SPRAZZI...

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Durante le giornate grigie, a volte il sole spunta a un tratto dalle nuvole, o ritorna dopo essere stato coperto per qualche minuto.
Il raggio nuovo ti colpisce e ti scalda. Spesso lo senti sulla tua pelle, ma non succede nulla.
Altre volte, istintivamente, giri il viso e ti fai riscaldare, come certi fiori che, all’arrivo della luce, lentamente si aprono. Oppure questo nuovo raggio ti sembra un nuovo inizio, ti scalda piu’ di mille fuochi e ti fa sorridere.
Eppure il sole e’ sempre lo stesso, il cielo e’ li’, le nuvole sono sempre esistite e sempre esisteranno.
Anche le parole ci bombardano ogni giorno, scorrono sulla nostra pelle e dentro al nostro cervello.
Ma certe volte l’occhio che, vagamente svogliato, scorreva una pagina, si ferma, rilegge un passo, si stacca dal foglio e si rivolge alla finestra. O a un punto invisibile della nostra stanza.
O l’orecchio, che sentiva ma non ascoltava, viene folgorato da una frase o da una parola. Qualcosa, che si scolpisce nella mente, qualcosa che indossi, che si adatta al tuo stato d’animo, al tuo problema.
Le stesse parole, un anno, un giorno, un’ora prima non avrebbero fatto nessun effetto. E magari tra un’ora suoneranno vuote.

Sono Sprazzi
 

Cosi’ come lo scalino ha impresso in se’ il piede della madre indaffarata, del giovane innamorato, o del ladro furtivo, cosi’ queste parole contengono noi, colti, come in una fotografia, nell’atto di mutare, soffrire, pensare, dimenticare.

In questo sito ci sono i miei sprazzi. Io parlo poco di me, ma forse se volete scoprirmi un po’ di piu’ in queste parole e’ racchiuso un po’ quello che sono o sono stato. Forse anche voi volete regalare I vostri sprazzi a chi voglia leggere. Qui c’e’ posto. Buona visita.

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