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Per consentire un atterraggio sicuro, la vela deve essere ben aperta, simmetrica e controllabile; il paracadutista deve essere in grado di virare e frenare con affidabilità.
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Spiegata la vela, il paracadutista dovrebbe vedere una vela ben aperta e grossomodo rettangolare, dalla quale si dipartono i fasci funicolari e le funi dei comandi.
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I fasci funicolari e le funi dei comandi collegano la vela alle quattro bretelle che costituiscono la parte superiore dell'imbragatura.
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Immediatamente al di sopra delle bretelle vi è una membrana rettangolare chiamata 'slider'.
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Lo slider scivola dall'alto verso il basso lungo i fasci funicolari durante l'apertura.
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Lo slider è anche detto temporizzatore di apertura, e serve a rallentare e organizzare l'apertura.
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Su entrambe le due bretelle posteriori si trovano due maniglie di tessuto, chiamate comandi.
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Con entrambi i comandi completamente sù, la vela scivola in avanti alla massima velocità.
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La vela vira a destra quando il comando di destra è tirato verso il basso, a sinistra quando il comando di sinistra è tirato verso il basso.
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La vela continua a virare finchè il comando è mantenuto in basso.
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Far virare la vela comporta un aumento della velocità di discesa verticale ( perdita di portanza ).
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La vela smette di virare quando entrambi i comandi vengono allineati.
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Il paracadutista deve concludere una virata in tempo per l'atterraggio ( toccare terra durante una virata provoca gravi danni fisici al paracadutista ).
Nota: per prevenire una collisione, guardare sempre nella direzione in cui si intende dirigersi prima di iniziare la virata.
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La manovra che consiste nell'abbassare entrambi i comandi fino a portare la vela fin quasi allo stallo, poco prima di toccare terra, è chiamata frenata. Una frenata converte temporaneamente parte della velocità di avanzamento in portanza.
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Tirare entrambi i comandi permette di ridurre la velocità di avanzamento orizzontale, come un freno.
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Tirando entrambi i comandi, si ottiene di incurvare le code della vela verso il basso. L'aria, deflessa verso il basso, produce l'effetto inverso sulla vela, che viene momentaneamente spinta verso l'alto.
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Mentre la vela rallenta, il paracadutista ondeggia leggermente in avanti, incrementando "angle of attack" temporaneamente.
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La frenata è seguita da uno stallo quando la frenata è protratta troppo a lungo e i freni sono troppo abbassati.
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Un paracadutista può incorrere in zone di turbolenza.
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Aspettarsi turbolenza nelle aree sottovento ad un ostacolo, fino ad una distana pari a 10-20 volte l'altezza dell'ostacolo stesso.
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Gli effetti e la probabilità di incontrare turbolenza aumenta con l'aumentare della velocità del vento.
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Turbolenze si incontrano spesso:
- vicino alle piste
- lungo strade asfaltate
- sulla congiunzione di due terreni di colore o copertura diversi
- in coda ad altri paracadutisti
- sopra terreni irregolari
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In una zona di turbolenza
- mantenere la direzione voluta con lievi ma efficaci azioni sui comandi.
- volare con i freni al minimo
- preparsi ad uno atterraggio assai duro
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Oltre alla normale condizione di planata, la vela pò trovarsi in altre due situazioni: stallo e volo inverso
- uno stallo è uno stato stabile in cui la velocità di avanzamento orizzontale è minore e la velocità di caduta verticale è maggiore.
- il volo inverso è indotto abbassando le code al di sotto delle bocche:
- provoca instabilità e chiusura della vela
- può essere irreversibile
- non è raccomandato
- potrebbe essere contrario alle raccomandazioni del costruttore della vela
- per ricoverare da uno stallo sollevare gradualmente i comandi in modo da non provocare una possibile chiusura parziale della vela e una brusca accelerazione verso il basso.
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Esiste un punto in cui la frenata di atterraggio produce la massima portanza per il maggior tempo possibile. Durante la frenata è necessario:
- tenere piedi e ginocchia vicini per mantenere l'orientamento frontale durante la frenata
- frenare con le mani di fronte in modo da controllare visualmente che entrambe siano alle stessa altezza
- per trovare il miglior punto di frenata, sperimentare con diverse velocità di frenata e diversi punti di frenata massima
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Utilizzare la frenata piu' efficace per l'atterraggio, iniziando la manovra ad una altezza rispetto a terra pari alla propria altezza.
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Frenare fino a raggiungere la minima velocità di discesa verticale e mantenere poi i comandi nella stessa posizione finchè non si tocca terra.
- una volta che si è entrati in stallo, incrementare i freni peggiora lo stallo
- sollevare i comandi di colpo provoca una brusca caduta verso il basso
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