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La vela di un paracadute


Le moderne vele sono delle opere di ingenio veramente notevoli. Lontane anni luce dagli antidiluviani "tondi", le vele attuali sono dotate di prestazioni veramente impressionanti. Quelle che seguono sono nozioni indispensabili per governare una vela e per capirne meglio il suo funzionamento.




Per consentire un atterraggio sicuro, la vela deve essere ben aperta, simmetrica e controllabile; il paracadutista deve essere in grado di virare e frenare con affidabilità.

  1. Spiegata la vela, il paracadutista dovrebbe vedere una vela ben aperta e grossomodo rettangolare, dalla quale si dipartono i fasci funicolari e le funi dei comandi.

  2. I fasci funicolari e le funi dei comandi collegano la vela alle quattro bretelle che costituiscono la parte superiore dell'imbragatura.

  3. Immediatamente al di sopra delle bretelle vi è una membrana rettangolare chiamata 'slider'.

    • Lo slider scivola dall'alto verso il basso lungo i fasci funicolari durante l'apertura.
    • Lo slider è anche detto temporizzatore di apertura, e serve a rallentare e organizzare l'apertura.

  4. Su entrambe le due bretelle posteriori si trovano due maniglie di tessuto, chiamate comandi.

    • Con entrambi i comandi completamente sù, la vela scivola in avanti alla massima velocità.
    • La vela vira a destra quando il comando di destra è tirato verso il basso, a sinistra quando il comando di sinistra è tirato verso il basso.
    • La vela continua a virare finchè il comando è mantenuto in basso.
    • Far virare la vela comporta un aumento della velocità di discesa verticale ( perdita di portanza ).
    • La vela smette di virare quando entrambi i comandi vengono allineati.
    • Il paracadutista deve concludere una virata in tempo per l'atterraggio ( toccare terra durante una virata provoca gravi danni fisici al paracadutista ).

  5. Nota: per prevenire una collisione, guardare sempre nella direzione in cui si intende dirigersi prima di iniziare la virata.

  6. La manovra che consiste nell'abbassare entrambi i comandi fino a portare la vela fin quasi allo stallo, poco prima di toccare terra, è chiamata frenata. Una frenata converte temporaneamente parte della velocità di avanzamento in portanza.

    • Tirare entrambi i comandi permette di ridurre la velocità di avanzamento orizzontale, come un freno.
    • Tirando entrambi i comandi, si ottiene di incurvare le code della vela verso il basso. L'aria, deflessa verso il basso, produce l'effetto inverso sulla vela, che viene momentaneamente spinta verso l'alto.
    • Mentre la vela rallenta, il paracadutista ondeggia leggermente in avanti, incrementando "angle of attack" temporaneamente.
    • La frenata è seguita da uno stallo quando la frenata è protratta troppo a lungo e i freni sono troppo abbassati.


  7. Un paracadutista può incorrere in zone di turbolenza.

    • Aspettarsi turbolenza nelle aree sottovento ad un ostacolo, fino ad una distana pari a 10-20 volte l'altezza dell'ostacolo stesso.
    • Gli effetti e la probabilità di incontrare turbolenza aumenta con l'aumentare della velocità del vento.
    • Turbolenze si incontrano spesso:
      • vicino alle piste
      • lungo strade asfaltate
      • sulla congiunzione di due terreni di colore o copertura diversi
      • in coda ad altri paracadutisti
      • sopra terreni irregolari
    • In una zona di turbolenza
      • mantenere la direzione voluta con lievi ma efficaci azioni sui comandi.
      • volare con i freni al minimo
      • preparsi ad uno atterraggio assai duro


  8. Oltre alla normale condizione di planata, la vela pò trovarsi in altre due situazioni: stallo e volo inverso

    • uno stallo è uno stato stabile in cui la velocità di avanzamento orizzontale è minore e la velocità di caduta verticale è maggiore.
    • il volo inverso è indotto abbassando le code al di sotto delle bocche:
      • provoca instabilità e chiusura della vela
      • può essere irreversibile
      • non è raccomandato
      • potrebbe essere contrario alle raccomandazioni del costruttore della vela
    • per ricoverare da uno stallo sollevare gradualmente i comandi in modo da non provocare una possibile chiusura parziale della vela e una brusca accelerazione verso il basso.

  9. Esiste un punto in cui la frenata di atterraggio produce la massima portanza per il maggior tempo possibile. Durante la frenata è necessario:

    • tenere piedi e ginocchia vicini per mantenere l'orientamento frontale durante la frenata
    • frenare con le mani di fronte in modo da controllare visualmente che entrambe siano alle stessa altezza
    • per trovare il miglior punto di frenata, sperimentare con diverse velocità di frenata e diversi punti di frenata massima

  10. Utilizzare la frenata piu' efficace per l'atterraggio, iniziando la manovra ad una altezza rispetto a terra pari alla propria altezza.

  11. Frenare fino a raggiungere la minima velocità di discesa verticale e mantenere poi i comandi nella stessa posizione finchè non si tocca terra.

    • una volta che si è entrati in stallo, incrementare i freni peggiora lo stallo
    • sollevare i comandi di colpo provoca una brusca caduta verso il basso




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Matteo Vescovi ©