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RECENSIONI

Recensione di Dario Salani

Vi è una certa continuità temporale nei dipinti di Mauro Massaro. Un sottile
filo rosso lega il passato e il presente, in un continuum epocale che unisce
situazioni passate a momenti del presente. Questa sospensione atemporale
è la sua cifra stilistica. I quadri, realizzati con un buon impianto strutturale,
sono la risultante della somma tra colore e materia. I diversi supporti
utilizzati - dalle tele alla juta, dal legno alla masonite, fino alla tavola
e al cartone intelato, sono la base di una pittura pura, talvolta materica,
stesa con spatole . Massaro, descrivendo i suoi lavori, parla
di "armonia", di "grazia", di "buone sensazioni" che egli intende suscitare
in chi osserva le sue opere. E tali definizioni sono personificate nella
figura femminile, dalla eterna musa ispiratrice di una enorme quantità di
opere nella storia dell'arte di tutti i tempi. La donna è, infatti, sempre
presente nei quadri dell'autore, simbolo di grazia, di piacevolezza e di
armonia del creato. La sibilla, fata e musa, rappresenta l'idealizzazione
del bello e del sublime, ed è posta come soggetto privilegiato.
Nei dipinti di Massaro vi è un'equa suddivisione degli spazi, e l'imprecisione
dei tratti e la dissolvenza della linea diventa la caratteristica virtuosa
dell'artista; così come la calibrata incidenza luminosa è un'altra cifra
costante nella fattura dei suoi lavori. La caratterizzazione psicologica
delle ragazze raffigurate, le espressioni facciali - spesso enigmatiche
ed intriganti -, gravitano intorno a giochi di sguardi, di occhi, di ammiccamenti.
Dunque la sospensione temporale nell'arte di Mauro Massaro attinge a vari
momenti della storia dell'arte: l'impressionismo di un certo Dégas o Renoir,
la mitizzazione della figura femminile di Klimt, la rappresentazione stridente
di Schiele, fino arrivare all'enigmatico Casorati o al malinconico e disincantato
Hopper.
 Recensione della redazione di Tiscali Art:
Impressioni cromatiche di momenti di raccolta intimità nell'opera di Massaro che pare muoversi sul filo della memoria. Nonostante la scelta figurativa, che pone pretestuosamente una figura femminile come presenza protagonista, è il colore a dominare che crea atmosfere silenti quasi sospese nel tempo e irreali luci canicolari.

Recensione di E.Marengo

L’artista  Mauro Massaro, attraverso un percorso di ricerca e sperimentazione nell’utilizzo di svariate tecniche dell’immagine che l’ha accompagnato fin dalle prime fasi della sua carriera, approda nella sua dimensione piu’ congeniale proponendo una collezione notevole di dipinti eseguiti con sempre crescente estro ed espressivita’.

Abbandonati gli strumenti iniziali che hanno contribuito a costruire il Massaro pittore, e mi riferisco alla china, carboncino e sanguigna, tecniche miste con chine colorate ed acquarelli, acrilico, da qualche tempo si e’ infatti rivolto quasi completamente ad una tecnica “olio su tela” dove il colore viene distribuito senza ripensamenti sul supporto, da una spatola capace di una forte personalita’, che e’ costante in tutta la produzione recente dell’artista.

Ed e’ proprio la forte personalita’, insieme con la scelta dei soggetti rappresentati, a costituire la caratteristica peculiare di tutta la collezione, le figure prendono la forma di un'emozione, di un momento rubato istantaneamente alla vita, e restituiscono particolari intensi che prendono spazio nell’insieme, evidenziati con sensibilita’ e sapienza.

“Le donne” di Massaro appaiono estremamente attuali, uniscono la giusta intraprendenza alla dolcezza naturale e spontanea che le caratterizza; dietro l’aspetto a volte apparentemente duro dell’esistenza, appare innegabile la bellezza nel senso piu’ ampio, viene enfatizzata la dimensione interiore del soggetto, quasi a volerne rappresentare le piu’ recondite sensazioni, a voler superare quel volto per entrare a far parte del suo mondo.

 Notevoli ed ottimamente realizzate le espressioni dei visi, siano esse di abbandono, di esitazione, di intesa o semplicemente catturate in movimento; attraverso sguardi cosi’ profondamente credibili ed efficaci si ha l’impressione che non si tratti di pura immagine, ma che si instauri un vero e proprio rapporto emozionale.

La tendenza a rendere partecipe l’osservatore al momento interiore del soggetto e’ ulteriormente rafforzata dal contasto che si crea tra cio’ che e’ l’anima e cio’ che, quasi con noncuranza, avviene esternamente ad essa; questo trova espressione attraverso l’uso di una gamma cromatica particolarmente variabile che caratterizza ogni opera e sembra accompagnare gli stati d’animo comunicati dall’autore.

Nonostante il soggetto rappresenti comunque il vero fulcro attorno al quale si sviluppa l’azione, il quadro presenta sempre uno spiccato quanto gradevole equilibrio nella gestione degli spazi e nella cura del particolare, importante, senza comunque lasciare che l’economia generale ne venga modificata. La stessa scelta delle dimensioni del quadro, la composizione della scena rappresentata, lasciano spazio ad altri elementi minori, oggetti, accessori, che integrano il contesto pur essendo potenzialmente autonomi, comunque forti e presenti.

Elementi che vengono filtrati, che perdono la banalita’ delle loro linee familiari per assumere una prospettiva nuova, che attira lo sguardo, che aggiunge qualcosa, che regala piacere all’osservatore.

Particolare nota meritano i cieli, lievi o cupi, sereni o perturbati, il mare incontaminato della sua isola o quello minaccioso del dolore, aspetti di questa terra molto cari all’autore, che assumono di volta in volta forme e cromie nuove, sempre estremamente riuscite ed efficaci.

I pensieri vengono proposti con maturita’, le figure portano con se’ una molteplicita’ di esperienze vissute senza tralasciare niente, con la capacita’ di non fermarsi davanti alla banalita’ dell’immediato, con la conseguente profondita’ racchiusa nei concetti espressi.

Oltre ad un’ottima tecnica stilistica evidente in tutte le opere unita ad un impeccabile spirito d’osservazione, elemento comune e di continuita’ rimane comunque la facilita’ della comunicazione, la capacita’ nel racchiudere in una scena elementi essenziali e densi di significato, con forza e in modo sereno, apparentemente imparziale.

In conclusione, tutto nei quadri di Massaro sembra comunicare che la pittura e’ e deve essenzialmente essere un’emozione, la buona tecnica non puo’ essere fine a se stessa, non deve essere ostentata o intesa come esercizio di stile; la pittura deve fluire impetuosa, immediata, mai calcolata, sincera; la buona tecnica ne e’ esclusivamente il suo linguaggio.

Ed e’ cosi’ che l’accento non e’ posto sulle proporzioni perfette, non piu’ strettamente necessarie seppur raggiungibili, sulle soluzioni convenzionali o eccessivamente provocatorie. Il risultato e’ ottenuto con piu’ efficacia se si punta al cuore, direttamente, senza complicazioni o passaggi intermedi, spontaneamente e con gusto, molto gusto.