LA DECOLONIZZAZIONE

Tra il 1945 e il 1975 circa tramontò definitivamente il secolare dominio delle potenze europee nel mondo e in particolare in Asia e Africa, dove sorse una nuova costellazione di stati indipendenti, alcuni inseriti nelle sfere di influenza di USA e URSS, altri alla faticosa ricerca di una vita per conservare un'effettiva indipendenza.

I FATTORI:

 

LE FASI DELLA DECOLONIZZAZIONE

Nell'immediato dopoguerra le colonie asiatiche, il Medio Oriente e l'Africa settentrionale raggiunsero per prime l'indipendenza. In Asia il dominio europeo era stato fortemente scosso durante la guerra dell'occupazione giapponese e già da allora erano sorti movimenti nazionalisti impegnati sia contro i giapponesi sia contro il colonialismo. La Gran Bretagna fu la prima a prenderne atto, smantellando per via pacifica tutto il proprio impero coloniale a cominciare dall'India, dove il movimeno nazionalista organizzato nel Partito del Congresso era attivo fin dal 1885 ed era ispirato dalla figura carismatica di Gandhi.Indonesia e Indocina dovettero invece liberarsi dal dominio olandese e francese con la forza delle armi. Il Medio Oriente Francia e Gran Bretagna dovettero rinunciare ai <mandati> che dal 1920 esercitavano rispettivamente su Siria e Libano, e su Transgiordania e Palestina, concedendo loro l'indipendenza. In Palestina, però, la nascita dello stato di Israele, a opera dell'immigrazione ebraica, fu rifiutata dagli stati arabi vicini, generando un contrasto arabo-israeliano destinato a sfociare nei decenni seguenti in un perenne stato di tensione e in periodici conflitti. Nell'Africa settentrionale il processo di decolonizzazione si svolse in un drammatico crescendo di tensioni, poichè il forte insediamento di cittadini francesi in Tunisia, Marocco e soprattutto Algeria spinse la Francia a una resistenza durissima, che culminò nella lunga e atroce guerra d'Algeria. La seconda fase della decolonizzazione si svolse intorno al 1960 ed ebbe come epicentro l'Africa nera. Sia la Gran Bretagna sia la Francia preferirono accompagnare o promuovere esse stesse il processo di decolonizzazione, al fine di evitare conflitti e di mantenere buoni rapporti economici con le ex colonie. Drammatica fu invece la vicenda del Congo, cui il Belgio concesse l'indipendenza senza alcuna preparazione: il paese precipitò immediatamente in una tremenda guerra civile tra etnie diverse, alimentata dagli interessi economici occidentali volti a controllare la ricca regione mineraria del Katanga. Il processo di decolonizzazione si concluse in fine, alla metà degli anni Settanta, con l'indipendenza delle colonie portoghesi in Africa, l'Angola e il Mozambico, a seguito del colpo di stato che nel 1974 instaurò un regime democratico in Portogallo.

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