GUERRA FREDDA E COESISTENZA PACIFICA

Nella seconda metà degli anni Cinquanta i rapporti USA-URSS si incamminarono così sulla nuova strada della distensione, nonostante le numerose e gravi crisi locali.                                                                                                                          Per primo fu Kruscev a coniare la dottrina della <coesistenza pacifica> fra socialismo e capitalismo, sostenendo che, pur restando i due sistemi antagonisti, la loro sfida non dovesse svolgersi sul terreno militare ma bensì su quello della pacifica competizione economica, nella quale il sistema migliore avrebbe dimostrato la propria superiorità imponendosi come modello in tutto il mondo. Ciò non significa tuttavia la rinuncia dell'URSS ad appogiare la lotta di classe nel mondo e quindi a sostenere la lotta contro il colonialismo e l'imperialismo dei popoli del Terzo Mondo, nè tanto meno la rinuncia a consolidare il blocco socialista sotto l'egemonia sovietica. La strada della <coesistenza pacifica> portava così l'Unione Sovietica a spostare il terreno principale dello scontro nel Terzo Mondo, dove del resto gli Stati Uniti si stavano impegnando sempre più per estendere la propria influenza, cogliendo i frutti della crisi del colonialismo europeo.

 

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