMIA DELLA PRIMA META' MODERNA E LE ORIGINI DEL CAPITALISMO
Espansione del '500
Il '500 e il '600 sono due immagini opposte: il primo è
il secolo d'oro (siglo de oro), il secondo il secolo della crisi.
Nel '500 c'è l'espansione economica, una crescita demografica
del 30%, la crescita delle città, il rafforzamento delle attività
manufatturiere, nascono le banche grazie alla grandi famiglie
europee dei banchieri Fugger e Welser. Solamente nel settore
agricolo, il settore più importante, l'andamento è incerto. Ci
sono comunque delle novità nel settore agronomico: arrivano
dalle americhe alcune colture, come le colture del pomodoro e
della patata. Avviene una trasformazione nei patti agrari, con
due novità:
1- il superamento della concezione terra = patrimonio, vista come
fonte di profitto e non solo come mezzo di sussistenza: infatti
sorgono imprese agrarie in Inghilterra, Olanda e Lombardia che
precedono la rivoluzione industriale anche se la terra nella
maggior parte dell'Europa era vista come strumento con cui
mettere al sicuro il patrimonio ottenuto con il commercio (era
cioè un bene di fuggio). Anche le fonti di questo periodo sono
critiche verso questo atteggiamento che veniva visto come un
tradimento della borghesia che cambia immagine attraverso l'acquisizione
di diritti nobiliari e terre, dimenticando le origini borghesi.
2- La valorizzazione della terra viene visto come uno strumento
speculativo e questo genera l'immobilismo.
Rivoluzione dei prezzi
E.J. Hamilton, negli anni '30, dimostra che c'è stata una grande.
Lo ha dimostrato seguendo la teoria quantitativa della moneta:
nel '500 a causa dell'afflusso di argento i prezzi salgono, nel '600,
con il calo di afflusso di argento, i prezzi scendono perché i
prezzi sono legati all'afflusso e alla circolazione della moneta,
secondo la formula P = M x V/Q, dove P sono i prezzi, M la massa
delle monete in circolazione, V è la velocità di circolazione e
Q è la quantità di beni disponibili.
Questa concezione è stata superata perché:
1- l'aumento dei prezzi avviene prima della scoperta delle
miniere
2- la diminuzione dei prezzi non è legata all'afflusso di
argento e un'altra causa è la diminuzione della domanda
3- l'Europa non è un sistema chiuso in quanto l'economia dell'Europa
era tributaria di deflusso nei confronti dell'oriente
la scoperta dell'America non ha giocato un ruolo decisivo nell'aumento
dei prezzi perché era troppo debole per sfruttare il continente
americano in pieno.
Crisi del '600
Nel '600 si ha un rallentamento dell'economia e una
conseguente acutizzazione dei conflitti sociali.
La storiografia marxista interpreta la crisi del '600 come crisi
dell'economia feudale e aumento del capitalismo, come fase di
transizione fra i due momenti.
Abel o Postam la interpretano invece in termini malthusiani (da
Malthus, che sostiene che con la crescita della popolazione,
diminuiscono le risorse, la popolazione allora cala, con il
sistema dei matrimoni tardivi che tolgono anni di fertilità alla
donna e riducono il numero di figli che genera, e le risorse si
stabilizzano, ma questa teoria è valida solo per l'economia pre-industriale):
sostengono che la crisi è dovuta al fatto che la produzione di
prodotti agricoli è inadeguata rispetto alla poplazione.
Le Roy Ladurie dice che una delle cause è il peggioramento del
clima.
In realtà la crisi si differenzia a seconda delle aree europee:
quella atlantica affronta la crisi, i paesi di quella
mediterranea entrano nel sottosviluppo.
Nel '600 c'è un sensibile peggioramento delle condizioni di vita,
come a est dell'Elba dove si ritorna ad uno stato di semi-servitù
(a est è più facile il dispotismo signorile per la mancanza di
città e per la presenza di una enorme campagna). Questo porta ad
una differenziazione dei traffici fra Europa orientale ed
occidentale.
I cambiamenti rilevanti nell'economia fra il '500 e il '600
portano alla formazione di un nuovo modello di economia: il
capitalismo.
La nascita del capitalismo
e le teorie di Marx
Materialismo storico:
Marx (filosofo tedesco del secolo XIX) studia il capitalismo
ed elabora con Engels (da non confondere con Hegel, che è in un
certo senso il maestro di Marx) il materialismo storico, che è
il manifesto del partito comunista (Tutta la storia è
storia di lotta di classe). Per spiegare la storia bisogna
esaminarne il fondamento nella base economica: il succedimento
dei modi di produzione.
Partendo da quello attuale, il capitalismo, si va a ritroso
incontrando il feudalesimo, poi ancora prima lo schiavismo fino
ad arrivare al comunismo primitivo. In ogni tappa si registra un
progresso, ogni modo di produzione ha: forze produttive,
strumenti di produzione e modi di produzione o organizzazione.
RAPPORTI DI PRODUZIONE + FORZE PRODUTTIVE => MODO DI
PRODUZIONE
Il motore della storia che fa passare da un modo di produzione ad
un altro è da ricercare nelle forze di produzione che crescono e
si sviluppano, scontrandosi con i rapporti di produzione difesi
dalla classe dominante in quanto consentono il loro dominio sulla
società. Quindi il passaggio si verifica solo se tra le classi
dominanti c'è una classe che guida le classi dominate alla
rivoluzione e se queste vincono si cambia, altrimenti se vince la
classe dominante non c'è sviluppo.
Le origini del capitalismo
Marx sosteneva che la caratteristica del capitalismo è
quella di essere un sistema usato per creare merci, quindi la
circolazione e la circolazione di merci sono le origini del
capitalismo che quindi si è formato dallo sviluppo dei commerci,
anche se in realtà occorrerebbe anche l'accumulazione. Marx dice
però anche che il capitalismo ha avuto origine dal sistema
feudale e che la classe operaia è stata espropriata dei mezzi di
produzione.
Sombart, Brentano, H. Pirenne e Weber partono dal presupposto che
la nascita del capitalismo coincide con la nascita degli
imprenditori capitalistici il cui atteggiamento è rivolto all'accumulazione
e al reinvistimento.
Sombart dice che questi provengono inizialmente dai gruppi
marginali che sono più portati all'innovazione.
Brentano dice che la tendenza all'accumulazione monetaria
coincide con la nascita dell'economia monetaria nel secolo XI.
Pirenne sostiene che è invece dovuta alla ripresa del commercio.
Weber smonta le tesi di Marx dicendo che: l'etica protestante e
lo spirito di capitalismo hanno portato alla nascita del
capitalismo e introduce un rapporto fra l'economia e la religione,
rapporto comune a tutti i popoli e a tutte le epoche. D'accordo
con Sombart, Weber dice che nell'etica protestante, e in
particolare calvinista, si era portati ad accumulare, come
testimonianza del favore di Dio nei nostri confronti.
Nella storiografia marxista si apre in merito al capitalismo un
rande dibattito tra Dobb e Sweezy.
Sweezy si rifà a Pirenne: lo sviluppo dei commerci porta alla
crisi del feudalesimo, che è un sistema per produrre valori d'uso,
comuni valori di scambio. Il capitalismo è un sistema dominato
dalle merci.
Dobb dice che la differenza decisiva fra feudalesimo e
capitalismo sta nel fatto che il signore feudale estraeva il
surplus dal contadino con la forza, nel capitalismo invece la
classe operaia è libera. Questa è garantita da contraddizioni
nel sistema feudale.
Hobsbawn sostiene che la transizione al capitalismo è un
fenomeno lungo che si conclude alla fine dell'800 e non è
universale ma avviene solo in Europa.
Wallerstein sottolinea un rapporto fra sviluppo e sotto sviluppo.
Nei tre volumi sulla storia del mondo moderno, una storia
strutturale, fa una sintesi delle opere storiografiche fra il
1450 e il 1660 in Europa, che viene descritto come un sistema-mondo
differenziato dagli imperi. È detta sistema-mondo perché è un'area
interconnessa economicamente che non si trasforma in un'unità
politica. Questo sistema-mondo si differenzia al suo interno per
una inadeguata distribuzione dei profitti: c'è un centro
emergente (Europa centrale), una semiperiferia (area mediterraneo
e Germania) e una periferia (Europa orientale e colonie spagnole).
Nel centro si sviluppa un'agricoltura specializzata e si sviluppa
una gerarchia.
Braudel, che fa parte della scuola francese degli annales, è uno
storico dell'economia fra il '500 e il '700 in Europa. Dice che
ci sono tre temporalità:
1- lunga durata: varia a seconda delle strutture che investe
2- congiuntura: durata della vita di un uomo
3- storia dell'evento: cronaca dei giornali
Accanto a queste tre del tempo ce ne sono tre dell'economia:
1- elementare o della sussistenza che occupa la vita materiale
2- economia di mercato che è quella degli scambi, delle fiere e
anche delle battaglie
3- grandi mercati capitalistici, che aumentano le disuguaglianze
fra le varie aree del mondo
La 2 e la 3 fino al '700 erano aspetti minoritari ma destinati ad
un grande futuro.
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