A 324 metri s.l.m., sul crinale di Sighientu che sovrasta a Sud l'ampia vallata dove scorre il Riu Bacca Mandra e a ovest tutto il territorio che scende verso Canneddus ed oltre, affiorano i resti di quello che era il nuraghe di Sighientu, definito de susu (= di sopra) per distinguerlo dall'altro denominato de basciu (=di giu' o di sotto) che si ergeva a breve distanza a quota di 239 metri s.l.m. in direzione Sud.
Prendono il nome dal toponimo Sighientu (Seguivento) che non lascia dubbio sulla sua origine, appunto il vento.
Di quello che fu un nuraghe di rilevante posizione strategica resta soltanto quanto basta per classificarlo come monotorre a base circolare di diametro esterno pari a 11 metri circa, con una circonferenza di circa 35 metri.
Cio' che rimane della struttura originaria infatti, sono solo pochi blocchi di granito rosa di medie e grandi dimensioni, del rifascio murario esterno del lato Sud per una estensione di 3 metri per 2.
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Questo nuraghe non e' visibile in nessuna carta geografica o mappa catastale in quanto smantellato dalle ruspe durante il rimboschimento della zona.
Si puo' tuttavia constatare che si trattava di una piccola torre, con un diametro esterno di 8 metri ed una circonferenza di 25 metri, che probabilmente aveva soltanto la funzione di avvistamento. Ne sopravvive qualche piccolo tratto del rifascio murario esterno ottenuto con l'impiego di blocchi di roccia granitica rosa di medie e grandi dimensioni.
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