Il Portale


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Il portale fu opera di EVANGELISTA MENGA, celebre per aver edificato le fortificazioni di La Valletta (Malta), il castello di Barletta (terminato nel 1537) e quello di Mola di Bari (ultimato nel 1540).
La tipologia del portale della Chiesa Matrice richiama ad altri portali di chiese leccesi.
Il lumen è stretto e alto senza cornice, ma inquadrato da una ricca ornamentazione a candeliera lungo gli stipiti, e si risolve a festone nell'architrave; sulla trabeazione si può ammirare la veronica sorretta da quattro angeli, con la presenza di altri che affollano tutta la fascia.
La trabeazione, retta da due colonne su un alto plinto, con ricco capitello, accoglie sulla cimasa la lunetta ad arco a tutto sesto che scarica, raccordandosi, sull'asse delle colonne. E' inquadrata da piccole lesene che sembrano la continuazione della decorazione di fondo sulla parete stessa.
Vigoroso l'altorilievo della lunetta raffigurante, tra S. Pietro e S. Paolo, la Madonna che regge sulle ginocchia il bambin Gesù e, con la destra porge verso i passanti un libro.
Sulla cornice, sotto l'architrave, vi è incisa questa frase: AD DEI OPT.MAX. CVLTVM PVBLICO EX AERE QVADRIENNIO ERECTVM ANNO SALVTIS M.D.LXV (1565), che farebbe pensare al pagamento dell'opera fatto col pubblico denaro.
Infatti, secondo un'antica tradizione tramandata oralmente, la Chiesa Matrice sarebbe stata riedificata con il materiale trasportato a spalla dai fedeli devoti.




Elenco delle altre opere della chiesa di San Giovanni Battista e Sant'Irene:





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