Alla
faccia della privacy
La "Seat-Pagine
Gialle" lucra miliardi da decenni vendendo i dati degli abbonati alle
aziende di marketing. Senza chiedere niente a nessuno
E' curioso: nella documentazione del traffico allegata alle bollette, com'e'
noto, con la scusa della privacy si negano all'abbonato i dati delle sue stesse
telefonate, oscurandogli le ultime tre cifre. Ma nello stesso tempo, alla
faccia della privacy, si vendono gli indirizzi degli abbonati senza aver richiesto
loro alcun consenso. Non c'e' qualcosa che stride in tutto questo? Non ci
credete? Guardate cosa abbiamo trovato sul sito di Seat-Pagine Gialle (Telecom
Italia), che riportiamo qui sotto: si scopre che "nel rispetto della
legge" (sic!) si commerciano allegramente i nominativi degli utenti da
decenni, senza che alcun consenso sia mai stato richiesto agli interessati.
Infatti agli abbonati anteriori al 1996 (Legge sulla
privacy 675/96) non e' mai stato chiesto alcunche'.
Ma c'e' di peggio, perche' nella cosiddetta legge sulla privacy si e' pensato
bene di parare il culo a Telecom Italia, esentandola dall'obbligo di chiedere
il consenso ai propri abbonati con l'art. 12,
capo "c". Ricordiamo che in Spagna, diversamente dall'Italia, il
governo ha invece obbligato il gestore monopolista a chiedere il consenso
ai propri abbonati
riguardo al trattamento dei dati.
In Italia insomma i poteri forti godono della solita protezione mafiosa delle
istituzioni, di quelle istituzioni cioe' che dovrebbero tutelarci! Poveri
noi! Ricordiamo che gli abbonati del telefono, tra l'altro sotto il ferreo
monopolio di Telecom, hanno fornito i loro dati al gestore per avere il servizio
telefonico, non per farsi intasare la casella della posta con pubblicita'
non richiesta. Ci sembra quindi il MINIMO che Telecom Italia debba chiedere
ai propri abbonati se acconsentono che i loro indirizzi siano utilizzati per
scopi diversi da quello della gestione del servizio, e cioe' venduti alle
societa' di marketing.
Ma siccome chiedere il consenso a quei poveri imbecilli di abbonati costerebbe
un bel po' di soldi, ecco che si fa la legge su misura, con la graziosa esenzione
ad hoc per Telecom Italia. Che dal monopolio telefonico lucra anche i miliardi
sul monopolio della Pagine Gialle.
Dal sito http://www.seatdirect.com "Conoscere con precisione chi sono i vostri futuri clienti, dove vivono, cosa e quanto consumano, e' il punto di partenza di ogni azione di direct marketing di successo. LISTE TELEFONICHE PRIVATI Oltre 18 milioni di famiglie italiane, titolari di una linea telefonica, pari al 92% della popolazione nazionale. Alcuni dei target selezionabili sono:
Informazioni
disponibili
LISTE CLUSTER Sono liste particolarmente efficaci per selezionare potenziali clienti dalle caratteristiche sociodemografiche omogenee e residenti in determinate aree geografiche. Sono il risultato della classificazione geodemografica dellintera popolazione italiana, realizzata da SEAT DIRECT attraverso lanalisi dei dati statistici del Censimento della Popolazione ISTAT. Sono stati identificati 46 segmenti e 14 gruppi, ciascuno corrispondente ad un preciso stile abitativo e di consumo, localizzabile esattamente nel territorio. Attraverso lincrocio dei 46 segmenti con larchivio telefonico SEAT e' quindi possibile indirizzare le comunicazioni promozionali a target group altamente potenziali per molti prodotti e servizi. Con Cluster e' possibile:
Nel rispetto della legge Le
Liste SEAT DIRECT provengono dagli *Archivi Telefonici Ufficiali* |
Bella
"privacy" del cavolo! Negano all'utente *i suoi stessi dati* pero'
li vendono allegramente a destra e a sinistra senza chiedere niente a nessuno!
Ma il Garante della privacy Rodota'
che fa, dorme?