Questo metodo è maturato nell'arco degli ultimi 30 anni dalle sue origini militari in un metodo di insegnamento del paracadutismo sportivo di successo. L'allievo frequenta delle lezioni a terra e poi viene portato a circa 1500 metri di altezza per il volo. La prima uscita consiste semplicemente in una uscita dal portello di un piccolo aereo (ad esempio, un Cessna o un Pilatus). Mentre l'allievo si allontana in caduta dall'aereo, la vela principale viene aperta da una fune di vincolo collegata all'aereo. Si è in caduta libera per due,tre secondi prima che il paracadute venga aperto.
Dopo all'incirca 2 buone uscite, l'allievo sarà addestrato a tirare la maniglia di apertura. Nei successivi tre lanci l'allievo dovrà dimostrare di essere in grado di tirare una maniglia di apertura "fasulla" prima che la fune di vincolo rilasci il paracadute. Dopo ciò, l'allievo può procedere alla prima vera caduta libera.
La prima caduta libera è un "esci a apri", in cui l'allievo comincia la sequenza di apertura non appena fuori dall'aereo. Poi, ritarderà l'apertura di 10 secondi, incrementando via via la durata della caduta libera, fino ad arrivare alla totale caduta libera da 4000 metri alla quota di apertura.
Esiste anche la possibilità di ricorrere all'aiuto di un'istruttore che aiuti nel primi lanci senza fune di vincolo. In questo caso, l'istruttore si stacca dall'aereo insieme all'allievo e lo mantiene nella posizione corretta, agevolandogli o sostituendosi a lui nell'apertura della vela.
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