qrosso.gif (112 byte) Documentazione del traffico: cosa dice la legge

Attualmente la documentazione integrale del traffico viene negata all'utente con la scusa della Privacy e, piu' precisamente, per effetto dell'art. 5 (comma 3) del D.L. 171/98.

Curiosamente tale decreto dovrebbe essere la "trasposizione" (almeno cosi' viene gabellato) della Direttiva Europea 97/66/CE. Si sostiene cioe' ad ogni pie' sospinto che tale direttiva imporrebbe il mascheramento delle ultime cifre delle telefonate riportate nella documentazione.

Ora, noi siamo andati a leggerci questa mitica direttiva, ed abbiamo scoperto che non e' affatto cosi'. Ci sono due precisi riferimenti alla fatturazione dettagliata, ma in nessun caso si impone l'oscuramento delle ultime cifre.

Alla considerazione n. 18, si dice:

"considerando che l'introduzione di fatture dettagliate ha aumentato le possibilità dell'abbonato di verificare l'esattezza delle somme addebitate dal fornitore del servizio e, al tempo stesso, può mettere in pericolo la vita privata degli utenti dei servizi di telecomunicazione offerti al pubblico;

che pertanto, per tutelare la vita privata degli utenti, gli Stati membri devono incoraggiare lo sviluppo di opzioni diverse di servizi di telecomunicazione, ad esempio possibilità alternative di pagamento che permettano un accesso anonimo, o rigorosamente privato, ai servizi di telecomunicazione offerti al pubblico, quali carte telefoniche, oppure possibilità di pagamento con carta di credito;

che, in alternativa, gli Stati membri possono prescrivere, allo stesso scopo, che nei numeri chiamati menzionati nelle fatture dettagliate, siano cancellate alcune cifre;

Sono evidenziati in neretto i passi fondamentali, da cui si può facilmente desumere che la facolta' (e non imposizione!) di oscurare le cifre e' consentita nel caso non esistano possibilita' di pagamento con accesso anonimo (e in Italia esistono sia le carte prepagate che le carte di credito!), ed appare comunque riferita in tutta evidenza ai servizi di telefonia offerti al pubblico!!! Ovvero telefoni pubblici! Che c'entrano i telefoni privati domestici??? NIENTE!

E' ben vero che il testo e' ambiguo e si presta purtroppo a diverse interpretazioni, tuttavia sembra chiaro che l'oscuramento dei numeri ad un abbonato di un telefono privato risulta a dir poco vessatorio. I "considerata" della direttiva comunque hanno un valore relativo, e quello che conta sono gli articoli veri e propri.

Il preciso riferimento alla fatturazione dettaglia e' dunque l'art. n. 7, ovvero "fatturazione dettagliata":

1. Gli abbonati hanno diritto a ricevere fatture non dettagliate.

2. Gli Stati membri applicano le disposizioni nazionali per conciliare i diritti degli abbonati che ricevono fatture dettagliate con il diritto alla vita privata degli utenti chiamanti e degli abbonati chiamati, ad esempio garantendo che detti utenti e abbonati possano disporre di sufficienti modalità alternative per le comunicazioni o per i pagamenti.

Anche in questo caso, come si puo' vedere, non vi e' alcun riferimento all'obbligo di oscurare le cifre, in quanto si prescrive tutt'altra cosa, e cioe' che gl utenti abbiano modalita' alternative per le comunicazioni o per i pagamenti. Che cosa c'entra dunque l'oscuramento dei numeri inflitto agli utenti nel relativo D.L. 171/98??? Il Garante prof. Rodota', ed altri che hanno l'impudenza di raccontar simili panzane, secondo cui sarebbe la direttiva europea che lo impone, devono ancora spiegarcelo.

Se la tutela della privacy ha infatti un senso quando si tratta di telefoni pubblici o, ad esempio, di telefoni aziendali, il mascheramento delle cifre anche agli intestatari di utenze private e' assolutamente demenziale. Anzi peggio: e' vessatorio nei confronti degli abbonati privati che, lo ricordiamo, in Italia sono circa 26 milioni, ed hanno tutti i diritti di ricevere la documentazione integrale degli addebiti, cosi' come avviene per qualsiasi fatturazione a fronte di acquisto di beni o servizi.

Non si capisce infatti per quale ragione un abbonato non abbia diritto alla documentazione integrale delle sue stesse telefonate, che tra l'altro dovra' comunque pagare. La pretesa di Telecom poi di "tutelare" in questo modo la privacy dei famigliari e', a dir poco, aberrante.

La privacy famigliare sara', eventualmente, protetta dal capofamiglia e intestatario della linea telefonica, e certo non da Telecom Italia, che pretende cosi' di trattare i propri clienti alla stregua di minorati mentali. In realta', tutto questo ostruzionismo sulla documentazione integrale ha un solo scopo: quello di impedire all'utente di controllare il proprio traffico e, quindi, qualsiasi contestazione degli addebiti.

C'e' chi sostiene anche che questa finta trasparenza serva soprattutto ad evitare che esploda il mega scandalo delle bollette gonfiate, ovvero milioni di scatti fasulli rifilati sulle bollette di ignari utenti.

Come si fa infatti a contestare un numero a cui mancano tre cifre? O a controllare la gran parte del traffico che "sparisce" dalla documentazione con la clausola dei "4 scatti"? Impossibile!

Sono stati fatti tuttavia dei tentativi di "ribellione" a questo stato di cose: molti utenti hanno contestato le bollette pagando solamente i costi certi, ovvero canone, accessori, servizi aggiuntivi eccetera. Le conseguenze finora sono state controverse: in alcuni casi Telecom non ha staccato la linea perche' i canoni risultavano pagati, in altri invece (dipende dalle decisioni che vengono prese di volta in volta nelle varie filiali) il gestore monopolista ha contrastato i ribelli con la linea dura, cercando di stroncare sul nascere i contestatori con l'interruzione del servizio e persino con la risoluzione contrattuale.

Cosa risponde il Ministero sulla questione della documentazione

Chi scrive ha tentato di ottenere a sua volta la documentazione integrale ricorrendo ad una protesta al Ministero delle Comunicazioni (PT). Riporto di seguito i contenuti di un colloquio telefonico del 10 febbraio 1999 con un funzionario del Ministero delle Comunicazioni -Sede di Bolzano-, e che rappresenta quindi la posizione ufficiale dello Stato riguardo al problema della documentazione del traffico nelle bollette telefoniche:

FUNZIONARIO: sono intervenuto presso Telecom e vorrei proporle un incontro, qui da noi, per esaminare con loro la documentazione del traffico contestata...

A.G. : ma la documentazione e' in chiaro? E' integrale?

FUNZIONARIO: No. I numeri hanno le ultime tre cifre oscurate...

A.G. : allora non mi interessa. Cosa me ne faccio di una documentazione coi numeri oscurati? Cosa posso controllare? Non ha senso..

FUNZIONARIO: la legge (171/98 ndr) parla chiaro. Detto inter nos, io posso essere d'accordo con Lei che cosi' la documentazione e' carente, ma la legge e' quella e noi, come Ministero, dobbiamo rispettarla. Poi lo impone una direttiva europea..

A.G. : no guardi, io la direttiva europea me la sono letta da cima a fondo, e non ho trovato nessun accenno all'obbligo dell'oscuramento... Anzi, se lei fosse cosi' cortese da citarmi l'eventuale passo gliene sarei grato...

FUNZIONARIO: (imbarazzato) be', ora non ho sottomano il testo...

A.G. : ma in sostanza come posso, stando cosi' le cose, controllare seriamente il mio traffico?

FUNZIONARIO: si prenda un bel contascatti!

A.G. : guardi che Telcocom non riconosce alcuna validita' di prova al contascatti...

FUNZIONARIO: e' vero, pero' lei puo' controllare se ci sono cose strane... e se ci sono poi viene qui da noi, siamo qui per questo...

A.G. : scusi, ma se mi addebitano scatti in piu', o telefonate mai fatte, contascatti o no io non ho in mano alcuna prova...

FUNZIONARIO: guardi, qui lo dico e qui lo nego, i sistemi perfetti non esistono, possibilita' di errore ce ne saranno sempre. Se le addebitano 10 o 20 scatti in piu' lo potranno fare e lei non se ne accorgera' mai...

A.G. : ma e' proprio per questo che io pretendo la documentazione integrale!

FUNZIONARIO: ma anche con la documentazione lei non risolve il problema di eventuali errori..

A.G. : ma abbia pazienza, e allora dovrei rinunciarvi a priori?? Ma che discorsi sono...

FUNZIONARIO: ma lei puo' controllare la documentazione... anche se mancano tre numeri finali lei puo' rinconoscere la telefonata...

A.G. : no guardi, io non posso rinconoscere un bel niente, ci sono mille combinazioni possibili... Come contesto un numero a cui mancano tre cifre? Me lo dica lei, mi faccia un esempio pratico...

FUNZIONARIO: be', per esempio, e' capitato tempo fa a un mio nipote di contestare un numero... gli avevano addebitato scatti a un numero verde...

A.G. : Ah, andiamo bene! Succede pure questo... Vabbeh, e a parte i numeri verdi?

FUNZIONARIO: beh, quando su una telefonata per esempio trova un numero spropositato di scatti... quella la puo' contestare...

A.G. : e grazie tante! ma questi sono casi eccezionali... e tutti gli altri? Quelli che si possono nascondere sotto l'apparenza di normali telefonate? Oltretutto Telecom viola il DL 171/98, che non prescrive alcun limite in scatti nella documentazione...

FUNZIONARIO: a questo riguardo Telecom si sta adeguando, sara' questione di mesi, 3 o 4, forse due... Devono adeguare tutto il software delle centrali... non e' uno  scherzo, lei capisce..

A.G. : ho capito, insomma l'utente di riffa o di raffa se la piglia sempre in saccoccia...

FUNZIONARIO: purtroppo le leggi sono queste... Ma dia retta a me, si prenda un bel contascatti...

Queste le deprimenti risposte dei funzionari del Ministero... :(((

Non va meglio purtroppo neppure sul fronte di quelle istituzioni che hanno, o dovrebbero avere, il compito specifico di tutelarci.

Le bugie di Rodota' alla radio

Persino il Garante della Privacy prof. Stefano Rodota' sembra purtroppo contro gli utenti e dalla parte di Telecom Italia: ecco cos'ha incredibilmente dichiarato nel corso del programma radiofonico "Radioacolori", condotto da Oliviero Beha e andato in onda lunedi' 8 marzo 1999 su RADIOUNO (RAI):

rodota2.jpg (8251 byte)altop.gif (918 byte) realaudio di Rodota'

"Intervengo sul punto della documentazione della fatturazione. Mi concentro sulla questione che mi riguarda e cioè le ultime tre cifre oscurate. Devo dire che il decreto 171/98 che è citato dall’ascoltatore non è una bizzarria del legislatore italiano ma riflette, come Beha ricordava prima, una direttiva europea, quindi noi ci dobbiamo conformare a questo principio. È vero che alcuni paesi ritengono che sia ridondante però devono seguire quella indicazione anzi, in alcuni paesi vengono oscurate le ultime 4 cifre, non le ultime tre”.

Rodotà, anche lui, dice le bugie quando da' ad intendere che la direttiva europea impone l'oscuramento delle cifre, come gli contesta il Difensore Civico di Trento in una lettera: la direttiva europea si esprime in termini di possibilità e non di obbligo! Il Garante omette di dire poi che non tutti i paesi europei oscurano le cifre: in  Belgio, in Portogallo e anche in Germania, per esempio, gli utenti ricevono da anni la documentazione integrale, senza oscuramenti in nome della privacy o di altri pretesti o furberie.

Il Garante e' dunque, evidentemente, dalla parte dei poteri forti. Per questo e' nostra intenzione tentare un ricorso alla commissione europea per segnalare l'evidente stravolgimento degli intenti della direttiva europea.