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Programma di storia di prima scientifico

Grazie alla Vale

ERE PREISTORICHE:

Era archeozoica: comprende i millenni da 3'400 a 570 milioni di anni fa (detta anche Precambriano)

 Era paleozoica: comprende i millenni da 570 a 225 milioni di anni fa (detta anche Primario)

Era mesozoica: comprende i millenni da 225 a 65 milioni di anni fa (detta anche Secondario)

Era cenozoica: comprende i millenni da 65 a 1.8 milioni di anni fa (detta anche Terziario)

Era neozoica: comprende i millenni da 1.8 milioni a 11.000 anni fa (detta anche Quaternario) Durante questa vi è la comparsa dell’uomo e la sua evoluzione fino all’avvento della scrittura

Le scienze che studiano l’uomo preistorico sono l’Etnologia, la Paleontologia, l’Archeologia, la Geologia Storica, la Paleontologia

Prima della comparsa dell’uomo sulla terra esistevano solo forme di vita monocellulari sviluppatesi nei mari dopo la solidificazione della crosta terrestre e dopo la presenza di ossigeno nell’atmosfera, dovuta all’azione delle alghe azzurre.

Queste creature si svilupparono in seguito dando vita a forme più complesse (come pesci-anfibi, rettili e uccelli) fino alla comparsa dei primati 30 milioni d’anni fa.

L’evoluzione dell’uomo è un processo ramificato in quanto la specie si è evoluta in modi diversi secondo gli spostamenti di continente in continente, comportando l’adattatamento alle diverse esigenze che presentavano i differenti ambienti

SCALETTA DEI POPOLI IN MESOPOTAMIA FINO AL 323 A.C.

3000-2350 Sumeri

2350-2150c.a. Accadi

2150-2060 Sumeri

2000-1700 Babilonesi

1700-1500 inasioni di Cassiti e Hittiti

1500-1100 Assiri (espansione)

612 viene rasa la suolo Ninive

612-539 Babilonesi-Medi

539-323 Persiani

 

GLI ANTICHI EBREI

 

LE ORIGINI EBRAICHE

1900 a.C. primo spostamento del clan di Abramo da Ur a Harram (vicino all’attuale Siria)

poco dopo Abramo si sposta nella terra di Canaan (Palestina)

1900-1750 a.C. età dei patriarchi: Abramo - Isacco -Giacobbe. Quest’ultimo ha 12 figli tra cui Giuseppe (Efraim e Manasse)

1750 a.C. Giacobbe ed i suoi 12 figli si spostano in Egitto a causa di una carestia dove Giuseppe diventa primo ministro del Faraone

1750-1290/1250 i discendenti di Giacobbe e dei suoi 12 figli rimangono in Egitto, dove le 12 famiglie diventano 12 tribù: un popolo. Vengono ridotti in schiavitù durante la XIX dinastia

1290-1224 regno di Ramses II nella XIX dinastia: esodo dall’Egitto come narrato nella Bibbia. Ritornano alla vita nomadica per 40 anni alla fine dei quali muore Mosè

1230 installazione degli Ebrei in Transgiordania (regione palestinese ad W del fiume Giordano). Il successore di Mosè, Giosuè, conduce gli Ebrei alla conquista della terra di Canaan con dure lotte contro i popoli autoctoni (Amorrei, Cananei, i Gebusei, ...): ad ogni tribù viene assegnato un territorio (tranne alla tribù di Levi i cui membri essendo sacerdoti sono mantenuti da tutti). Più ad E rimangono insediati i Filistei e alcuni Cananei. Importanti coincidenze di date con la Bibbia!

1220-1030 periodo dei Giudici: gli Ebrei, ormai stanziati, fondano villaggi e poi città. Le tribù sono governate da capi carismatici elettivi - i Giudici - spesso anche Profeti che guidavano gli Ebrei nelle continue lotte contro Cananei, Edomiti, e soprattutto Filistei. A causa di alcune difficoltà a tenere unite tutte queste tribù, gli Ebrei ad un certo punto si diedero una struttura di monarchia ritenuta.

1030 il profeta Samuele consacra Saul come primo re d’Israele. Nel frattempo questi divenne prepotente ed irragionevole entrando in conflitto con l’anziano Samuele e subendo anche delle sconfitte militari.

Alla corte del re entrò giovanissimo Davide come scudiero il quale divenne in pochi anni un celebre guerriero, suscitando in Saul una forte invidia. Davide fugge per non essere ucciso, ma si guadagna nel frattempo il favore della tribù di Giuda e del pieno appoggio di Samuele

1010 Saul viene ucciso dai Filistei e Davide viene immediatamente proclamato della tribù di Giuda, circa otto anni dopo viene riconosciuto re di tutto Israele. Battè ovunque i Filistei e sconfisse persino il potentissimo re di Damasco: sotto la sua guida i territori ebraici arrivarono alla massima espansione, da Damasco fino al Golfo di Aqaba, sul Mar Rosso. Davide scelse come capitale Gerusalemme e vi trasportò solennemente l’Arca dell’Alleanza, contenente le tavole della Legge di Mosè. Gerusalemme divenne quindi il centro ideale dell’identità ebraica. Inizia un’alleanza con il re fenicio di Tiro, costruisce il palazzo reale e realizza una prima organizzazione statale ed un esercito regolare.

970 muore Davide e sale al trono suo figlio Salomone il quale regnerà circa 40 anni, caratterizzati da una pace quasi ininterrotta. Istituì un sistema di tasse in natura, divise il territorio in 12 distretti, fece erigere il Tempio di Gerusalemme dove venne deposta l’Arca dell’Alleanza (per questa costruzione sottopose a turni di lavoro forzato migliaia di sudditi).

  1. morte di Salomone

 

LO SCISMA POLITICO E RELIGIOSO: 930 a.C. I DUE REGNI

Dopo la morte di Salomone, il suo giovane figlio Roboamo si inimicò quasi tutte le tribù. Geroboamo approfittò della situazione e con 10 delle 12 tribù costituì il Regno del Nord o d’Israele, con capitale Cesarea di Samaria. Inoltre cercò di distogliere i suoi sudditi dal culto del Tempio di Gerusalemme potenziando alcuni santuari in cui si adorava Jahvè raffigurato come un vitello d’oro: aprì la strada all’idolatria.

A Sud Roboamo creò il Regno di Giuda costituito da due sole tribù, ma con capitale Gerusalemme.

Nei due secoli successivi, i due regni, furono spesso nemici fra loro vivendo anche dei momenti di grande debolezza: persero il controllo degli stati vicini e rischiarono di essere travolti dagli stessi. I loro re e sudditi si accostarono sempre di più al culto degli idoli pagani e le classi più povere venero soffocate dai ricchi. Tutto questo fu particolarmente sentito nel Regno del Nord, mentre nel Regno del Sud ci furono anche alcuni tentativi di riforma religiosa. I profeti ammonirono delle loro colpe i sudditi e riproposero per due secoli la fede in Jahvè e l’osservanza della Torah.

 

 

LE DEPORTAZIONI – L’ESILIO

Dominava l’impero degli Assiri, che soggiogò Siria e Fenicia e si estese fino all’Egitto: o si accettava di pagare pesanti tributi o si periva.

721 a.C. il regno d’Israele si ribellò, ma dopo 4 anni di guerre, il re assiro Sargon II espugnò la città di Samaria, deportando gran parte della popolazione (deportazioni incrociate). Giuda invece si piegò, ma intorno al 600 a.C. rifiutarono i tributi a Nabuccodonosor: intervenne e deportò solo il re, la corte, i dirigenti,…

587 a.C. venne espugnata e distrutta Gerusalemme: il Tempio venne raso al suolo e l’Arca dell’Alleanza andò perduta. La popolazione venne deportata ma non dispersa e Gerusalemme non venne ripopolata.

Fu proprio in questo periodo che si concluse il Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio), che vennero composti i libri di Giosuè, dei Giudici, di Samuele e dei Re e che vennero aggiunte molte norme alla Torah.

 

RITORNO DALL’ESILIO ED INTEGRAZIONE NELL’IMPERO PERSIANO

538 a.C. l’impero babilonese cadde, conquistato da Ciro II (re dei Persiani) che fondò un immenso impero. Concesse agli Ebrei di tornare in patria e chiese loro di riedificare il Tempio (probabilmente perché vedeva in Jahvè il loro Dio Ahura – Mazda). Il regno entrò a far parte della Satrapia dell’Oltrefiume.

440 a.C. Neemia, capo politico di Gerusalemme, ed Esdra, sacerdote e scriba, restaurarono la comunità ebraica riportandoli al monoteismo e all’osservanza della Legge (proibirono anche i matrimoni misti).

 

ALESSANDRO MAGNO ED I REGNI ELLENISTICI

334 – 330 a.C. Alessandro Magno, re dei Macedoni e dei Greci, conquistò tutto l’impero persiano, ma dopo pochi anni muore: i diadochi (suoi luogotenenti) si contendono i territori.

300 a.C. la Palestina venne affidata ai Tolomei, miti sovrani d’Egitto. Periodo di tranquillità durante il quale venero composti gli ultimi libri dell’Antico Testamento.

 

LA DOMINAZIONE GRECA ED I MACCABEI

199 a.C. in seguito ad una sconfitta egiziana, la Giudea passa ai Seleucidi, sovrani di Siria che iniziarono subito ad opprimere fiscalmente gli Ebrei e introdussero educazione ed usi greci, con l’appoggio di molti sacerdoti del Tempio (del partito ellenizzante). Vietarono anche la religione ebraica, pena la morte consacrando il Tempio a Giove.

168 – 140 a.C. scoppiò la rivolta per difendere la religione, capeggiata da Mattatia (sacerdote) e dai suoi 5 figli: l’importante famiglia dei Maccabei che avrebbe poi organizzato un forte esercito. Vinsero ed obbligarono i Seleucidi a riconoscere l’indipendenza della Giudea.

142 a.C. Simone, unico sopravvissuto dei fratelli Maccabei, assunse il titolo di "etnarca" (=capo – principe di un popolo) e contemporaneamente la carica di sommo sacerdote, dando inizio alla dinastia degli Asmonei (140 – 63 a.C.). Sotto questa dinastia la Giudea fu di nuovo libera, unita ed in pace.

 

LA GIUDEA SOTTO IL DOMINIO DI ROMA – GLI ERODIANI

La lotta tra due fratelli Asmonei provocò l’intervento dei Romani.

63 a.C. terminò l’indipendenza d’Israele: Pompeo Magno conquista Gerusalemme e trasformò la Giudea in uno Stato vassallo di Roma, lasciando come casa regnante gli Asmonei. Un funzionario di palazzo, Erode, aspirava al trono e pochi anni dopo riuscì a diventare alleato di Marco Antonio e di Ottaviano Augusto.

37 a.C. Erode il Grande si fece proclamare dal Senato romano Re dei Giudei e successivamente ingrandì il suo territorio fino all’estensione dell’antico Regno di Davide. Sterminò tutti i discendenti maschi degli Asmonei, uccise sua moglie Mariamne I e i figli avuti da lei. Ampliò il Tempio. Durante il suo regno alcune famiglie sacerdotali dei Sadducei si impadronirono del Sommo Sacerdozio; il Sommo sacerdote presiedeva l’assemblea del Sinedrio, cioè degli altri importanti sacerdoti del Tempio.

4 a.C. alla morte di Erode il Grande, la Palestina venne divisa in varie parti assegnati ai suoi 3 figli superstiti: la Galilea, a Nord, ad Erode Antipa (tetrarca = principe di una quarta parte), ampie zone a N-E a Filippo, la Samaria e la Giudea ad Archelao. Quest’ultima zona passò poi sotto il diretto controllo romano nel 6 d.C. con un procuratore proprio che risiedeva nella capitale, Cesarea di Samaria. La predizione e la morte di Cristo avvengono durante il principato di Tiberio mentre era procuratore Ponzio Pilato e regnava in Galilea Erode Antipa (aveva fatto uccidere nel 30 d.C. l’ultimo profeta, Giovanni Battista). La dinastia dei principi erodiani continuò fino al 44 d.C. quando la Palestina fu sottoposta al Procuratore romano.

 

LE DUE GUERRE GIUDAICHE E LA FINE D’ISRAELE

66 – 70 d.C. la setta terrorista degli Zeloti riuscì a far sollevare tutta la Giudea contro l’Impero romano. Vespasiano e Tito riuscirono a sconfiggere gli insorti e quest’ultimo nel 70 d.C. entrò in Gerusalemme distruggendo definitivamente il Tempio: la popolazione venne dimezzata. Molti scampati al massacro fuggirono: fu questa la grande diaspora. Da allora Israele cessò di esistere come stato fino a quando venne ricostruito nel 1948. La Samaria, non avendo partecipato alla rivolta venne lasciata in pace: vi si rifugiarono le prime comunità cristiane. Dopo la guerra tutta la Palestina venne proclamata "provincia dell’impero" e a tutti gli Ebrei presenti venne imposta una forte tassa.

132 d.C. Adriano prese altri provvedimenti anti – ebraici: si scatenò la seconda Guerra Giudaica sempre promossa dagli Zeloti, con un capo che venne riconosciuto come "Messia". Quest’ultimo perseguitò i Cristiani perché rifiutarono di aderire alla rivolta. Gli Ebrei vennero di nuovo battuti e subirono stragi spaventose: furono quasi tutti sterminati. Gerusalemme fu trasformata in colonia romana e interdetta ai Giudei. Al posto del antico Tempio venne edificato un santuario a Giove, Giunone i Minerva.

Da allora la vita degli Ebrei continuò in diversi Paesi del mondo in comunità che presero il nome di "Diaspore".

 

 

ELEMENTI DEL PENSIERO EBRAICO

La radice della grandezza di questo piccolo popolo sta nella creazione di un libro: l’Antico Testamento, considerato dagli Ebrei, dai Cristiani e dai Mussulmani direttamente ispirato da Dio. Questo contiene l’intero patrimonio della fede religiosa e della dottrina morale dell’Ebraismo ed anche delle tappe della storia antica del popolo giudaico: pensiero, morale e storia cui gli Ebrei di ogni tempo rimasero radicalmente fedeli.

 

IL MONOTEISMO

Il perno della religione ebraica è la fede in Jahvè ("io sono colui che sono"): Dio onnipotente, paterno creatore del cosmo e dell’uomo, onnisciente, rigoroso nella giustizia, ma anche grande nella più amorosa misericordia (si vede già nel Genesi). Concezione universalistica di Dio: Jahvè non vuole solo la salvezza del suo popolo prediletto, ma di tutte le nazioni e di tutti gli uomini della terra, persino nemici d’Israele, purché si convertano a Lui, rinunciando al male.

 

IL DIO DELL’ALLEANZA

Per gli Ebrei Jahvè non è assolutamente un pensiero, ma è un Signore che si mostra. Il Giudaismo nasce dalla concezione di un Signore che si rivela perché non vuole rimanere nascosto, ma vuole farsi conoscere dall’uomo e coinvolgerlo in un rapporto di amicizia e di collaborazione: il patto di Alleanza. Secondo la tradizione ebraica l’Alleanza viene stipulata con Abramo e poi rinnovata con Giacobbe, Mosè, Davide,… Ma è anche una storia di rotture dell’Alleanza (Caino, Erode,…); in particolare quando Israele, scelto da Dio, si allontana da Lui, precipita in condizione di rovina e di schiavitù: ma quando il popolo grida la sua colpa e il suo dolore, Jahvè, commosso, lo soccorre, gli dona la liberazione, o redenzione (Esodo).

N.B. Pasqua ("passaggio dell’Angelo"): è il nome del sacrificio celebrato dal popolo ebraico nella notte della sua liberazione dall’Egitto. Pasqua si chiamò poi la festa che si celebrava ogni anno nel primo sabato dopo il plenilunio dell’inizio della primavera, per ricordare quella data memoranda in cui aveva avuto inizio l’esistenza d’Israele come popolo libero. Per i Cristiani la Pasqua è la memoria della resurrezione di Cristo e quindi della liberazione della storia umana dal dominio del male; si celebra nella stessa data degli Ebrei, ma di domenica.

 

L’ATTESA DEL MESSIA

La parola "Messia" significa "unto" con l’olio sacro, cioè consacrato. Fu tradotto in greco con il termine "Christos".

Dopo la caduta d’Israele sotto il dominio straniero, il nome Messia viene usato da molti profeti per indicare il futuro, misterioso e possente re che avrebbe liberato il popolo eletto da tutti i suoi nemici, attuando il Regno di Dio in questo mondo. Il Messia sarebbe venuto dalla stirpe di Davide (in quanto non solo figura suprema di re, ma particolarissimo amico di Jahvè e suo cantore). L’attesa messianica, cioè di un salvatore totale, che realizza tutti i bisogni e tutte le speranze degli uomini, contrassegna in modo radicale tutta la storia ed il pensiero ebraico. La prospettiva di un Messia è presente di continuo nell’Antico Testamento, in connessione con il concetto stesso di Alleanza, a partire dalla prima grande promessa che Jahvè fa ad Abramo:
1- Abramo darà origine ad un popolo "numeroso come le stelle del cielo"

2- Essi avranno per sempre un particolare rapporto di amicizia con Dio

3- Otterranno inoltre il possesso della Terra Promessa

4- Dio renderà felici tutte le stirpi del mondo, attraverso la discendenza di Abramo

 

RESURREZIONE E GIUDIZIO UNIVERSALE

 

LA LEGGE

I primi 5 libri dell’Antico Testamento (o Pentateuco) sono chiamati dagli Ebrei "La Legge". In questi testi è esposto il Decalogo a cui vengono aggiunte e collegate centinaia di altre leggi e prescrizioni che riguardano l’intera esistenza personale e collettiva degli Ebrei. Sono norme religiose e norme morali, civili e penali.

I 10 comandamenti:

  1. Non avrai alcun Dio all’infuori di me
  2. Non nominare il nome di Dio invano
  3. Onora il padre e la madre
  4. Ricorda di santificare le feste
  5. Non uccidere
  6. Non commettere adulterio
  7. Non rubare
  8. Non pronunciare falsa testimonianza
  9. Non desiderare le cose altrui
  10. Non desiderare la moglie altrui

 

I PROFETI

Profeti maggiori: Isaia e Geremia (profetarono le deportazioni degli Ebrei da parte degli Assiri e dei Babilonesi), Ezechiele (accompagnò il suo popolo nell’esilio in Mesopotamia), Daniele. Profeti minori: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.

I Profeti sono grandiose figure che accompagnano tutta la storia ebraica, chiamati alla loro missione da un’ispirazione divina, a volte anche in contrasto con la loro volontà (Mosè). Vengono presentati come autentici maestri del popolo che instancabilmente lo richiamano:

  1. alla responsabilità, alla fedeltà, all’amore ed alla gratitudine a Jahvè
  2. a non tradire Jahvè, seguendo culti pagani
  3. ad osservare con serietà e continuità la Thorà
  4. all’attesa vigilante e fiduciosa del Messia

I Profeti si battevano con ogni mezzo contro l’idolatria, predicendo che ogni volta che gli Ebrei avessero tradito l’Alleanza avrebbero perso ogni forza, coesione ed identità, venendo così battuti, devastati e schiavizzati dalle potenze nemiche. Protestavano anche contro re particolarmente superbi e prepotenti. Questa loro azione spesso li portò ad essere perseguitati ed uccisi da governanti corrotti.

 

LA GRANDE TENTAZIONE: L’IDOLATRIA

La questione dell’Idolatria fu centrale nelle vicende d’Israele, soprattutto nel periodo della divisione dei due regni, ma sembra che si fosse già posta ai tempi di Mosè, con l’episodio della fabbricazione e dell’adorazione di un vitello d’oro nel deserto. Tutto questo è proprio dovuto al fatto che gli Ebrei erano un unico piccolo popolo monoteista ovunque circondato da etnie più grandi, tutte politeiste e tutte adoratrici di idoli. In più, moltissime di queste popolazioni (tra cui Fenici e Assiri) avevano una concezione degli dei come esseri terrificanti, che esigevano molti sacrifici umani. Gli interventi dei Profeti furono tesi a condannare in modo assoluto l’Idolatria perché questa prevedeva, appunto, sacrifici umani, pratiche sessuali sfrenate e comportamenti disonesti nell’ambito delle relazioni commerciali, tutto assolutamente vietato dalla Torah. Inoltre molto spesso si "burlavano" di questi idoli muti, ciechi e sordi chiedendosi come potesse un oggetto, costruito da mani di uomini, essere più potente di colui che l’aveva fabbricato.

 

CORRENTI RELIGIOSE DELL’EBRAISMO

I FARISEI

Osservavano con scrupolo estremo e moralistico la Torah, moltiplicando le regole fino ai minimi dettagli (osservanza del Sabato, purificazioni, pagamenti/offerte dovuti al Tempio, …). Si reputavano gli unici giusti (proprio per questo, Gesù entrò in polemica fissa con loro, definendoli degli "ipocriti") e appartenevano soprattutto al ceto medio, benestante e colto.

 

I SADDUCEI

Erano di tendenza Ellenizzante ai tempi dei Maccabei, e quindi nemici dei Farisei che, al contrario, combattevano i governanti Ellenistici; inoltre, nel periodo di dominazione romana, i Sadducei furono in buoni rapporti con i Romani. Appartenevano a famiglie nobili e spesso ricchissime, e tra di loro c’erano le famiglie sacerdotali più potenti e disoneste, che con imbrogli riuscirono ad impadronirsi della carica di Sommo Sacerdote e del controllo del Sinedrio. Non credevano alla Resurrezione dopo la morte e ad altri insegnamenti ebraici, ma sprattutto non rispettavano alcune norme molto importanti della Torah. Erano screditati presso il popolo a causa della loro corruzione e del loro collaborazionismo con i dominatori stranieri.

 

GLI ESSENI

Erano un gruppo di ferventi Ebrei e Sacerdoti, staccatasi da Gerusalemme e dal culto del Tempio nel 152 a.C. durante la dinastia degli Asmonei, perché ritenevano illegittimo che quei Re avessero accettato il Sommo Sacerdozio: si erano ritirati sulle sponde W del Mar Morto (a Qumram), dove vissero per secoli, organizzandosi come una specie di comunità monastica. N.B. Nel 1947 sono stati ritrovati in questa zona degli importanti documenti Esseni e alcuni anche cristiani che sicuramente sono stati lasciati lì al tempo della rivolta della Giudea contro Roma (68 d.C.).

 

GLI ZELOTI

Erano gruppi di fanatici "terroristi" che, durante il periodo del dominio romano, compirono continui attentati contro gli occupanti e contro gli Israeliti che collaboravano con essi. Nel 70 e 132 d.C. riuscirono ad organizzare due grandi rivolte che portarono, però, alla rovina e alla fine di Israele.

 

 

LE DIASPORE EBRAICHE, FINO AL SEC. V/VI d.C.

 

DIASPORA BABILONESE

Molto prima delle due guerre giudaiche che segnarono la fine d’Israele, c’erano già grandi comunità ebraiche in Mesopotamia (la Diaspora Babilonese): erano quei gruppi rimesti nella zona dopo le deportazioni degli Assiri e dei Babilonesi, cioè che non erano tornati nella patria palestinese dopo l’editto di liberazione di Ciro II il Grande, re dei Persiani. Questi Ebrei vivevano per lo più in villaggi dedicandosi ad una fiorente agricoltura, ma anche all’artigianato ed al commercio, soprattutto della seta. S’integrarono molto bene sia nel Primo Impero Persiano sia nel Secondo, o dei Parti, rinato dopo la morte di Alessandro Magno e dopo aver cacciato i Diadochi cui tutta la Persia era stata assegnata. Sotto i Parti gli Ebrei ebbero una loro amministrazione autonoma, con un Esilarca e dei propri organi esecutivi.

 

DIASPORA ELLENISTICA

Gli insediamenti in questo periodo si sparsero in tutto l’Egitto, nell’Asia minore, sulle coste dell’Africa ed in tutta Europa; si stanziarono soprattutto nelle grandi città, sviluppando mestieri urbani (commerci, artigianati, …). Furono comunità spesso ricche e potenti, con i propri luoghi di culto e organizzate talvolta con dei propri capi; ad esse aderirono ovunque cittadini di ogni razza e religione (i Proseliti). Ingenti offerte venivano mandate annualmente al Tempio di Gerusalemme.

 

DIASPORA NELL’IMPERO ROMANO

Nell’Impero Romano, gli Ebrei presenti ovunque, per la diaspora avvenuta nel periodo ellenistico, godettero di importantissimi diritti: libertà di culto ed esenzione dal servizio militare.

Le ultime due e definitive diaspore ebraiche avvennero dopo le due Guerre Giudaiche, ai tempi dell’Imperatore Tito e dell’Imperatore Adriano.

 

L’ALTRA DIASPORA ORIENTALE

Negli ultimi secoli dell’Impero Persiano e nei secoli immediatamente successivi esistevano insediamenti ebraici in Armenia, a N del Caucaso, lungo il Golfo Persico, a N dell’Asia Centrale, nell’Arabia Settentrionale e Meridionale.

 

 

 

Produzioni cultural – religiose delle diaspore

 

NASCITA E PREDICAZIONE DI CRISTO

Gesù Cristo nasce durante il periodo di Ottaviano. Ad Ottaviano Augusto succedi il figliastro e figlio adottivo Tiberio, che amministra lo Stato in modo scrupoloso ed economo, e dà molta attenzione ai diritti dei sudditi delle Province, così da impedire ingiustizie e sfruttamenti nei loro confronti. Durante questi anni Gesù Cristo svolge la sua predicazione e viene attestata dai suoi discepoli la morte e la risurrezione; inizia lo sviluppo e la rapida espansione delle comunità cristiane, a cui Tiberio non fu affatto ostile, ma che cercò di proteggere dagli abusi.

N.B. La nascita di Cristo sarebbe avvenuta 6 – 7 anni prima di quanto si fosse pensato fin dal VI sec. d.C.; infatti si sarebbe confuso il regno di Erode con quello di Erode Antipa, suo successore. Questa ipotesi è confermata almeno da tre elementi: la presenza di un censimento, l’effettiva crudeltà del primo Erode e il passaggio reale di una cometa.

 

ARAMEI E LINGUA ARAMAICA

Gli Aramei erano un gruppo di comunità semitiche che crearono dovunque piccoli stati indipendenti tra loro, o al massimo confederati; la loro lingua conquista il predominio in tutto l’Oriente, in quanto diventa la lingua ufficiale dell’Impero Persiano nell’amministrazione, nel commercio e nella cultura. Insomma fu la lingua "franca" (=internazionale) di tutto il Mondo Orientale antico, almeno fino al 300 a.C. quando prese il suo posto il Greco. Poi si affermò il Latino e in seguito l’Arabo; attualmente è definita "lingua franca" l’Inglese.

 

 

 

SEMITI E CAMITI

SEM

Figlio primogenito di Noè, fu benedetto da Dio perché ebbe riguardo nei confronti del padre ubriaco. Da lui deriva il ceppo dei Semiti, uno dei tre gruppi etnici nei quali, secondo la Sacra Scrittura, si divide la razza umana.

SEMITI

Complesso di popoli forse originario dell’Asia Centrale e oggi presente nella vasta area dell’Asia a tutta la penisola arabica. Discendenti degli Accadi, i popoli semitici ebbero un’unitarietà razziale alle origini, ma essa si frantumò nel corso della storia. Comprendono: Accadi (Assiri e Babilonesi), Amorriti, Cananei, Aramei (Fenici, Ebrei, …), Arabi ed Etiopi.

SEMITICO

Le lingue semitiche costituiscono un gruppo molto omogeneo. Tradizionalmente vengono suddivise in un ramo orientale (accadico, assiro, babilonese) e in un ramo occidentale (amorritico, aramaico, cananeo, fenicio).

CAM

Figlio minore di Noè, per aver deriso il padre ubriaco causò la maledizione paterna che ricadde su Canaan, uno dei suoi figli dai quali discendono i popoli dell’Africa e dell’Asia Occidentale.

CAMITI

Generica denominazione dei popoli negri dell’Africa nord – orientale.

CAMITICO

Sotto questo termine si comprende un complesso di lingue parlate in tutta l’Africa Settentrionale e nella fascia che va dall’Egitto fino all’Equatore. Si distinguono tre gruppi linguistici: l’egiziano, il berbero (dall’Egitto al Marocco) e il cuscitico (dal Sudan al Kenya).

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