RISPOSTA: ASPIDISTRA ELATIOR
Famiglia: Liliaceae.
Etimologia: il nome deriva dal greco
"aspis" (scudo), a causa della forma dello
stigma.
Descrizione morfologica: questa pianta,
coltivata sin dal secolo scorso come pianta da
appartamento, oggi non risponde più ai requisiti che
caratterizzano tale categoria. Infatti, benché
tollerante di luce moderata, essa deperisce nel calore
artificiale del riscaldamento, ed è quindi adatta
soltanto per verande non riscaldate, atrii, scale. La
pianta è una sempreverde perenne, dal rizoma
strisciante, dal quale partono le foglie caulinari, la
cui lamina, portata da un lungo picciuolo, è intera,
lanceolata-acuminata, coriacea, color verde scuro. I
fiori, color viola livido, compaiono all'altezza del
terreno, ma non sono affatto decorativi. Esiste una
varietà "variegata", con striature bianche
sulle foglie, che richiede maggiore luminosità della
specie tipo.
Habitat: è
originaria della Cina.
Temperatura minima invernale: richiede
soltanto riparo dal gelo, tuttavia con qualche grado in
più, 5-10 °C, rimane più bella.
Luce: la sua tolleranza alla scarsa
luminosità non vuol dire che non le sia di giovamento
una buona luce diffusa.
Umidità ambientale: non
presenta problemi alle temperature minime; con maggior
calore dovrebbe essere incrementata per evitare
parassiti; le foglie beneficiano sempre di regolari
lavaggi.
Innaffiature: regolari
tutto l'anno.
Substrato: benché sia molto frugale, il
terriccio adatto sarebbe quello formato da terriccio di
letame con l'aggiunta di terra di foglie matura e un po'
di sabbia. E' importante comunque che sia permeabile per
evitare che i rizomi marciscano. Propagazione: per divisione
dei cespi alla ripresa vegetativa senza alcuna
precauzione né difficoltà.
Tratto da:
Piante e fiori in casa
Mariella Pizzetti
Oscar Illustrati Mondadori
Saluti
Barbara & Maurizio
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